Bonus edilizi, raggiunti i 219 miliardi di crediti: in arrivo nuovo intervento sul superbonus?

Tommaso Gavi - Irpef

I crediti relativi al superbonus e ai bonus edilizi si attestano a 219 miliardi di euro. Il dato è stato fornito nell'interrogazione a risposta immediata presso la Commissione finanze della Camera. Il ministro Giorgetti non esclude un nuovo intervento sul superbonus

Bonus edilizi, raggiunti i 219 miliardi di crediti: in arrivo nuovo intervento sul superbonus?

Bonus edilizi a circa 219 miliardi di euro. Il dato è stato fornito dal sottosegretario all’Economia, Federico Freni, nel corso dell’interrogazione a risposta immediata che si è tenuta ieri presso la Commissione Finanze della Camera.

Tra questi, il superbonus si attesta a 160,3 miliardi di euro. La fotografia è relativa al periodo compreso tra il 15 ottobre 2020 e il 4 aprile 2024, scadenza della comunicazione all’Agenzia delle Entrate relativa alle cessioni del credito e agli sconti in fattura.

Sull’impatto sullo scenario economico dei prossimi anni si è soffermato ieri il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che non ha escluso un nuovo intervento sul superbonus.

Bonus edilizi: raggiunti i 219 miliardi di crediti, oltre 160 miliardi per il superbonus

Nello stesso giorno in cui il ministro Giorgetti ha presentato il quadro economico inserito nel DEF, il documento di economia e finanze che è stato approvato ieri nel Consiglio dei ministri del 9 aprile, il sottosegretario Freni ha presentato la fotografia aggiornata al 4 aprile scorso.

Nell’intervento presso la Commissione Finanze della Camera di ieri, in occasione dell’interrogazione a risposta immediata, il Federico Freni ha riportato i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate e relativi al periodo compreso tra il 15 ottobre 2020 e il 4 aprile 2024.

I crediti d’imposta relativi ai bonus edilizi hanno raggiunto i 219 miliardi di euro, così suddivisi:

  • 160,3 miliardi di euro relativi al superbonus;
  • 58,7 miliardi di euro relativi alle altre agevolazioni edilizie.

Numeri estremamente alti se si pensa, ad esempio, che l’ultima Manovra ha stanziato risorse per 28 miliardi di euro.

Un ordine di grandezza, quindi, circa nove volte superiore alle cifre della Legge di Bilancio 2024, nonostante la precisazione del sottosegretario Freni sul fatto che:

“i dati contenuti nella piattaforma dell’Agenzia delle entrate non sono depurati dagli annullamenti derivanti dai sequestri, errori e duplicazioni.”

Nel corso dell’interrogazione a risposta immediata il sottosegretario ha inoltre reso noto che gli importi portati in compensazione tramite modello F24 hanno raggiunto i 41,8 miliardi di euro e, di questi, 20,8 miliardi di euro sono stati compensati nel 2023.

Non è stato tuttavia fornito il numero dei cosiddetti “crediti incagliati”, gli importi “bloccati” nei cassetti fiscali di contribuenti e imprese che non trovando uno sbocco saranno persi, a vantaggio delle casse dello Stato.

Superbonus: in arrivo un nuovo intervento?

Si dovrà attendere i dati “puliti” con l’esclusione degli annullamenti, degli errori e delle duplicazioni per sapere quanto inciderà il superbonus sui conti pubblici.

Sebbene, infatti, gli importi di cessioni del credito relativi alla misura introdotta dal decreto Rilancio abbia raggiunto i 160,3 miliardi di euro al 4 aprile, gli ultimi dati forniti dall’ENEA e aggiornati al 31 marzo scorso facevano registrare detrazioni maturate per i lavori conclusi a 122,2 miliardi di euro.

Numeri che comunque avranno un impatto sulle casse dello Stato, soprattutto nei prossimi anni.

A sottolinearlo è lo stesso Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri di ieri, nel quale è stato approvato il DEF.

Le previsioni relative alla crescita economica sono state viste in ribasso rispetto alla NADEF, passando ad una crescita del PIL dell’1 per cento nel 2024, dell’1,2 nel 2025 e dell’1,1 nel 2026.

Il ministro ha presentato il quadro tendenziale su cui incide l’“impatto devastante” del superbonus e simili.

In merito al debito pubblico, secondo le stime, passerà dal 137,3 per cento del 2023:

  • al 137,8 nel 2024;
  • al 138,9 nel 2025;
  • al 139,8 nel 2026.

Il ministro Giorgetti ha chiarito che:

“L’andamento del debito è quello pesantemente condizionato dai riflessi per cassa del pagamento dei crediti fiscali del superbonus nei prossimi anni.”

Giorgetti ha tuttavia sottolineato che ci sono degli impegni che il governo intende mantenere in relazione alle misure di decontribuzione.

Nel rispetto delle previsioni previste per il 2025 e il 2026, il ministro Giorgetti ha spiegato quanto segue:

“L’auspicabilmente definitiva definizione del conto da pagare per quanto riguarda il superbonus ci consentirà di definire eventualmente delle modifiche ulteriori su questo strumento, per quanto concerne la dinamica di cassa, che ci possa permettere di portare esattamente al 3,6 e al 2,9 per cento gli obiettivi del 2025 e del 2026.”

Dopo l’intervento dell’ultimo decreto dell’esecutivo, il numero 39/2024, potrebbe essere prevista un’ulteriore stretta per tenere sotto controllo i conti pubblici.

Un nuovo intervento i cui contorni non sono ancora stati definiti, che potrebbe arrivare con un nuovo decreto o anche con modifiche al testo del precedente decreto approvato nel corso dell’iter parlamentare di approvazione della legge di conversione.

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