Condono fiscale: cos'è? Lo stralcio delle cartelle previsto dal decreto Sostegni è solo l'ultima di tante sanatorie, fin troppo ricorrenti in Italia.

L’approvazione del decreto Sostegni introduce una nuova procedura di condono delle cartelle esattoriali. Si tratta della cancellazione automatica delle cartelle fino a 5.000 euro, relative al periodo tra il 2000 ed il 2010.
Quello che lo stesso Premier Draghi ha definito essere un condono fiscale a tutti gli effetti, è rivolto ad una platea ristretta di contribuenti, ossia a chi ha dichiarato redditi per il 2019 non superiori a 30.000 euro.
Il condono fiscale interesserà 16 milioni di cartelle, che verranno cancellate in automatico e senza adempimenti da parte del contribuenti.
Le novità introdotte dal decreto Sostegni hanno riportato in auge la discussione circa gli effetti del condono. Proponiamo quindi di seguito un’analisi di cos’è e un breve excursus storico delle sanatorie in Italia.
Cos’è un condono fiscale e perché non è mai un provvedimento giusto
In linea generale, il condono fiscale consente ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione con il Fisco secondo le regole stabilite dal Parlamento.
Non si tratta di una situazione ordinaria bensì di un provvedimento straordinario del quale è bene non abusare.
Con il condono fiscale i contribuenti che hanno contratto debiti di natura tributaria hanno la facoltà, presentando solitamente una domanda, di sanare la propria situazione e di pagare l’importo dovuto secondo le disposizioni stabilite dalla legge.
Per portare un esempio meno recente, con la rottamazione delle cartelle Equitalia introdotta dal Decreto Legge 193/2016 è stato consentito ai contribuenti con ruoli affidati all’Ente di Riscossione dal 2000 al 2016 - e che hanno presentato domanda - di pagare l’importo del debito senza sanzioni e interessi di mora.
C’è stata poi la stagione della pace fiscale, che oltre ad una riedizione della rottamazione, ha previsto due misure:
- lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro;
- il saldo e stralcio, ossia la possibilità per i contribuenti con redditi bassi di pagare solo in parte il debito accumulato.
Il decreto Sostegni, anche alla luce della grave emergenza economica causata dal Covid-19, introduce un nuovo condono fiscale, lo stralcio delle cartelle fino a 5.000 euro relative al periodo 2000-2010, ma solo per i titolari di redditi relativi al 2019 fino a 30.000 euro.
Perché il condono fiscale punisce i contribuenti onesti
Quando si parla di condono fiscale si fa riferimento quindi alla più ampia categoria dei condoni legislativi che comprendono anche i condoni edilizi e l’indulto.
Per capire cos’è un condono fiscale è bene far riferimento al significato generale del termine condono, che nel diritto è definito come un provvedimento emanato dal Parlamento o dal Governo con decreto, tramite il quale i cittadini che vi aderiscono possono ottenere l’annullamento, totale o parziale, di una pena o di una sanzione.
In molti criticano lo strumento del condono, tanto più in ambito fiscale, perché la cancellazione della sanzione in caso di mancato rispetto degli obblighi tributari è secondo gli studiosi di diritto tributario un deterrente per il rispetto di regole e obblighi.
Condono fiscale: un breve excursus storico
In Italia inoltre lo strumento del condono fiscale è usato tutt’altro che con cautela: dal 1973 ad oggi viene varato un provvedimento di condono in media ogni tre anni.
Tra i condoni fiscali più recenti si ricorda il cosiddetto condono tombale voluto dall’allora ministro Giulio Tremonti che, nel periodo compreso tra il 2002-2003 e il 2009-2010, ha concesso agli evasori con soldi all’estero di mettersi in regola pagando un imposta del 5% sui proventi rimpatriati e con garanzia di anonimato.
Nel biennio 2016-2017 una norma simile è stata fortemente voluta dall’ex Ministro dell’Economia e delle Finanze del Governo a guida PD, Padoan: si tratta della voluntary disclosure, che prevede regole differenti ma che in ogni caso applica un condono fiscale non indifferenti sulle sanzioni previste nei confronti degli evasori.
Tuttavia combattere l’evasione fiscale con lo strumento del condono sembra essere la scelta peggiore: come più volte sottolineato da esperti e teorici del diritto tributario, il condono fiscale è uno strumento straordinario, adatto in caso di riforma del sistema fiscale e non come strumento di contrasto all’irregolarità.
Come più volte sottolineato da coloro che criticano il condono, il risvolto negativo della cancellazione di imposte, sanzioni e addirittura pene è il dissuadere i cittadini dall’avere comportamenti corretti, oltre a punire coloro che, al contrario, hanno sempre pagato tutto, magari facendo tanti sacrifici.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Cos’è un condono fiscale?