Affitti brevi, tassa di soggiorno e bonus alberghi: le novità del DdL Turismo 2020

Stretta sugli affitti brevi con limiti all'applicazione della cedolare secca, tassa di soggiorno di importo massimo pari a 5 euro e rinnovo del bonus per la riqualificazione degli alberghi: sono queste alcune delle novità del DdL Turismo 2020.

Affitti brevi, tassa di soggiorno e bonus alberghi: le novità del DdL Turismo 2020

Affitti brevi con cedolare secca solo per chi concede in locazione non più di 3 appartamenti, tassa di soggiorno fino ad un massimo di 5 euro e rinnovo del bonus per la riqualificazione degli alberghi.

Sono queste alcune delle principali novità contenute nel DdL Turismo che già domani, 20 febbraio 2020, potrebbe approdare al tavolo del Consiglio dei Ministri.

È sicuramente la stretta sugli affitti brevi la novità che fa più rumore. Per chi affitta più di 3 case non sarà più possibile applicare la cedolare secca del 21%, ma diventerà obbligatorio tassare il reddito prodotto con le ordinarie aliquote Irpef.

Sembra per il momento scemato, invece, l’obbligo di apertura di partita IVA per l’attività di locazione di più immobili ad uso turistico.

Non sono solo gli affitti brevi a dar corpo al testo del Disegno di legge sul turismo. La volontà è quella di introdurre regole chiare anche sulla tassa di soggiorno, fissando a 5 euro l’importo massimo applicabile. La somma effettivamente dovuta sarà in ogni caso calcolata in considerazione del costo per il pernottamento e non potrà superare il 10%.

Novità anche per gli albergatori, per i quali il DdL Turismo 2020 intende stabilizzare il bonus per la riqualificazione edilizia.

Affitti brevi, le novità del DdL Turismo 2020: limiti all’applicazione della cedolare secca 21%. Dubbi sull’obbligo di partita IVA

È sul Sole24Ore che sono state pubblicate alcune delle principali novità contenute nell’ultima bozza del DdL Turismo. Quella più attesa e dalla portata più rilevante sarà senza dubbio la stretta sugli affitti brevi.

Cosa cambia è ancora poco chiaro, e sarà fondamentale attendere il varo del provvedimento. Il testo del DdL Turismo potrebbe approdare in Consiglio dei Ministri già nella giornata del 20 febbraio 2020.

Dalle notizie che trapelano ad oggi viene tuttavia confermata la revisione della disciplina sulla tassazione dei redditi derivanti dagli affitti brevi. Per le locazioni effettuate mediante portali di intermediazione immobiliare, primo tra tutti Airbnb, si va verso l’introduzione di un limite massimo di immobili da locare beneficiando della cedolare secca del 21%.

L’ultima bozza del DdL Turismo parla di un massimo di 3 case da locare beneficiando della tassazione ridotta. Per chi affitta più immobili sarà invece obbligatoria la tassazione Irpef.

Ancora non è chiaro se diventerà obbligatorio aprire partita IVA. In un primo momento, la nuova legge sul turismo considerava redditi d’impresa quelli derivanti da locazioni turistiche di più di tre abitazioni.

Addirittura, con uno degli emendamenti del PD al decreto Milleproroghe 2020 - poi ritirato - l’obbligo di partita IVA veniva disposto anche per l’affitto di più di 3 stanze, in un unico o in più appartamenti.

Soltanto con il testo definitivo del provvedimento, previsto dalla Legge di Bilancio 2020 e predisposto dal Ministro Franceschini, sarà possibile stabilire in maniera chiara la sorte degli affitti brevi ed i nuovi obblighi previsti per i proprietari degli immobili locati con finalità turistica.

Tassa di soggiorno fino al 10% ed entro il limite di 5 euro: regole chiare nel DdL Turismo

Tra le misure del DdL Turismo che anche una regolamentazione più chiara della tassa di soggiorno.

L’ultima bozza stabilisce che l’importo dovuto dovrà essere calcolato in considerazione del costo per il pernottamento nell’albergo ovvero nella casa presa in affitto da privati.

Fermo restando il potere regolamentare dei comuni, la tassa di soggiorno non potrà superare il 10% del costo pagato per la camera o per l’appartamento. Un tetto è stabilito anche per l’importo massimo giornaliero dovuto, che non potrà superare i 5 euro a persona.

Bonus alberghi, agevolazioni per la riqualificazione edilizia nel DdL Turismo 2020

Il DdL Turismo guarda anche agli operatori del settore. In primo luogo agli albergatori.

L’ultima bozza stabilizza il bonus per gli alberghi, sia quello introdotto per agevolare la riqualificazione edilizia del 65% che quello sulla digitalizzazione pari al 30%. I due contributi, introdotti con cadenza annuale, potrebbero quindi diventare strutturali, con un totale di risorse pari ad un totale di 25 milioni di euro per il 2021.

Novità sono in arrivo anche per le guide turistiche: servirà la laurea, almeno triennale, per esercitare la professione. Per chi già oggi lavora nel settore l’ipotesi è quella di introdurre una disciplina transitoria.

Agevolazioni fiscali sono invece in arrivo per i commercianti che si trasferiscono nei piccoli borghi fino a 1.000 abitanti: il DdL Turismo dovrebbe introdurre l’esenzione dal pagamento di imposte sui redditi, Irap, contributi ed imposte municipali per cinque anni, dal 2021 al 2025.

Un disegno di legge ricco di novità sia per le imprese che per i cittadini. Restiamo quindi in attesa del testo ufficiale per analizzare punto per punto le misure in arrivo per il settore turismo.

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