Bonus per la scuola paritaria fino a 1.500 euro tra le possibili novità della Manovra 2026

Alessio Mauro - Leggi e prassi

Tra le novità candidate a entrare nella Manovra 2026 anche un bonus scuola per la frequenza degli istituti paritari e si torna a parlare delle agevolazioni per i libri di testo

Bonus per la scuola paritaria fino a 1.500 euro tra le possibili novità della Manovra 2026

La Manovra 2026 si appresta a cambiare forma con gli emendamenti presentati da maggioranza e opposizione. Tra le proposte candidate a entrare nel testo della Legge di Bilancio anche un bonus scuola per chi frequenta istituti paritari.

La novità si aggiungerebbe ai sostegni regionali già previsti dalla normativa. A delineare il contributo Claudio Lotito (Forza Italia), ma il condizionale resta d’obbligo su tutte le possibili integrazioni al pacchetto di misure già delineato dal Governo.

La stessa maggioranza, infatti, si dovrà riunire ancora la prossima settimana per accordarsi sulle modifiche da apportare: dai temi cardine, come affitti brevi e dividendi, agli interventi più specifici.

Bonus scuola paritaria fino a 1.500 euro tra le ipotesi di novità per la Manovra 2026

Guardando al testo attuale della Manovra 2026, il pacchetto di bonus per le famiglie quest’anno è risicato. E con questa novità si punta ad ampliare il paniere di sostegni da garantire in base alle condizioni economiche e quindi sulla base del parametro ISEE.

Da Lotito arriva la proposta di una bonus fino a 1.500 euro per la frequenza della scuola privata da riservare a chi non supera la soglia dei 30.000 euro.

Il contributo sarebbe utile a coprire le spese di frequenza di una scuola paritaria, secondaria di I grado o del primo biennio di una scuola paritaria di II grado.

L’obiettivo è integrare proprio la norma che regola la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione, la legge n. 62 del 2000 che stabilisce anche la natura di queste istituzioni private.

Rientrano nella categoria le istituzioni scolastiche non statali che “corrispondono agli ordinamenti generali dell’istruzione, sono coerenti con la domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia”.

La descrizione di scuola paritaria del Ministero dell’Istruzione
Svolgono un servizio pubblico. Il riconoscimento della parità quindi garantisce:

  • l’equiparazione dei diritti e dei doveri degli studenti;
  • le medesime modalità di svolgimento degli esami di Stato;
  • l’assolvimento dell’obbligo di istruzione;
  • l’abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi lo stesso valore legale dalle scuole statali.



Ciò inserisce le scuole paritarie nel sistema nazionale di istruzione e le impegna:

  • ad accogliere tutti gli alunni che ne accettino il progetto educativo e richiedano di iscriversi, compresi gli alunni e studenti con disabilità;
  • a contribuire a realizzare la finalità di istruzione ed educazione che la Costituzione assegna alla scuola.

Le possibili novità sulle spese scolastiche: dal bonus paritaria alle agevolazioni per i libri di testo

Il valore del nuovo bonus per la scuola paritaria, delineato in uno degli oltre 5.700 emendamenti presentati per modificare la Manovra 2026, dovrebbe essere calcolato secondo una griglia di intervento per scaglioni inversamente proporzionali al reddito ISEE e nei limiti di un finanziamento complessivo pari a 20 milioni di euro.

La norma specifica espressamente che la novità dovrebbe integrare i contributi già erogati dalle singole Regioni, fino ad un massimale per studente pari a 5.000 euro.

Sempre sul fronte scuola e sempre a firma Lotito, c’è anche una disposizione per prevedere una deduzione delle spese sostenute per l’acquisto dei libri di testo adottati dalle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione.

Nei mesi che hanno anticipato l’avvio dei lavori sulla Manovra 2026 era emersa anche l’ipotesi di una detrazione al 19 per cento per questo tipo di costi, su cui anche l’opposizione ritorna con gli emendamenti.

Sul punto, però, aveva risposto lo stesso Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti durante la conferenza di presentazione del disegno di legge sottolineando che il Governo aveva preferito utilizzare le risorse per le modifiche al calcolo dell’ISEE per agevolare le famiglie numerose e potenziare l’esenzione dell’abitazione principale.

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