Abbonamenti per le banche dati online: per l'aliquota IVA più riferimenti normativi da considerare
Quale aliquota IVA occorre applicare sugli abbonamenti a banche dati online?
Per rispondere a questa domanda occorre fare riferimento a due fonti normative:
- il d.p.r. numero 633/1972;
- la Legge numero 190/2014 (la Legge di Stabilità per il 2015).
Essa ha previsto, in particolare, che
“ai fini dell’applicazione della tabella A, parte II, numero 18), allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n.633, e successive modificazioni, sono da considerare libri tutte le pubblicazioni identificate da codice ISBN e veicolate attraverso qualsiasi supporto fisico o tramite mezzi di comunicazione elettronica”
Successivamente, il legislatore è nuovamente intervenuto con la Legge n. 208/2015 (Legge di Stabilità per il 2016) estendendo l’ambito di applicazione dell’aliquota IVA ridotta ha previsto che
“sono da considerare giornali, notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri e periodici tutte le pubblicazioni identificate da codice ISBN o ISSN e veicolate attraverso qualsiasi supporto fisico o tramite mezzi di comunicazione elettronica”
L’amministrazione finanziaria è intervenuta più volte sul tema, per esempio:
- con la risposta all’interpello numero 850/2021, in seguito ad un interpello presentato da una società operante nel campo dell’editoria, della formazione, nella consulenza e nel supporto a enti locali, pubbliche amministrazioni, aziende private e professionisti;
- con la datata risoluzione numero 120/E/2017, dove veniva chiarito che godono dell’Iva agevolata al 4% tutti i prodotti e pubblicazioni editoriali identificati con codice ISBN o ISSN, sia che siano diffuse tramite supporto fisico che digitale, e quindi anche le banche dati online;
- con la circolare n. 20/E del 18 maggio 2016 in cui era stato chiarito che per l’applicazione dell’Iva al 4% oltre al codice ISBN o ISSN è necessario che il prodotto editoriale abbia le caratteristiche di giornali e notiziari quotidiani, dispacci di agenzia di stampa, libri e periodici.
Ecco di seguito i chiarimenti contenuti, in particolare, nella risoluzione n. 120/E dell’Agenzia delle Entrate sull’applicazione dell’Iva al 4% sulle banche dati online in abbonamento.
Banche dati online: IVA al 4% sugli abbonamenti
La risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 120/E ha chiarito, in particolare, che così come si applica l’IVA al 4% sull’acquisto di libri e riviste, la stessa regola vale qualora tale servizio venga reso disponibile in abbonamento a banche dati online.
Il parere dell’Agenzia delle Entrate, conforme all’interpretazione del contribuente, chiarisce che l’abbonamento alla banca dati online è da intendersi come operazione accessoria all’operazione principale, costituita dall’acquisto di libri, giornali periodici o pubblicazioni di carattere bibliografico e pertanto soggetta all’applicazione dell’IVA al 4%.
La Legge di Stabilità 2015 ha infatti previsto che sono soggetti all’applicazione dell’IIVA al 4% di cui alla tabella A, parte II, numero 18 allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 i giornali, notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri e periodici tutte le pubblicazioni identificate da codice ISBN o ISSN e veicolate attraverso qualsiasi supporto fisico o tramite mezzi di comunicazione elettronica.
Una disposizione che in seguito l’Agenzia delle Entrate ha chiarito meglio con la circolare n. 20/E del 18 maggio 2016.
IVA al 4% su giornali, dispacci d’agenzia, libri e periodici: ecco quando si applica
La risoluzione dell’Agenzia delle Entrate elenca, inoltre, quali sono le caratteristiche che un prodotto editoriale deve rispettare al fine dell’applicazione dell’aliquota Iva al 4%:
- giornali e notiziari quotidiani - prodotti che si caratterizzano per il requisito della cadenza quotidiana che soddisfino il requisito della registrazione presso il competente tribunale (cfr. Ris. n. 490961 del 10 novembre 1990);
- dispacci delle agenzie di stampa - prodotti consistenti nell’invio giornaliero di informazioni desunte dalla stampa quotidiana e/o periodica, equiparati, ai fini della sola aliquota IVA, ai giornali quotidiani (sesto comma dell’art. 34 del D.L. 2 marzo 1989, n. 69, convertito dalla legge 27 aprile 1989, n. 154);
- libri - prodotti che si caratterizzano per avere una funzione divulgativa e scientifica (cfr. circolari n. 23 del 2014 e n. 328 del 1997);
- periodici - i prodotti editoriali registrati come pubblicazioni ai sensi della L. 8 febbraio 1948, n. 47 e successive modificazioni compresi quelli per i quali non può farsi riferimento al requisito della registrazione presso la Cancelleria del Tribunale in quanto esonerati da tale adempimento (esempio pubblicazioni di provenienza estera). In particolare, si considerano periodici quei prodotti che presentano il requisito della cadenza periodica ed hanno contenuto divulgativo.
La circolare dell’Agenzia delle Entrate ha inoltre chiarito che le stesse regole si applicano anche in caso di pubblicazioni online:
“l’aliquota IVA al 4% è applicabile anche alle operazioni di messa a disposizione "on line" (per un periodo di tempo determinato) dei prodotti editoriali sopra menzionati. Si tratta di quelle fattispecie, sempre più diffuse, in cui al consumatore è offerta la fruizione dei prodotti editoriali mediante utilizzo di siti web ovvero piattaforme elettroniche.
Si pensi, a titolo di esempio, alla consultazione di biblioteche on line che prevedono, altresì, una serie di servizi aggiuntivi quali: ricerche; inserire commenti, stampare.
Del resto, il riferimento della novella legislativa alle pubblicazioni veicolate tramite mezzi di comunicazione elettronica appare suscettibile di essere interpretato nel senso di ammettere al beneficio dell’aliquota super ridotta la fornitura, in formato digitale, ancorché per un periodo limitato, di giornali e notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri, periodici”.”
Una disposizione che, dunque, conferma quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 120/E/2017, prevedendo quindi l’applicazione dell’Iva al 4% per gli abbonamenti a banche dati online.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Quale aliquota IVA applicare alle banche dati online in abbonamento?