Buoni pasto elettronici, nuovi limiti più alti nella Legge di Bilancio 2020

Rosy D’Elia - Imposte

Buoni pasto elettronici o cartacei? Con i nuovi limiti della Legge di Bilancio 2020, approvata al Senato il 16 dicembre, si favoriscono i primi, il loro valore massimo sale da 7 a 8 euro. La direzione di una maggiore tracciabilità riguarda anche il welfare aziendale.

Buoni pasto elettronici, nuovi limiti più alti nella Legge di Bilancio 2020

Buoni pasto elettronici o cartacei? Le novità della Legge di Bilancio 2020, approvata al Senato il 16 dicembre 2019, favoriscono i primi. Si introducono nuovi limiti da considerare per gli importi complessivi giornalieri che non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente.

Sale da 7 a 8 euro la quota non sottoposta a imposizione per i buoni pasto elettronici, mentre scende da 5,29 a 4 euro quella dei buoni pasto cartacei. Si interviene sulla normativa di riferimento, l’articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi.

Tracciabilità è la parola del prossimo anno, anche sul fronte del welfare aziendale. Le nuove soglie entreranno in vigore dal 1° gennaio 2020.

Buoni pasto elettronici o cartacei? La Legge di Bilancio 2020 stabilisce nuovi limiti

I buoni pasto sono titoli di pagamento che possono essere utilizzati per acquistare pasti o prodotti alimentari e hanno un valore prestabilito. Sono nominativi e devono essere utilizzati solo da titolare.

Si distinguono due tipologie:

  • cartacei, che al momento dell’utilizzo devono essere datati e sottoscritti nello spazio riservato all’indicazione della firma del lavoratore e alla data di utilizzo;
  • elettronici, che non richiedono alcuna firma da parte del titolare perché le informazioni necessarie sono tutte digitalizzate grazie ad un numero ed un codice identificativo.

I buoni pasto non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente entro un valore massimo giornaliero stabilito dall’articolo 51 del TUIR. Le novità della Legge di Bilancio 2020 intervengono sulla normativa e modificano i limiti in due direzioni diverse:

  • per i buoni pasto elettronici la soglia passa da 7 a 8 euro;
  • per quelli cartacei scende da 5,29 a 4 euro.

Il comma 677 dell’articolo 1 riscrive la lettera c) del comma 2 dell’articolo 51 del TUIR nel modo che segue:

“Le somministrazioni di vitto da parte del datore di lavoro nonché quelle in mense organizzate direttamente dal datore di lavoro o gestite da terzi; le prestazioni sostiutive delle somministrazioni di vitto fino all’importo complessivo giornaliero di euro 4, aumentato a euro 8 nel caso in cui le stesse siano rese in forma elettronica”.

Nessuna novità per la disciplina prevista per la somministrazione di vitto da parte del datore di lavoro direttamente o attraverso mense, per la quale è prevista l’integrale esclusione dal reddito di lavoro dipendente, nonché quella prevista per le indennità sostitutive corrisposte ai lavoratori dei settori specificamente indicati nella norma, in particolare quello edile, i quali non avrebbero la possibilità di utilizzare il buono pasto.

In questi casi la non concorrenza alla formazione del reddito di lavoro dipendente è confermata nell’importo massimo giornaliero di 5,29 euro.

Buoni pasto elettronici favoriti dalla Legge di Bilancio 2020: anche il welfare verso la tracciabilità

Le novità della Legge di Bilancio 2020, in altre parole, riscrivono la normativa in modo tale da favorire l’utilizzo dei buoni pasto elettronici.

Anche sul fronte del welfare aziendale si va nella direzione di una maggiore tracciabilità del sistema.

Le regole stabilite dal Decreto Ministeriale del Ministero dello Sviluppo Economico numero 122 del 7 giugno 2017 definiscono i buoni pasto come non “cedibili, non cumulabili oltre il limite di otto buoni, né commercializzabili o convertibili in denaro” e “utilizzabili solo dal titolare”.

Portare il valore dei buoni pasto cartacei a 4 euro equivale a scoraggiarne l’utilizzo, diffuso ancora per il 50% secondo le stime inserite nella prima relazione tecnica del DDL Bilancio, con l’obiettivo di spingere i datori di lavoro e i lavoratori ad affidarsi a una modalità, quella digitale, che si presta con più difficoltà a una strumentalizzazione negativa.

L’intervento sulle soglie massime dei buoni pasto chiude un cerchio di interventi inseriti nel Decreto Fiscale e nella Legge di Bilancio 2020 che portano il sistema dei pagamenti su un piano sempre più digitale e tracciabile.

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