Fisco&Futuro, dalla robot tax alla tassa sui contanti: intervista ad Enrico Zanetti

Francesco Oliva - Fisco

Fisco&Futuro 2019, riflessione sui temi caldi dell'attualità con Enrico Zanetti, dottore commercialista e socio di Eutekne. Dalla robot tax al carcere per i grandi evasori, passando per le motivazioni dello sciopero dei commercialisti e per la lotta ai contanti: il punto di vista dell'ex viceministro dell'Economia nel governo Renzi.

Fisco&Futuro 2019, riflessione sull’attualità con il dottore commercialista Enrico Zanetti, tra i relatori coinvolti nel convegno del 23 settembre 2019 organizzato al Teatro Carignano di Torino da Eutekne. L’ex viceministro dell’Economia, al tempo del governo Renzi, offre il suo punto di vista su alcuni temi caldi del momento.

Dalla robot tax, al centro dell’evento, all’ipotesi di cambiare le regole che prevedono il carcere per i grandi evasori, passando per la lotta ai contanti e per le motivazioni che hanno portato allo sciopero dei commercialisti dal 30 settembre al 7 ottobre.

Mentre durante il convegno si immagina il futuro del fisco, Enrico Zanetti ai microfoni di Informazione Fiscale si concentra anche sul presente.

Fisco&Futuro 2019, agevolazioni fiscali per controbilanciare l’innovazione tecnologica

Al centro del convegno Fisco&Futuro 2019 c’è la contrapposizione che si profila all’orizzonte tra agevolazioni fiscali e piano industria 4.0, da un lato, e robot tax e timore che le macchine possano cambiare radicalmente il mondo del lavoro, dall’altro.

In questo panorama, per Enrico Zanetti, gli incentivi dovranno seguire una traiettoria contraria a quella attuale per fare da contrappeso:

È evidente che in chiave prospettica si dovrà passare da un sistema che oggi, giustamente, mira ancora ad incentivare il parco macchine tecnologico a un sistema che, viceversa, incentivi quelle imprese che, anche anche in quelle condizioni in cui non ne sarebbero obbligate, scelgono di mantenere livelli occupazionali significativi”.

Fisco&Futuro 2019, il punto di vista di Enrico Zantti sullo sciopero dei commercialisti

E se è vero che lo sguardo sul futuro impone una riflessione, lo stesso accade anche per il presente più immediato, in cui ogni giorno i professionisti sono i primi a fare i conti con le innovazioni.

I commercialisti hanno indetto uno sciopero per protestare contro le difficoltà di applicazione dei nuovi ISA, indici sintetici di affidabilità fiscale.

“Nel caso degli Isa le difficoltà non sono state fisiologiche hanno avuto un che di patologico. La gestione non è stata ottimale come invece, ad esempio, bisogna riconoscere all’amministrazione finanziaria di aver gestito bene la diversa partita della fatturazione elettronica”.

Sottolinea Enrico Zanetti, che fa un confronto con la e-fattura:

“Confesso che mi sarei aspettato disagi maggiori, non che non ce ne siano stati, è inevitabile ma mi sarei aspettato molti più problemi. Sugli ISA non è andata altrettanto bene, legittima quindi la protesta degli operatori”.

Ma al di là delle difficoltà operative, ci si deve interrogare sullo scopo più profondo di questo stop. La battaglia non deve essere contro l’innovazione, anche perché sarebbe come lottare contro “i mulini a vento”, sottolinea l’ex viceministro.

E conclude:

“se si lotta per avere maggiore civiltà per l’applicazione di queste innovazioni, allora si fa una cosa giusta”.

Fisco&Futuro 2019, Enrico Zanetti: condivisibile l’incentivo ai pagamenti elettronici, ma non la tassa sui contanti

E a proposito di giusto e sbagliato, un altro tema su cui si dibatte animatamente in questo periodo è la tassa sui contanti, che Enrico Zanetti definisce con certezza “non condivisibile”.

“Premesso che, secondo me, è molto più illiberale imporre dei limiti bassi che vietano in assoluto l’utilizzo dei contanti rispetto a consentire di utilizzare il contante pagando una tassa. Comunque è evidente che la tassazione del contante in sé non può rappresentare una scelta condivisibile”.

Un’opinione netta su cui, però, l’ex viceministro lascia una porta aperta e guarda positivamente a una tassa sul contante finalizzata a incentivare la moneta elettronica.

“L’obiettivo non deve essere tassare di per sé stesso il contante”.

Fisco&Futuro 2019, carcere per gli evasori? Non è una novità

E infine, il dibattito sulla tassazione dei contanti si lega a un altro grande tema, attuale e sempreverde, quello dell’evasione. E alle sanzioni previste.

Il governo nelle ultime settimane ha posto l’accento sulla volontà di introdurre il carcere per i grandi evasori. Più propaganda che priorità per Enrico Zanetti:

“Le sanzioni penali esistono da decenni, parlare di carcere per i grandi evasori in modo così generico suscita perplessità perché fa pensare che sia una uscita più che altro propagandistica. A mio avviso l’insieme delle soglie di rilevanza penale e anche delle tipologie di comportamenti penalmente rilevanti che sono stati individuati nella riforma da ultimo attuata nel 2015, a cui ho partecipato anche io in modo attivo, sono valide e condivisibili”.

E conclude:

“Se invece si vuole abbassare la soglia di rilevanza penale o addirittura ripristinare il penale anche per l’evasione cosiddetta giuridica, allora non sono d’accordo”.

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