Fattura elettronica: rischio proroga last-minute?

Fattura elettronica a rischio proroga last minute. A sollevare la problematica è il CNDCEC che chiede ancora una volta l'avvio graduale dell'obbligo dal 1° gennaio 2019.

Fattura elettronica: rischio proroga last-minute?

Fattura elettronica, il rischio è quello di una proroga last-minute. A sottolineare la problematica è Maurizio Grosso, consigliere del CNDCEC delegato all’innovazione e all’organizzazione degli studi professionali.

A poco più 50 giorni dall’avvio dell’obbligo di fatturazione elettronica previsto dal 1° gennaio 2019 imprese e professionisti non sono ancora pronti alla rivoluzione che interesserà circa 3 milioni di partite IVA.

In vista dell’avvio delle nuove regole di fatturazione, durante il convegno organizzato dal Sole24Ore nella giornata di oggi, 12 novembre 2018, sono i professionisti a sottolineare le principali criticità. Ancora una volta il CNDCEC ribadisce la necessità di un avvio graduale dell’obbligo di fattura elettronica, al debutto dal 1° gennaio 2019.

In caso contrario il rischio concreto è che si ripeta quanto successo per il settore carburanti, con la proroga dell’obbligo di fatturazione elettronica arrivato a seguito della minaccia di sciopero nazionale da parte della categoria.

Perplessità anche da parte del Vicepresidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, Sergio Giorgini, ma, dall’altro lato, l’Agenzia delle Entrate sottolinea i vantaggi dell’avvio dell’obbligo di fatturazione elettronica che modificherà i rapporti tra Fisco e contribuenti.

Fattura elettronica a rischio proroga last-minute?

In apertura del convegno sulla fatturazione elettronica, è il Consigliere del CNDCEC Maurizio Grosso a ribadire ancora una volta la necessità di un’avvio graduale dell’obbligo dal 1° gennaio 2019.

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili fin dall’inizio ha chiesto la gradualità dell’obbligo, richiesta che arriva basandosi sulla situazione reale del Paese. L’avvio della fatturazione elettronica dal 1° gennaio 2019 è un evento culturale molto importante e i commercialisti sono preoccupati sulla buona riuscita del progetto.

L’avvio per tutti dal 1° gennaio 2019 porta con sé il rischio concreto che si ripeta quanto successo a luglio, quando sarebbe dovuto entrare in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica per i carburanti.

Una proroga last-minute concessa dal Governo dopo la minaccia di uno sciopero nazionale che rischia di ripresentarsi.

Quello che sottolinea Grosso è che la richiesta dei commercialisti non è una proroga della fattura elettronica, ma un avvio che consenta a tutti di adempiere senza necessità di interventi di urgenza.

Fattura elettronica, privacy a rischio

Non solo proroga e richiesta di gradualità: quello che sottolinea il CNDCEC è che con l’avvio della fatturazione elettronica dal 1° gennaio 2019 è necessario porre l’accento sul rischio legato alla privacy.

Con le fatture elettroniche trasmetteremo al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate non solo dati fiscali ma tutto il costo della fattura. Dallo SdI transiteranno anche dati particolari e quindi è necessaria una riflessione prioritaria su come tutelare la privacy per dati particolari anche di tipo sanitario.

Nel corso dell’intervento ai microfoni del Sole24Ore, inoltre, il Consigliere Maurizio Grosso ha altresì sottolineato che le novità introdotte dal Decreto Fiscale sono ottime per risolvere le problematiche legate ai tempi di emissione e alle sanzioni sulle fatture elettroniche.

Anche in questo caso, tuttavia, non mancano le criticità: le aziende dovranno esser messe nelle condizioni di emettere i file XML in tempo reale perché, altrimenti, l’emissione del documento cartaceo e la successiva digitalizzazione si tradurrà in un doppio adempimento.

Proroga fattura elettronica, problemi per le zone non coperte da connessione internet

Accanto alle preoccupazioni sottolineate dai commercialisti si aggiungono quelle espresse da Sergio Giorgini, vicepresidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro.

Uno dei problemi legati alla digitalizzazione del fisco e all’avvio dell’obbligo di fatturazione elettronica dal 1° gennaio 2019 è quello della copertura internet.

Nel nostro Paese, sottolinea Giorgini, solo 4% dei numeri civici ha una connessione internet a banda larga, il 60% ha invece una connessione internet debole. Si tratta di un trasversale per tutto il Paese e il 10 giorni in più per l’emissione della fattura elettronica previsti dal DL n. 119/2018 sono soltanto un primo step che comunque potrebbe non essere abbastanza.

Fattura elettronica solo il primo step: verso le LIPE precompilate dal 2020

Continuando, il Vicepresidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del lavoro ricorda che l’avvio dell’obbligo di fatturazione elettronica dal 1° gennaio 2019 è soltanto il primo step di una vera e propria rivoluzione in chiave digitale del Fisco.

Tra le altre novità, dal 1° luglio 2019 partirà l’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi, esteso a tutti gli esercenti dal 2020.

Il lungo percorso ad ostacoli porterà ad un nuovo rapporto tra Fisco e contribuente: ne è convinta l’Agenzia delle Entrate che per voce de Sergio Mazzei, capo ufficio stampa intervenuto nel corso del convegno del 12 novembre 2018, sottolinea che la fattura elettronica non ha solo la finalità di contrastare l’evasione fiscale.

L’obiettivo delle Entrate è lo sviluppo della compliance: con l’uso dei dati delle fatture trasmesse tramite il SDI e con i corrispettivi telematici trasmessi, dal 1° gennaio 2020 l’Agenzia delle Entrate potrà precompilare le liquidazioni periodiche IVA e la dichiarazione d’imposta annuale.

Il Fisco si sostituisce al contribuente e al professionista e, secondo l’Agenzia delle Entrate, anche questo è vantaggio culturale.

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