Assegno di inclusione: da marzo l’INPS considera il valore ISEE 2024 per l’accesso al beneficio

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Per poter accedere all'assegno di inclusione, da marzo è necessario avere un ISEE aggiornato al 2024. Per determinare i beneficiari della somma dalla prossima mensilità, l'INPS considererà i nuovi valori. In attesa della disponibilità dell’ISEE 2024 la domanda sarà sospesa

Assegno di inclusione: da marzo l'INPS considera il valore ISEE 2024 per l'accesso al beneficio

I beneficiari dell’assegno di inclusione che non hanno ancora fornito all’INPS un ISEE aggiornato al 2024 devono provvedere all’adempimento per evitare la sospensione della domanda.

A partire dalla mensilità di marzo, infatti, l’Istituto prenderà a riferimento solo l’ISEE 2024.

Se la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) 2024 non viene presentata in tempo utile per l’elaborazione della mensilità a rinnovo, la domanda sarà sospesa, in attesa della disponibilità dell’ISEE 2024.

Le eventuali mensilità pregresse non ricevute per via della sospensione si potranno recuperare con la presentazione dell’ISEE aggiornato.

Assegno di inclusione: da marzo l’INPS considera il valore ISEE 2024 per l’accesso al beneficio

Il valore dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), come noto, è uno dei requisiti previsti per poter beneficiare dell’assegno di inclusione.

Nello specifico, il valore dell’ISEE del nucleo familiare che presenta la domanda non deve essere superiore a 9.360 euro.

Come evidenziato dall’INPS in più occasioni alla partenza della nuova misura, nei i primi due mesi del 2024, per le domande presentate senza ISEE in corso di validità è stato utilizzato il valore in vigore nel 2023.

Pertanto, per le domande che sono state presentate fino a febbraio 2024 senza un valore ISEE aggiornato, l’INPS, ai fini della verifica e dell’erogazione della misura, ha preso in considerazione l’indicatore ISEE in vigore al 31 dicembre 2023 e scaduto a tale data.

Come specificato anche nel decreto attuativo della misura, per l’erogazione prevista per i mesi successivi, cioè da marzo in poi, il mantenimento dei requisiti necessari sarà verificato sulla base del valore ISEE in corso di validità che nel frattempo i beneficiari avrebbero dovuto presentare.

Ebbene, dato che i primi due mesi dell’anno sono ormai trascorsi, il requisito di accesso all’ADI legato al valore ISEE non può più essere verificato sulla base del valore 2023.

Di conseguenza, come ricordato dall’INPS da ultimo nel messaggio n. 835 del 26 febbraio, a partire dai rinnovi del mese di marzo verrà preso a riferimento l’ISEE 2024.

I beneficiari che non hanno ancora provveduto a presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica 2024, quindi, devono farlo al più presto.

Se, infatti, la DSU aggiornata non è stata ancora presentata in tempo utile per l’elaborazione della mensilità a rinnovo la domanda verrà posta nello stato “sospesa in attesa della disponibilità dell’ISEE 2024.

Non appena sarà disponibile l’ISEE 2024, con le elaborazioni dei rinnovi delle mensilità successive, saranno riconosciuti gli arretrati relativi alle mensilità in cui la domanda era nello stato “sospesa”.

Assegno di inclusione 2024: il calendario dei prossimi pagamenti

Con lo stesso messaggio del 26 febbraio, l’INPS ha fornito anche il calendario dei prossimi pagamenti dell’assegno di inclusione, aggiornato fino alla mensilità di luglio 2024.

Il pagamento, sottolinea l’INPS, è emesso solamente nei confronti dei nuclei che in fase di rinnovo mensile continuano a mantenere i requisiti di accesso alla prestazione.

Mensilità Data di pagamento dell’ADI
Febbraio 2024 martedì 27
Marzo 2024 mercoledì 27
Aprile 2024 venerdì 26
Maggio 2024 martedì 28
Giugno 2024 giovedì 27
Luglio 2024 sabato 27

L’Istituto ha fornito anche tutti i dettagli sul pagamento dell’assegno di inclusione in favore dei nuclei familiari che presentano la domanda e sottoscrivono il PAD nel mese di febbraio e in quelli successivi.

A partire dalle domande presentate da febbraio, infatti, il primo pagamento, sempre in seguito all’esito positivo delle verifiche, verrà riconosciuto dal mese successivo a quello di sottoscrizione del patto di attivazione digitale.

Nel caso in cui il patto di attivazione digitale non venga sottoscritto nello stesso mese di presentazione della domanda, ma successivamente, il primo pagamento dell’ADI, sempre in seguito all’esito positivo delle verifiche, sarà effettuato dal mese successivo alla firma del PAD.

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