Giustizia tributaria, anche la laurea in economia per partecipare al concorso per magistrato tributario

Tommaso Gavi - Ordini e casse professionali

Giustizia tributaria, anche i laureati in economia potranno partecipare al concorso per magistrato tributario. La novità arriva con gli emendamenti al disegno di legge approvati dal Senato il 4 agosto. Soddisfazione espressa dai commercialisti nel comunicato dello stesso giorno. Per l'ufficialità sarà necessario attendere la conclusione dell'iter parlamentare della riforma.

Giustizia tributaria, anche la laurea in economia per partecipare al concorso per magistrato tributario

Giustizia tributaria, potranno partecipare al concorso per magistrato tributario anche i laureati in economia.

A prevederlo sono due emendamenti al testo della riforma della giustizia tributaria, approvati dal Senato il 4 agosto 2022.

Il comunicato stampa dei commercialisti, pubblicato lo stesso giorno, esprime soddisfazione per la decisione dell’Aula.

Il testo passa ora alla Camera per la conclusione dell’iter parlamentare.

Giustizia tributaria, anche laureati in economia al concorso per magistrato tributario

Il testo del disegno di legge sulla riforma della giustizia tributaria è stato approvato il 4 agosto 2022 dal Senato.

Sono stati inoltre approvati due emendamenti che permettono anche ai laureati in economia di poter partecipare al concorso per magistrato tributario.

Sulla questione i commercialisti hanno mostrato soddisfazione nel comunicato stampa diffuso nella giornata di ieri.

Il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Elbano De Nuccio, ha commentato quanto di seguito riportato:

“L’ammissione al concorso per la nomina a magistrato tributario anche ai laureati in economia, e non solo, come previsto in precedenza, a quelli in giurisprudenza una scelta di assoluto buon senso, con la quale si garantisce alla giustizia tributaria italiana l’apporto di competenze tecnico-professionali imprescindibili, che fanno parte del bagaglio formativo dei soli laureati in economia.”

In passato gli stessi commercialisti avevano evidenziato la necessità di Garantire l’interdisciplinarietà dei collegi giudicanti”.

Nel comunicato stampa di ieri si sottolinea ancora che viene rafforzata la spinta alla specializzazione del giudice tributario.

Il presidente del CNDCEC ha messo in evidenza, ancora:

“la grande soddisfazione dei commercialisti italiani per un risultato al quale il Consiglio nazionale ha lavorato senza sosta in queste settimane, riuscendo a modificare un’impostazione che sembrava irreversibile e che avrebbe prodotto una disparità di trattamento a danno dei laureati in economia, privando le Commissioni tributarie della interdisciplinarità che deve necessariamente contraddistinguerle.”

In ultimo il presidente De Nuccio ha ringraziato tutti coloro i quali si sono impegnati per raggiungere il risultato.

A riguardo, nel comunicato vengono si ringrazia:

“la politica e le istituzioni che hanno condiviso le nostre preoccupazioni su questo delicato aspetto della riforma, a partire dai senatori firmatari degli emendamenti Andrea De Bertoldi, Balboni, Calandrini, Gaudiano, Fenu e Dell’Olio e dal Ministero dell’Economia, con il quale, al tavolo tecnico recentemente istituitosi è avviato un confronto in una logica di dialogo istituzionale che ha portato ad un risultato concreto per il buon funzionamento e l’affidabilità della giustizia tributaria del nostro Paese.”

Concorsi per magistrato tributario, cosa prevede il testo approvato

Dopo l’approvazione del Senato, la riforma della giustizia tributaria, che persegue gli obiettivi fissati dal PNRR, passerà alla Camera.

A prevedere le modifiche alle disegno di legge sono gli emendamenti all’articolo 1, rubricato come “Disposizioni in materia di giustizia tributaria”.

Nello specifico viene inserito l’articolo 4 bis nel decreto legislativo numero 545 del 1992.

Tale articolo stabilisce i requisiti per la partecipazione al concorso per magistrato tributario:

  • laurea in giurisprudenza;
  • cittadinanza italiana;
  • esercizio dei diritti civili;
  • condotta incensurabile;
  • non essere stati dichiarati per tre volte non idonei nel concorso;
  • altri requisiti richiesti dalle leggi vigenti.

A questi requisiti, con gli emendamenti approvati, la possibilità di partecipare al concorso viene estesa anche ai laureati con:

  • diploma di laurea magistrale in Scienze dell’economia (Classe LM-56);
  • diploma in Scienze economico-aziendali (Classe LM-77);
  • titoli degli ordinamenti previgenti a questi equiparati.

La conferma ufficiale arriverà al termine dell’iter parlamentare, che dovrebbe concludersi con l’approvazione della Camera.

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