Certificazione della parità di genere nelle imprese, come funziona? Le Linee Guida

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Certificazione della parità di genere nelle imprese, come funziona? I parametri da considerare per stabilire il rispetto delle pari opportunità sono quelli contenuti nelle Linee Guida UNI/PdR 125:2022. Lo stabilisce il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° luglio 2022. Si va verso l'operatività del sistema previsto dal PNRR e delineato con le leggi n. 162 e 234 del 2021.

Certificazione della parità di genere nelle imprese, come funziona? Le Linee Guida

Certificazione della parità di genere nelle imprese, come funziona e quali sono i fattori rilevanti? I parametri minimi da considerare per valutare il rispetto delle pari opportunità sono contenuti nelle linee guida UNI/PdR 125:2022. A stabilirlo è il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° luglio 2022.

Dopo una lunga attesa, si va verso l’operatività. Il sistema, inserito dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza tra gli strumenti a sostegno delle donne, è stato delineato con la legge n. 162/2021 e con la Legge di Bilancio 2022.

Il PNRR, infatti, si pone anche specifici obiettivi quantitativi: entro il 2026 almeno 800 piccole e medie imprese dovranno ottenere la certificazione della parità di genere e 1.000 aziende dovranno beneficiare delle agevolazioni collegate

Ottenerla, infatti, rappresenta anche il canale di accesso a una serie di benefici. Le imprese che ne sono in possesso, ad esempio, accedono a uno sgravio contributivo parziale.

Dal punto di vista qualitativo la novità ha l’ambizione di assicurare una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e ridurre il divario retributivo di genere, pari al 43,7 per cento se si considera il salario annuale medio percepito dagli uomini e dalle donne.

Certificazione della parità di genere nelle imprese: le linee guida UNI/PdR 125:2022

I traguardi, però, si raggiungono passando da una serie di tappe. Ed è così anche per la certificazione della parità di genere che, per ora solo su carta, ha cominciato a prendere forma.

Con la legge numero 162 del 2021 che ha modificato il Codice per le pari opportunità, è stato introdotto questo nuovo sistema dal 1° gennaio 2022. La sua attivazione, compresa dei meccanismi agevolativi che comporta, è prevista entro dicembre 2022.

Lo scorso 24 marzo la Ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti e il Presidente UNI Giuseppe Rossi hanno presentato la prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, che definisce criteri, prescrizioni tecniche ed elementi funzionali alla certificazione di genere.

Ci sono gli strumenti per guardare al futuro, ma soprattutto per fotografare il presente.

Le Linee Guida indicano le direzioni da intraprendere per avviare un “percorso sistemico di cambiamento culturale”: dal semplice e puro rispetto dei principi costituzionali di parità e uguaglianza all’adozione di politiche economiche e fiscali mirate per favorire l’ingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro.

Prassi di riferimento UNI/PdR 125:202
Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI (Key Performance Indicator - Indicatori chiave di prestazione) inerenti alle Politiche di parità di genere nelle organizzazioni

Ma allo stesso tempo forniscono i primi chiarimenti sugli elementi da prendere in considerazione per la certificazione della parità di genere.

Affinché le azioni “di parità di genere” siano efficaci, la prassi di riferimento definisce una serie di indicatori (KPI) percorribili, pertinenti e confrontabili e in grado di guidare il cambiamento e di rappresentare il continuo miglioramento.

Si legge nella nota tecnica.

Come si legge nel Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le pari opportunità del 29 aprile, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° luglio, i parametri minimi per il conseguimento della certificazione alle imprese sono quelli di cui alla Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022.

Sono sei le aree da prendere in considerazione per verificare se un’organizzazione mette sullo stesso piano uomini e donne. Ogni voce ha un peso specifico diverso.

Aree di valutazionePercentuale
cultura e strategia 15 per cento
governance 15 per cento
processi HR 10 per cento
opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda 20 per cento
equità remunerativa per genere 20 per cento
tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro 20 per cento

Certificazione della parità di genere nelle imprese, il punteggio su aree di valutazione e specifici indicatori

Per ogni area analizzata ci si sofferma su più aspetti specifici. Ad esempio per la tutela della genitorialità è rilevante la presenza di policy dedicate alla tutela della maternità e della paternità, oltre il CCNL di riferimento, come congedi ad hoc o asili nido.

O, ancora, per quanto riguarda l’opportunità di crescita in azienda si valuta ad esempio la percentuale di donne nell’organizzazione con qualifica di dirigente.

“Ogni indicatore è associato a un punteggio il cui raggiungimento o meno viene ponderato per il peso dell’area di valutazione: è previsto il raggiungimento del punteggio minimo di sintesi complessivo del 60 per cento per determinare l’accesso alla certificazione da parte dell’organizzazione”.

Specifica la nota tecnica sulla UNI/PdR 125:2022.

Gli indicatori sono utili per verificare il grado di maturità dell’azienda dal punto di vista della parità di genere con un monitoraggio annuale e una verifica ogni due anni.

Il sistema si applica a partire dalle micro-organizzazioni, anche con un solo o una sola dipendente. Per le realtà più piccole sono previste delle semplificazioni.

La Legge di Bilancio 2022 ha istituito anche un Fondo per le attività di formazione propedeutiche all’ottenimento della certificazione della parità di genere, con una dotazione di 3 milioni di euro per l’anno 2022, che al momento però non è ancora operativo.

Ma l’attesissimo decreto del Presidente del Consiglio o dell’Autorità politica delegata che stabilisce i parametri minimi per il conseguimento della certificazione della parità di genere, arrivato in Gazzetta Ufficiale il 1° luglio 2022, è un tassello importante per avviare la macchina organizzativa.

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