Taglio cuneo fiscale e salario minimo, nuovo decreto entro fine luglio in attesa della Manovra

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Taglio del cuneo fiscale e salario minimo al centro dell'incontro tra Governo e sindacati del 12 luglio, ma per le novità bisognerà attendere la Legge di Bilancio. Il Premier Draghi conferma in conferenza stampa la messa a punto di un nuovo decreto per famiglie e imprese e dal Ministro Orlando arriva una proposta per contrastare il lavoro povero.

Taglio cuneo fiscale e salario minimo, nuovo decreto entro fine luglio in attesa della Manovra

Taglio del cuneo fiscale e salario minimo al centro dell’incontro tra Governo e sindacati del 12 luglio, in vista dell’approvazione di un nuovo decreto contro inflazione e caro energia.

A fornire i dettaglio sul confronto è stato il Presidente del Consiglio Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio della stessa giornata.

Un nuovo decreto è atteso entro la fine del mese e, tra le novità, sono in arrivo ulteriori misure per mitigare l’aumento dell’energia e interventi a sostegno del reddito delle famiglie.

Misure tampone che anticiperanno quelle più corpose attese con la Legge di Bilancio: il taglio del cuneo fiscale è uno degli obiettivi al centro dell’attenzione del Governo, ma non solo.

Discussione aperta anche in materia di salario minimo, con la proposta presentata dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando per quella platea di 2,5 milioni di lavoratori scoperti dalla contrattazione collettiva.

Taglio cuneo fiscale e salario minimo, nuovo decreto entro fine luglio in attesa della Manovra

Il nuovo decreto con aiuti per famiglie e imprese atteso entro la fine del mese di luglio riguarderà in primis strumenti per mitigare l’aumento dell’energia e per salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie.

Questo è quanto evidenziato dal Premier Draghi nel corso della conferenza stampa tenutasi il 12 luglio 2022 insieme al Ministro del Lavoro e al Ministro dello Sviluppo Economico.

Il decreto di fine mese partirà dai 33 miliardi già spesi, e continuerà ad investire somme significative. Misure più strutturali saranno invece previste dalla Legge di Bilancio, dal taglio del cuneo fiscale al salario minimo.

Queste le linee guida, alla luce della necessità di sostenere l’occupazione e per affrontare le disuguaglianze che si aggravano in questo periodo, a fronte dell’inflazione e dell’aumento dei costi di produzione per le imprese.

Problematiche dalle quali nasce l’incontro odierno con i sindacati, nel corso del quale è stato stabilito un metodo di lavoro e sono state affrontate alcune delle tematiche che caratterizzeranno il lavoro del Governo nei prossimi mesi.

Come evidenziato dal Presidente del Consiglio, alle parti sociali sono state presentate le linee su alcuni temi chiave: contratti collettivi e riduzione cuneo fiscale e tra due settimane ci sarà un nuovo incontro per la presentazione dei contenuti del nuovo decreto atteso entro la fine del mese di luglio in Consiglio dei Ministri.

La proposta del Ministro Orlando sul salario minimo

Altra questione discussa nel corso dell’incontro con le parti sociali del 12 luglio riguarda il rinnovo dei contratti collettivi, definiti dal Premier Draghi come uno dei punti di forza di nostro modello industriale.

Ad oggi tuttavia non tutti i lavoratori sono coperti dalla contrattazione collettiva, e molti lavoratori vivono una situazione di “incertezza e vulnerabilità”. Ed è su questo aspetto che arriva la proposta del Ministro Orlando sul salario minimo.

L’ipotesi sulla quale si sta lavorando riguarda possibilità di usare come riferimento per la determinazione del minimo salariale i contratti più diffusi o quelli firmati da associazioni rappresentative.

Un minimo salariale per comparto che sarebbe quindi legato alla contrattazione più diffusa o rappresentativa per il settore, possibilità che aiuterebbe chi si trova sotto il minimo ad avere un rafforzamento di posizione e che, a detta del Ministro Orlando, innescherebbe meccanismo che aumenta media dei salari.

La proposta in via di definizione riguarda quasi 2 milioni e mezzo di persone senza CCNL, i cosiddetti lavoratori poveri.

Tra le misure in campo anche l’utilizzo di forme di sgravio come elemento per stimolare la qualità del lavoro, tematiche che saranno al centro della discussione che porterà alla messa a punto della Legge di Bilancio.

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