Decreto riaperture attività economiche: il calendario, dai negozi fino ai centri estivi

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Decreto 16 maggio e DPCM del 17 maggio 2020 delineano il calendario delle riaperture delle attività economiche. Si parte dal 18 maggio con bar, ristoranti e negozi, fino ad arrivare alla riapertura di palestre e centri estivi tra la fine del mese e giugno.

Decreto riaperture attività economiche: il calendario, dai negozi fino ai centri estivi

Calendario riaperture attività economiche: dal 18 maggio e fino a giugno, la ripartenza sarà scaglionata.

Si parte il 18 maggio con negozi, bar, ristoranti e parrucchieri, fino ad arrivare al 15 giugno per la riapertura dei centri estivi.

Il Decreto legge 16 maggio 2020, n. 33 è un nuovo passo per l’avvio della Fase 2, ed il DPCM del 17 maggio fornisce invece le disposizioni attuative, regole ed obblighi per ridurre il rischio di contagio da Covid-19.

A partire dal 18 maggio 2020 è autorizzata la riapertura di negozi, servizi di cura alla persona (parrucchieri e centri estetici), bar e ristoranti, stabilimenti balneari, uffici pubblici e musei. Stessa data per la ripresa delle attività di culto.

Dal 25 maggio 2020 riaprono palestre, piscine e centri sportivi, mentre per i centri estivi bisognerà attendere il 15 giugno 2020. Si riparte a metà giugno anche per spettacoli teatrali, concerti e cinema.

Restano ancora sospesi eventi e competizioni sportive, sia in luoghi pubblici che privati, così come restano sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo.

Nessuna limitazione agli spostamenti all’interno della regione a partire dal 18 maggio 2020. Il modulo di autocertificazione servirà ancora per spostarsi in una regione diversa, fino al 2 giugno. A partire dal 3 giugno, salvo provvedimenti di restrizione adottati considerando l’indice di contagio locale, ci si potrà spostare liberamente su tutto il territorio Nazionale.

Decreto riaperture attività economiche: il calendario, dai negozi fino ai centri estivi

A fissare il calendario delle riaperture delle attività economiche è il DPCM del 17 maggio 2020, attuativo di quanto previsto dal decreto del 16 maggio e con le linee guida concordate dalle Regioni.

Decreto Legge 16 maggio 2020, n. 33
Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 (decreto riaperture)
DPCM 17 maggio 2020
Disposizioni attuative del decreto n. 33 del 16 maggio 2020: regole per la riapertura delle attività produttive

Dal 18 maggio al 31 luglio 2020 lo Stato, le Regioni o i Comuni con appositi decreti ed ordinanze disciplinano gli spostamenti così come lo svolgimento delle attività economiche, produttive e sociali, in considerazione del rischio epidemiologico connesso a ciascun territorio o settore.

I due decreti fissano quindi le regole per l’avvio a pieno regime della Fase 2. Il punto più atteso è sicuramente quello relativo alla riapertura delle attività economiche, strutturato secondo il seguente calendario:

Data RiaperturaAttività
18 maggio 2020 Bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie
18 maggio 2020 Servizi di cura alla persona (estetisti e parrucchieri)
18 maggio 2020 Stabilimenti balneari
18 maggio 2020 Uffici pubblici
18 maggio 2020 Musei
18 maggio 2020 Luoghi di culto
20 maggio 2020 Scuole guida
25 maggio Palestre, piscine, centri e circoli sportivi, pubblici e privati
15 giugno Centri estivi, educativi e ricreativi per bambini
15 giugno 2020 Teatri, concerti, cinema

Il calendario delle riaperture è flessibile: il DPCM del 17 maggio 2020 prevede che ciascuna Regione possa variare la data di apertura, anticipandola o posticipandola, considerando l’andamento della situazione epidemiologica, ed individuando appositi protocolli e linee guida.

Calendario riaperture: dal 3 giugno spostamenti tra Regioni ed in Paesi UE, dal 16 giugno viaggi da e per tutti gli Stati esteri

Il 18 maggio 2020 è la data di avvio, quindi, di un piano di riaperture che si prolungherà fino al mese di giugno.

Stessa data anche per la cessazione delle misure di limitazione agli spostamenti nel territorio regionale: non sarà più necessario compilare ed esibire il modulo di autocertificazione, salvo che per gli spostamenti fuori Regione.

Dal 3 giugno, invece, ci si potrà spostare liberamente su tutto il territorio nazionale così come da e per i seguenti Paesi esteri:

  • Stati membri dell’Unione Europea;
  • Stati parte dell’accordo di Schengen;
  • Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord;
  • Andorra, Principato di Monaco;
  • Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano.

Dal 16 giugno sarà invece possibile spostarsi in altri Paesi esteri.

L’avvio a pieno regime della Fase 2 resta condizionata al monitoraggio dei contagi. Ogni giorno, le regioni dovranno monitorare l’andamento dei casi e le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario. Le informazioni dovranno essere comunicate a cadenza giornaliera al Ministero della Salute, all’ISS ed al Comitato Tecnico-Scientifico.

Il numero dei contagi da Covid-19 sarà il parametro per valutare l’introduzione da parte della regione di misure di restrizioni ulteriori rispetto a quelle statali.

Riapertura attività produttive, le sanzioni per chi non rispetta protocolli e linee guida anti contagio

La riapertura delle attività produttive sarà accompagnata dal rispetto rigoroso delle regole per la riduzione del rischio contagio da Covid-19. Le imprese ed i cittadini dovranno adeguarsi ai protocolli o alle linee guida regionali.

Un punto di partenza è contenuto nelle Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive predisposto dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive
Regole per la riapertura predisposte dalla Conferenza Regioni e Province Autonome e recepite con il decreto n. 33 del 16 maggio 2020

Le violazioni delle disposizioni del decreto, o dei decreti e delle ordinanze sono punite con la sanzione amministrativa da euro 400 a euro 3.000, aumentata fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo.

Nei casi in cui la violazione sia commessa nell’esercizio di un’attività di impresa, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.

L’Autorità procedente può disporre la chiusura provvisoria dell’attività o dell’esercizio per una durata non superiore a 5 giorni.

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