Assegno di maternità dei Comuni INPS: aumenta l’importo con la rivalutazione 2023

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

L'INPS tramite la circolare n. 26 dell'8 marzo 2023 comunica i nuovi valori dell’assegno di maternità dei Comuni, che viene erogato per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento. Il Dipartimento per le Politiche della Famiglia rivaluta l'importo ogni anno sulla base alla variazione dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati calcolata dall'ISTAT

Assegno di maternità dei Comuni INPS: aumenta l'importo con la rivalutazione 2023

L’assegno di maternità dei Comuni sarà erogato nel 2023 in accordo ai nuovi valori individuati con la rivalutazione annuale dell’importo, che avviene sulla base dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati rilevato dall’ISTAT.

Si tratta della prestazione erogata dall’INPS per ogni figlio nato e per ogni minore in affidamento preadottivo o in adozione senza affidamento, in presenza di specifici requisiti.

Gli aventi diritto riceveranno una somma che per il 2023 nella misura intera sarà pari a 383,46 euro mensili, per massimo 5 mensilità, quindi si riceverà un totale di 1.917,30 euro.

L’importo e il limite di reddito per l’anno in corso sono stati riportati dall’INPS nella circolare n. 26 dell’8 marzo, che riprende quanto stabilito nel comunicato del Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza Del Consiglio dei Ministri, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 48 del 25 febbraio 2023.

Assegno di maternità dei Comuni INPS: aumenta l’importo con la rivalutazione 2023

In seguito alla rivalutazione per l’anno 2023 aumenta l’importo dell’assegno di maternità dei Comuni, che viene fissato a 383,46 euro mensili, rispetto ai 354,73 euro dello scorso anno.

Si tratta del sostegno economico che viene concesso per le nuove nascite o adozioni, dal Comune di residenza ed erogato dall’INPS per specifici soggetti che rientrano nei requisiti indicati dall’articolo 74 del decreto legislativo n. 151 del 2001.

L’importo dell’assegno viene rivalutato annualmente sulla base dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati individuato dall’ISTAT.

La variazione media per il 2022 è stata pari all’8,1 per cento.

Pertanto, come indicato dall’INPS nella circolare n. 26 dell’8 marzo, che riprende quanto stabilito nel comunicato del Dipartimento per le Politiche della Famiglia, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 48 del 25 febbraio 2023, l’assegno, se spettante in misura piena, sarà di 383,46 euro mensili, per un massimo di 5 mensilità.

Sarà possibile ricevere, dunque, una somma complessiva di 1.917,30 euro.

Nel documento viene specificato anche il valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) da considerare ai fini della domanda per il 2023, il quale è pari a 19.185,13 euro.

Uno dei requisiti per la presentazione della richiesta per l’assegno di maternità dei comuni è appunto il valore ISEE, che deve essere inferiore alla soglia indicata annualmente.

INPS - Circolare n. 26 dell’8 marzo 2023
Assegno di maternità concesso dai Comuni. Rivalutazione, per l’anno 2023, della misura dell’assegno e del requisito economico

Assegno di maternità dei Comuni INPS: chi può fare domanda

Chi può presentare la domanda per ricevere l’assegno di maternità dei Comuni?

Come indicato all’articolo 74 del DL n. 151/2001, il sostegno economico spetta per ogni nuova nascita oppure per ogni nuovo affidamento preadottivo o adozione senza affidamento.

Possono beneficiarne le donne residenti in Italia:

  • cittadine italiane o comunitarie;
  • familiari titolari della carta di soggiorno (artt. 10 e 17 del DL n. 30/2007);
  • titolari di permesso di soggiorno;
  • titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.

Queste non devono beneficiare di altri trattamenti economici di maternità. Nel caso in cui percepiscano un’altra indennità, ma di importo inferiore, potranno fare richiesta per l’assegno e ricevere la differenza.

Per poter fare domanda, oltre a tali requisiti, è necessario che il nucleo familiare abbia un valore ISEE inferiore a 19.185,13 euro.

Sono gli stessi Comuni che procedono ad informare gli interessati invitandoli a certificare il possesso dei requisiti all’atto dell’iscrizione all’anagrafe dei nuovi nati o in caso di adozione.

Ai fine dell’erogazione dell’assegno, oltre all’attestazione ISEE poi è necessario allegare la documentazione tramite la quale si attesta il possesso dei requisiti e di non aver presentato la domanda per l’assegno di maternità a carico dello Stato. L’assegno non contribuisce alla formazione di reddito.

Per le modalità di invio bisognerà consultare il portale del proprio Comune.

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