Bonus pubblicità 2019, domanda sospesa. Serve il decreto di rifinanziamento

Alessio Mauro - Imposte

Bonus pubblicità 2019, domanda sospesa fino al rifinanziamento della misura. Per il momento non è possibile prenotare il credito d'imposta per gli investimenti pubblicitari incrementali. Atteso il decreto ed il successivo comunicato del Dipartimento Informazione ed Editoria.

Bonus pubblicità 2019, domanda sospesa. Serve il decreto di rifinanziamento

Bonus pubblicità 2019, domanda sospesa per la prenotazione del credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari incrementali.

Per dare il via libera ufficiale all’agevolazione è necessario che sia rispettato uno specifico iter, per il quale il primo passo fondamentale è l’emanazione del decreto di rifinanziamento.

Un percorso normativo e regolamentare che prevede chiare tempistiche e che, tenuto conto del ritardo che si registra, porteranno allo slittamento della scadenza per presentare domanda, fissata a regime dal 1° al 31 marzo di ciascun anno.

Il Dipartimento Informazione ed Editoria dovrà pubblicare l’avviso contenente l’ammontare delle risorse disponibili per il bonus pubblicità 2019, seguendo delle tempistiche ben precise e disciplinate dal decreto attuativo del credito d’imposta rivolto alle imprese che effettuano investimenti pubblicitari di natura incrementale.

Tempi per i quali si registra un discreto ritardo. Attualmente, la domanda per il bonus pubblicità 2019 è di fatto bloccata e a darne conferma è stato il Capo del Dipartimento tenuto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Consigliere Ferruccio Sepe.

Bonus pubblicità 2019, domanda sospesa. Serve il decreto di rifinanziamento

Per il rifinanziamento del bonus pubblicità 2019 è necessaria l’emanazione di una norma apposita che tarda ad arrivare. Un ritardo che non è dovuto alla carenza di risorse, specifica il Consigliere e Capo del Dipartimento dell’Informazione ed Editoria.

Ad annunciare che sarà rinviato il termine per fare domanda e per accedere al bonus pubblicità per gli investimenti effettuati nel 2019 è stato lo stesso Capo del Dipartimento, Ferruccio Sepe, nel corso della seconda giornata dei workshop organizzati nell’ambito della Settimana dell’Amministrazione Aperta.

Un ritardo sul quale è trapelato qualche malumore e che, a chi chiedeva se sarà possibile accedere al credito d’imposta per i nuovi investimenti, ha portato al cauto uso del condizionale.

Non dovrebbero esservi problemi tuttavia ed il bonus pubblicità 2019, le cui risorse sono attinte dal Fondo per il Pluralismo, punta ad essere presto riconfermato in via ufficiale.

Bonus pubblicità 2019, avviso con l’ammontare delle risorse almeno 15 giorni prima della domanda

In attesa del decreto di rifinanziamento tuttavia non è possibile fare domanda.

La motivazione della sospensione è contenuta nel DPCM n. 90/2018, il quale stabilisce chiaramente che il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria è tenuto a pubblicare, almeno 15 giorni prima la data di avvio delle domande, un avviso con l’ammontare delle risorse disponibili per la concessione dell’agevolazione.

Avviso che quindi sarebbe dovuto esser pubblicato almeno entro la metà del mese scorso ma che ad oggi ancora non c’è proprio perché manca l’informazione basilare, ovvero le risorse stanziate per la concessione del bonus pubblicità nel 2019.

Si tratta di un’informazione fondamentale per le tante imprese che intendono accedere all’agevolazione che, si ricorda, consiste in un credito d’imposta del 75%, elevato al 90% per le startup e PMI, sugli investimenti pubblicitari incrementali (superiori almeno dell’1% rispetto a quelli dell’anno precedente effettuati sugli stessi media).

L’ammontare delle risorse stanziate consentirà di stimare quale sarà l’effettivo importo del credito riconosciuto. Il bonus viene infatti riparametrato nel caso di incapienza del fondo stanziato per la copertura di tutte le domande presentate.

Circostanza verificatasi già lo scorso anno, quando l’importo del credito d’imposta teoricamente fruibile da ciascun soggetto è stato fissato nella misura del 26% degli investimenti effettuati sulla stampa cartacea ed online e del 23% per gli investimenti in radio e tv locali.

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