Fattura elettronica per prestazioni sanitarie: dal 2019 semplificazioni mai attuate e proroghe continue

Per completare i lavori della Legge di Bilancio 2019 restano ancora tre decreti attuativi da approvare: tra questi c'è anche il provvedimento per mettere in campo semplificazioni che riguardano la fattura elettronica per le prestazioni sanitarie. Sta per concludersi un altro anno di divieto: alle spalle nessuna soluzione e continue proroghe

Fattura elettronica per prestazioni sanitarie: dal 2019 semplificazioni mai attuate e proroghe continue

Per concludere i lavori delle Manovre approvate negli ultimi anni servono ancora più di 80 decreti attuativi: tra i tre provvedimenti da adottare per chiudere il cantiere della Legge di Bilancio 2019 ne mancano tre e uno di questi riguarda la questione mai risolta della fattura elettronica per le prestazioni sanitarie.

Dall’introduzione della nuova modalità di emissione dei documenti fiscali che risale proprio al 2019, anno dopo anno, è stato confermato il divieto di fatturazione elettronica per coloro che operano nell’ambito della sanità.

Ad ostacolare il passaggio alle novità è la delicatezza dei dati indicati: ma l’esigenza di trovare una soluzione adeguata, in totale rispetto della privacy, ha una storia lunga quasi 5 anni, fatta solo di proroghe per allungare i tempi.

Fattura elettronica per prestazioni sanitarie: dalla Legge di Bilancio 2019 semplificazioni mai attuate

Facciamo un passo indietro: il Decreto Fiscale 2019 ha introdotto, con l’articolo 10 bis, un esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie per lo stesso anno.

Con la Legge di Bilancio, il testo è stato riscritto e sostituito:

  • l’esonero è diventato un divieto;
  • è stata introdotta la necessità di approvare disposizioni di semplificazione in tema di fatturazione elettronica per gli operatori sanitari.

Il compito di approvare il decreto è stato affidato al Ministero dell’Economia e delle Finanze che avrebbe dovuto adottarlo di concerto con il Ministero della Salute dopo aver acquisito il parere del Garante della protezione dei dati personali.

Come spesso accade, non è stata indicata una scadenza per il via libera e nel frattempo l’articolo 10 bis è stato modificato a cadenza regolare prevedendo il divieto di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie non più solo per il periodo d’imposta 2019, “ma per i periodi d’imposta 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023”, e facendo slittare di fatto anche i tempi della semplificazione.

Il testo, tra le altre cose, stabilisce:

“Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con i Ministri della salute e per la pubblica amministrazione, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, sono definiti, nel rispetto dei principi in materia di protezione dei dati personali, anche con riferimento agli obblighi di cui agli articoli 9 e 32 del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, i termini e gli ambiti di utilizzo dei predetti dati e i relativi limiti, anche temporali, nonché, ai sensi dell’articolo 2-sexies del codice di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, i tipi di dati che possono essere trattati, le operazioni eseguibili, le misure appropriate e specifiche per tutelare i diritti e le libertà dell’interessato”.

Fattura elettronica per prestazioni sanitarie: tempi lunghi di attuazione, ma non è un caso isolato

Le indicazioni specifiche per la fatturazione elettronica delle prestazioni sanitarie non sono mai arrivate. Le proroghe invece sì. Puntuali ogni fine d’anno hanno spostato la durata del divieto e i tempi per formulare la traccia indicata dalla Legge di Bilancio 2019.

La questione che tocca l’ambito sanitario sfiora tempi record, ma non è un caso isolato: né per quanto riguarda specificamente le difficoltà di mettere in pratica le novità della fatturazione elettronica, né per quanto riguarda la lentezza burocratica che tocca ad ampio raggio i decreti attuativi da adottare per rendere operative le novità approvate.

La necessità di bilanciare l’innovazione delle e-fatture con la tutela della privacy, ad esempio, ha lasciato in stand by per circa tre anni anche le disposizioni previste dal Decreto Fiscale 2020 sulla memorizzazione delle informazioni finalizzate ai controlli.

E anche se si guarda, oltre il tema della fatturazione elettronica, ai tempi di attuazione delle novità introdotte con Leggi di Bilancio, decreti emergenziali e altri provvedimenti i percorsi verso l’operatività spesso sono lunghi e poco lineari: per nessuna delle ultime 5 Manovre, approvate da tre Governi diversi, sono stati ufficialmente chiusi i lavori.

AnnoProvvedimenti attuativi necessariDecreti non approvati
2019 90 3
2020 104 4
2021 133 6
2022 149 18
2023 116 52

(Dati Dipartimento per il programma di Governo aggiornati al 18 settembre 2023)

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