Decreto Flussi: 500.000 ingressi in tre anni

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Il Governo approva il nuovo decreto flussi per il triennio 2026/2028. Programma l'ingresso in Italia di 500.000 lavoratori stranieri. Nel 2026 saranno 164.850

Decreto Flussi: 500.000 ingressi in tre anni

Il nuovo decreto flussi con la programmazione triennale degli ingressi è stato approvato dal Consiglio dei Ministri.

Nei prossimi tre anni potranno fare il loro ingresso in Italia per motivi di lavoro quasi 500.000 lavoratori e lavoratrici non comunitarie. Solo nel 2026 saranno 164.850.

Anche per il prossimo anno la quota sarà ripartita tra lavoro subordinato non stagionale e autonomo e lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico. Per la prima volta si prevedono quote su base territoriale.

Per la certezza sulla data per la presentazione delle domande si dovrà attendere la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale. Presumibilmente, come per il 2025, ci sarà più di un click day durante l’anno.

Decreto Flussi 2026: 500.000 ingressi in 3 anni

Il Governo prepara il nuovo decreto decreto Flussi che programma per i prossimi 3 anni gli ingressi in Italia di cittadini e cittadine non comunitarie per motivi di lavoro.

Il testo è stato approvato in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri nella riunione di ieri, 30 giugno. Il decreto, come di consueto, determina le quote di lavoratori e lavoratrici non comunitarie che possono fare il loro ingresso sul territorio nazionale per motivi di lavoro subordinato, anche stagionale o autonomo.

Le quote sono determinate sulla base dell’analisi dei fabbisogni del mercato del lavoro, tenendo conto dei fabbisogni espressi dalle parti sociali e delle domande di nulla osta al lavoro effettivamente presentate negli anni scorsi.

Per il triennio 2026/2028, il nuovo decreto flussi prevede l’ingresso in Italia di 497.550 persone, quasi 50.000 in più rispetto ai 450.000 che sono stati programmati nel 2023/2025.

Nello specifico, i cittadini e le cittadine straniere sono ammesse per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo secondo la ripartizione indicata nella tabella.

Numero ingressi Anno
164.850 unità 2026
165.850 unità 2027
166.850 unità 2028

Nell’arco del triennio 2026/2028 gli ingressi autorizzati saranno ripartiti come segue:

  • 230.550 per lavoro subordinato non stagionale e autonomo;
  • 267.000 per lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico.

Per quanto riguarda colf e badanti, le quote previste dovrebbero ammontano a 41.800: 13.600 per il 2026, 14.000 per il 2027 e 14.200 per il 2028. Ma come per il 2025 dovrebbero essere previsti anche ingressi fuori quota.

Decreto Flussi: le novità dal 2026

Con il nuovo DPCM non cambiano le modalità di richiesta di nulla osta al lavoro per l’ingresso di cittadini e cittadine straniere in Italia.

Ad ogni modo, si legge nel comunicato stampa del Governo pubblicato a margine della riunione del CdM, resta ferma “la volontà di incentivare gli ingressi fuori quota, anche nella prospettiva di un ridimensionamento del meccanismo del click day”.

Ridimensionamento che, prosegue il testo, potrà avvenire seguendo un percorso graduale, che riguardi in prima battuta i profili professionali più ricercati dai datori di lavoro e che potenzi la formazione dei lavoratori nei Paesi di origine.

L’attuale, e criticato, sistema dei click day resta dunque invariato, con la conferma della precompilazione delle domande in autunno per procedere poi all’invio nei primi mesi del 2026.

Per le date di click day ufficiali si dovrà attendere la pubblicazione del testo in gazzetta Ufficiale. Le prime anticipazioni riportano come prima data per il via libera alla trasmissione delle istanze quella del 12 gennaio 2026 che riguarderà il lavoro stagionale nel settore agricolo. Dovrebbero seguire, poi, la data del 9 febbraio per il lavoro stagionale nel settore turistico e quelle del 16 e del 18 febbraio per gli altri ingressi di lavoro subordinato e autonomo.

Rispetto all’anno in corso, però, dovrebbe debuttare la ripartizione territoriale delle quote. L’assegnazione delle quote, infatti, avverrà per ambito provinciale.

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