Decreto Milleproroghe e riduzione del capitale, l’approfondimento dei commercialisti

Tommaso Gavi - Commercialisti ed esperti contabili

Decreto Milleproroghe e riduzione del capitale, l'approfondimento dei commercialisti. A diffondere il documento di studio è il comunicato stampa del 25 marzo 2022 di FNC e CNDCEC.

Decreto Milleproroghe e riduzione del capitale, l'approfondimento dei commercialisti

Decreto Milleproroghe e riduzione del capitale, l’approfondimento dei commercialisti.

Il comunicato stampa di FNC e CNDCEC diffonde il documento di approfondimento dal titolo Decreto «Milleproroghe» e disposizioni temporanee in materia di riduzione di capitale.

Il documento di studio riguarda le disposizioni temporanee in materia di riduzione di capitale.

Un focus successivo è sugli obblighi informativi: la relazione degli amministratori e le osservazioni del collegio sindacale o del sindaco unico.

Decreto Milleproroghe e riduzione del capitale, l’approfondimento dei commercialisti

Il decreto Milleproroghe e le disposizioni temporanee in materia di riduzione del capitale sono al centro del nuovo approfondimento dei commercialisti.

Il documento di studio è stato diffuso dal comunicato stampa del 25 marzo 2022.

FNC e CNDCEC - Documento di studio diffuso con il comunicato stampa del 25 marzo 2022
Decreto «Milleproroghe» e disposizioni temporanee in materia di riduzione di capitale.

I 10 capitoli dello strumento analizzano le ultime novità sui temi.

Si parte con un approfondimento delle disposizioni temporanee in materia di riduzione di capitale.

C’è poi un focus successivo sugli obblighi informativi: la relazione degli amministratori e le osservazioni del collegio sindacale o del sindaco unico.

Il documento si concentra sul:

  • decreto “Milleproroghe”;
  • l’art. 6 del Decreto “Liquidità”.

In relazione alle nuove perdite emerse nell’esercizio in corso al 31 dicembre 2021, viene nuovamente prevista la disapplicazione delle disposizioni codicistiche in materia di riduzione obbligatoria del capitale sociale per perdite e di scioglimento della società.

La disposizione può rappresentare un’opportunità per le società che presentino perdite nuove rispetto a quelle emerse nell’esercizio in corso al 31 dicembre 2020.

Le perdite, come spiegato nel comunicato stampa:

“potrebbero essere fisiologiche qualora la società, nell’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2020, abbia iniziato percorsi volti al recupero della redditività. Tuttavia, la proroga del regime di favore non esclude la necessità di effettuare valutazioni ragionevoli e prudenti per fruire della sterilizzazione con modalità selettive e non indiscriminate, poiché anche l’adozione di diversi provvedimenti salvifici possono contribuire a evitare la dispersione dei valori aziendali che la posticipazione degli obblighi di riduzione o ricapitalizzazione alla chiusura del quinto esercizio successivo – rectius all’assemblea che approva il relativo bilancio – potrebbe solo ritardare.”

Ferma restando la discrezionalità degli amministratori nelle scelte di gestione e la loro costante verifica della sussistenza del going concern, la funzione di garanzia esercitata dall’organo di controllo nell’adempimento dei doveri di vigilanza ex art. 2403 c.c. impone ai sindaci specifici compiti.

Tra questi, la verifica di concrete prospettive per la copertura delle perdite tramite le strategie pianificate dall’organo di amministrazione.

Decreto Milleproroghe e riduzione del capitale, l’approfondimento dei commercialisti

Nel comunicato stampa con allegato il nuovo approfondimento di FNC e CNDCEC, vengono fornite indicazioni in merito a situazioni specifiche delle aziende.

Particolare attenzione deve essere dedicata alle situazioni in cui le perdite di oltre un terzo abbiano ridotto il capitale al di sotto del minimo legale.

In tali casi si deve prevedere una valida pianificazione degli interventi da adottare nei 5 anni successivi per evitare lo scioglimento della società.

Se la pianificazione proposta dall’organo di amministrazione non dovesse apparire adeguata, l’organo di controllo, durante i successivi cinque esercizi, potrebbe attivarsi.

Tale organo dovrebbe potrebbe sollecitare la presentazione dell’istanza di composizione negoziata, richiedendo l’adozione di altri strumenti previsti nell’ordinamento per il superamento della crisi e la ristrutturazione dell’impresa.

Tali indicazioni devono essere tenute da conto soprattutto per la complessa congiuntura economica, legata anche alla guerra in Ucraina.

La situazione potrebbe essere particolarmente difficile a causa delle interruzioni della attività per le sanzioni economiche adottate o a causa delle restrizioni inflitte e dei rincari delle materie prime provenienti dalla Russia.

Nonostante sia difficile la pianificazione di azioni future, condizionata da eventi imprevedibili, sarà opportuno adottare atteggiamenti con il massimo livello di prudenza e scetticismo professionale da parte degli amministratori e da parte degli organi di controllo.

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