Bonus barriere 75 per cento: finestre solo con acconto pagato o titolo abilitativo presentato

Tommaso Gavi - Irpef

Quando spetta il bonus barriere al 75 per cento nel caso di interventi sugli infissi? I lavori relativi alle finestre rientrano nell'agevolazione solo quando è stato presentato per tempo il titolo abilitativo o sono stati già versati gli acconti

Bonus barriere 75 per cento: finestre solo con acconto pagato o titolo abilitativo presentato

Per accedere al bonus barriere al 75 per cento per la sostituzione degli infissi sono due le possibili strade, dopo l’entrata in vigore del decreto Salva spese.

Da un lato la presentazione del titolo abilitativo prima del 29 dicembre scorso, per i lavori che lo richiedono. Dall’altra il versamento dell’acconto entro la stessa data.

Non basta esclusivamente la stipula di un contratto per la “prenotazione”.

Le regole sono rimaste inalterate dopo l’approvazione del testo della legge di conversione del decreto da parte della Camera, mentre si attende il via libera definitivo da parte del Senato entro il 20 febbraio prossimo.

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Bonus barriere 75 per cento: finestre solo con acconto pagato o titolo abilitativo presentato

Il decreto Salva spese, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 gennaio 2024 e in vigore dal giorno successivo, ha previsto diverse novità in merito ai bonus edilizi.

Oltre alle misure relative al superbonus 2024, nel testo sono state approvate modifiche anche alle regole relative al bonus barriere al 75 per cento.

A partire dal 30 dicembre scorso, infatti, l’agevolazione è prevista esclusivamente per la realizzazione di determinati interventi di eliminazione delle barriere architettoniche.

Nello specifico quelli:

“aventi ad oggetto esclusivamente scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.”

Cosa succede per la sostituzione degli infissi? Gli interventi relativi alle finestre possono permettere l’accesso alla detrazione al 75 per cento solo a determinate condizioni.

Nel caso in cui i lavori lo richiedano, deve essere stato presentato l’apposito titolo abilitativo entro il 29 dicembre 2024. I contribuenti che hanno presentato tale titolo potranno continuare a beneficiare delle agevolazioni, a prescindere dalle regole previste dal decreto Salva spese.

Per gli interventi che rientrano nell’edilizia libera, invece, la situazione è diversa. Non è infatti sufficiente la stipula di un contratto per “prenotare” l’agevolazione.

Oltre alla sottoscrizione sarà necessario aver versato l’acconto al fornitore, entro il termine dello scorso 29 dicembre 2023.

Bonus barriere 75 per cento: i limiti alla cessione del credito

Il decreto Salva spese ha previsto diverse modifiche anche in merito alla possibilità di accedere alla cessione del credito.

Tale possibilità era rimasta inalterata nonostante il divieto generalizzato previsto dal decreto 11/2023, ovvero il decreto Blocca Cessioni, per i lavori la cui CILA era stata presentata anche dal 17 febbraio scorso.

Con il nuovo decreto di fine anno sono stati diversi i nuovi limiti imposti anche ai beneficiari del bonus barriere.

Possono continuare ad utilizzare la fruizione indiretta dell’agevolazione, attraverso la cessione del credito, quanti hanno sostenuto le spese nel 2023.

Per gli interventi relativi al 2024, invece, l’accesso alla cessione del credito è consentito esclusivamente per:

  • i condomini, in relazione a interventi su parti comuni di edifici a prevalente destinazione abitativa;
  • le persone fisiche, in relazione a interventi su edifici unifamiliari o unità abitative all’interno di edifici plurifamiliari alle seguenti condizioni:
    • il contribuente sia titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare;
    • la stessa unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale;
    • il contribuente abbia un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro (con esclusione dal requisito per i nuclei familiari in cui è presente una persona con disabilità).

Il testo del decreto Salva spese, che ha introdotto i limiti appena richiamati, non è stato modificato nel primo passaggio dell’iter di conversione parlamentare. Il 31 gennaio scorso la Camera ha approvato il testo inalterato. Per la conclusione dell’iter parlamentare si attende ora il via libera definitivo del Senato, che dovrà arrivare entro il 20 febbraio 2024.

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