Commercialisti e rimessione in termini F24: sospese le discussioni con l’AdE

Alessio Mauro - Commercialisti ed esperti contabili

Commercialisti e rimessione in termini dei modelli F24, con la lettera congiunta del 31 marzo 2020 le associazioni sindacali di categoria rendono nota ai colleghi la decisione di sospendere le discussioni con l'Agenzia delle Entrate per la durata dell'emergenza coronavirus. La tutela del diritto allo sciopero e della sospensione delle attività riprenderà nelle sedi opportune.

Commercialisti e rimessione in termini F24: sospese le discussioni con l'AdE

I Commercialisti e rimessione in termini dei modelli F24, i professionisti decidono di sospendere il botta e risposta con l’Agenzia delle Entrate.

La mancanza di rimessione in termini per i modelli F24 consegnati con due giorni di ritardo per i professionisti che lo scorso 30 settembre 2019 hanno partecipato all’astensione fa molto discutere, ma al momento la questione non è una priorità.

Lo sono invece il sostegno, la consulenza e servizi per far fronte all’emergenza coronavirus, come evidenziano le sigle sindacali nella lettera congiunta del 31 marzo 2020.

Le associazioni fanno sapere che riprenderanno ad occuparsi della tutela del diritto allo sciopero al termine delle conseguenze negative da Covid-19.

Commercialisti e rimessione in termini F24: sospese le discussioni con l’Agenzia delle Entrate

Con la lettera congiunta delle associazioni di categoria del 31 marzo 2020, i Commercialisti tornano sulla questione della rimessione in termini dei modelli F24 consegnati in ritardo dai professionisti che hanno aderito alla sospensione dello scorso 30 settembre per fermare temporaneamente le discussioni con l’Agenzia delle Entrate.

Associazioni Commercialisti - Lettera aperta ai colleghi del 31 marzo 2020
Lettera aperta ai collefhi di ADC, AIDC, ANC, ANDOC, FIDDOC, SIC, UNAGRACO, UNGDCEC, UNICO.

Le sigle sindacali aprono la lettera sottolineando che il tema principale della comunicazione non è prioritario nel momento attuale:

“Ci rammarica affrontare in questo momento un tema pur importante, ma marginale rispetto alle emergenze che stiamo vivendo, tema determinante per la sopravvivenza stessa dei nostri iscritti: calo rapido del lavoro, clienti con le attività interrotte con conseguente impossibilità di pagare gli onorari, difficoltà nel pagamento degli stipendi di dipendenti e collaboratori, assoluta incertezza nel futuro, dovuta anche all’ennesima esclusione dei professionisti, e dunque dei loro dipendenti, dall’ombrello di welfare pubblico.”

Successivamente i Presidenti delle associazioni di categoria, firmatari della lettera ai colleghi entrano nel vivo della questione:

“Riteniamo assolutamente fuori luogo, oltreché scorretto proceduralmente, che l’Agenzia delle Entrate neghi ai commercialisti, aderenti all’astensione dello scorso 30 settembre, (inviando i propri modelli F24 nel previsto ritardo di due giorni), la remissione in termini. Lo sciopero, annunciato e proclamato, rispettando tutti gli oneri informativi e comunicativi che gravano sulle associazioni proclamanti dal nostro Codice di Autoregolamentazione, è stato formalmente notificato ben 15 giorni prima dello svolgimento alla stessa AdE e ritenuto corretto nel suo iter di proclamazione e svolgimento con presa d’atto dalla Commissione di garanzia per lo sciopero.”

Commercialisti e rimessione in termini dei modelli F24: lo sciopero e la sospensione delle attività

L’episodio della lettera congiunta ai colleghi di ADC, AIDC, ANC, ANDOC, FIDDOC; SIC, UNAGRACO, UNGDCEC e UNICO si riferisce alla sospensione delle attività per richiedere la disapplicazione degli ISA.

L’astensione si muoveva su due fronti:

  • la trasmissione telematica, in qualità di intermediari, dei modelli di pagamento F24, nei giorni 30 settembre e 01 ottobre 2019;
  • la partecipazione ad udienze presso le commissioni tributarie provinciali e regionali, nei giorni compresi dal 30 settembre al 07 ottobre 2019.

La richiesta di rimessione in termini dei modelli F24 consegnati con alcuni giorni di ritardo per la protesta legata agli ISA, gli indici sintetici di affidabilità fiscale, era stata inviata persino al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Nella lettera si specifica inoltre che:

“Nessuna questione procedurale fu mai avanzata da parte dell’AdE nella fase preliminare che sarebbe stata, invece, il momento idoneo per sollevare dubbi sostanziali, formali o procedurali. L’Agenzia delle Entrate perdura nel suo atteggiamento di continua e costante ostilità verso i contribuenti e chi li assiste e rappresenta.”

Vengono infine sottolineati altri due aspetti:

  • la distanza dell’Agenzia delle Entrate “rispetto al mondo che lavora e che ogni giorno si assume un rischio professionale o imprenditoriale” dimostrata dalla risposta ad un destinatario diverso rispetto alle rappresentanti sindacali che hanno proclamato lo sciopero;
  • le “recenti disposizioni interpretative in merito ai provvedimenti di urgenza, del tutto indifferenti alla ratio che sostiene le norme emanande”.
Agenzia delle Entrate - Riferimento a nota protocollo numero 728 del 20/01/2020)
Astensione collettiva dalle attività svolte dai dottori commercialisti e dagli esperti contabili - pagamento dei propri debiti tributari mediante modello F24 con due giorni di ritardo - cause di non punibilità.

Commercialisti e rimessione in termini dei modelli F24: la priorità è l’emergenza coronavirus

I firmatari della lettera rendono nota la decisione di sospendere ogni polemica e discussione con l’amministrazione finanziaria per la durata dell’emergenza coronavirus.

“In questo periodo le associazioni stanno mettendo in campo tutte le loro forze e il loro impegno per essere al fianco dei colleghi ed alle loro difficoltà: solo per questo motivo e per rispetto a chi sta combattendo battaglie ben più ardue, riteniamo, quindi, di sospendere temporaneamente discussioni e polemiche fino alla conclusione dell’attuale emergenza sanitaria.”

Nel momento attuale, infatti, i professionisti come tutti i cittadini sono chiamati concentrare i propri sforzi per superare nel miglior modo possibile le conseguenze negative del Covid-19.

I Presidenti delle associazioni sindacali sottolineano che:

“Crediamo che adesso i colleghi abbiano necessità prioritarie indifferibili: sostegno, consulenza e servizi.”

La questione però è tutt’altro che chiusa e la decisione dei commercialisti riguarda solo una sospensione temporanea.

Nella conclusione della lettera le sigle sindacali fanno sapere che:

“Chiusa l’attuale fase emergenziale, ci occuperemo poi di tutelare il nostro diritto costituzionale di sciopero nelle sedi opportune, anche in ambito giudiziario.”

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