Affitti non percepiti, verso lo stop all’obbligo di dichiarazione

Affitti non percepiti fuori dalla dichiarazione dei redditi. La novità è parte delle misure contenute nella proposta di legge sulle semplificazioni fiscali al vaglio della Camera.

Affitti non percepiti, verso lo stop all'obbligo di dichiarazione

Affitti non percepiti con esonero dall’obbligo di inserirli in dichiarazione dei redditi: la novità è parte delle misure per le famiglie che compongono la proposta di legge sulle semplificazioni fiscali.

La discussione alla Camera sulle linee generali del testo della proposta di legge, che vede tra i primi firmatari gli Onorevoli Carla Ruocco per il M5S ed Alberto Gusmeroli per la Lega, è stata avviata nella giornata del 15 aprile 2019.

Oltre a contenere misure che si pongono l’ambizioso obiettivo di semplificare gli adempienti fiscali a carico di imprese e professionisti, con la legge sulle semplificazioni fiscali potrebbero essere approvate importanti novità anche per le famiglie.

L’esonero dall’obbligo di dichiarazione e contestuale versamento delle imposte (Irpef o cedolare secca) per i canoni d’affitto non percepiti è una di queste. Novità anche per le dichiarazioni Imu e Tasi, per le quali è stato proposto il rinvio della scadenza dal 30 giugno al 30 dicembre.

Affitti non percepiti, verso lo stop all’obbligo di dichiarazione

È con una modifica a quanto previsto dall’articolo 26 del TUIR che, a partire dal 2020, potrebbe non essere più obbligatorio inserire in dichiarazione dei redditi anche i canoni di affitto non percepiti.

Se ad oggi è obbligatorio il versamento delle imposte anche sulle somme non pagate - fino alla data di convalida dello sfratto per morosità dell’inquilino - la novità contenuta nella proposta di legge sulle semplificazioni fiscali stabilisce che non sarà obbligatorio inserire tali importi in dichiarazione dei redditi qualora la mancata percezione sia provata dall’intimazione di sfratto o da un’ingiunzione di pagamento.

Qualora i canoni di locazione siano corrisposti successivamente sarà necessario assoggettare le somme a tassazione separata, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 17, comma 1, lettera n-bis) del TUIR.

Sarà necessario attendere la conclusione della discussione e la successiva approvazione della legge sulle semplificazioni fiscali per parlare di ufficialità. In ogni caso, la misura non comporterà modifiche in merito alle regole da seguire per la dichiarazione dei redditi 2019.

Affitti non percepiti da inserire in dichiarazione dei redditi 2019

La misura, qualora il testo della proposta di legge venisse approvata così come uscita dalla Commissione Finanze della Camera, prenderà il via in ogni caso dal 2020.

Nulla cambia per la dichiarazione dei redditi 2019. Concorrono alla formazione dei redditi fondiari anche le somme derivanti da contratti di affitto di immobili ad uso abitativo non percepite, salvo i casi in cui si sia già concluso il procedimento giudiziario di convalida dello sfratto per morosità.

In sostanza, sarà comunque obbligatorio pagare l’Irpef o la cedolare secca sugli affitti non percepiti. Successivamente, dopo la convalida dello sfratto, verrà riconosciuto un credito d’imposta pari all’ammontare delle imposte versate sui canoni non percepiti.

Il recupero delle imposte versate sui canoni d’affitto non percepiti viene confermata dalla proposta di legge sulle semplificazioni anche per i contratti stipulati prima del 1° gennaio 2020.

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