Imprese femminili ancora troppo poche: donne al centro solo in un’azienda su 5

Alessio Mauro - Incentivi alle imprese

Ancora troppo poche le donne in azienda: le imprese femminili sono 1,3 milioni, un numero da incrementare. Unioncamere ne traccia un identikit: dall'impatto di incentivi e finanziamenti alla spinta al welfare

Imprese femminili ancora troppo poche: donne al centro solo in un'azienda su 5

Le imprese femminili sono 1,3 milioni, il 22,2 per cento del totale, ma sono ancora troppo poche anche perché rappresentano una buona opportunità per l’occupazione femminile.

“Le donne, infatti, rappresentano oltre la metà dei dipendenti all’interno delle imprese femminili (54 per contro il 39 per cento nelle imprese non femminili)”, segnala Unioncamere nel rapporto, realizzato con il supporto del Centro studi Tagliacarne e Sicamer e presentato il 5 novembre, che contiene una fotografia ad ampio raggio dell’imprenditoria femminile.

Identikit dell’imprenditoria femminile: donne al centro ancora solo in un’azienda su 5

Le imprenditrici sono più istruite, preferiscono lavorare con altre donne e sono attente al benessere dei propri collaboratori: tra le laureate l’attenzione al welfare aumenta fino al 40 per cento.

Nel rapporto Unioncamere non mancano i punti di debolezza: le aziende al femminile sono meno produttive, più piccole di dimensione, e utilizzano molto il capitale familiare per l’avvio, aspetto che limita la propensione ad investire e innovare.

Aspetti, però, che migliorano quando in campo ci sono incentivi e finanziamenti.

Le imprese femminili che li utilizzano, infatti, come si legge nello studio, mostrano, rispetto alle altre, “una maggiore produttività del lavoro (più 33 per cento), che sale ulteriormente (più 40 per cento) quando le aziende guidate da donne puntano anche sulla formazione del capitale umano”.

L’impatto è positivo, con un incremento del 10 per cento rispetto alle altre imprese, anche sulla probabilità di investire.

In ogni caso, come sottolinea Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma: “In assoluto, il tasso di femminilizzazione delle imprese è ancora troppo basso: in pratica, un’impresa su 5 è rosa. La presenza delle donne in posizioni apicali è, poi, ancora limitata”.

E la strada per aumentare la partecipazione femminile nel mondo imprenditoriale passa anche dalla “necessità di migliorare un contesto burocratico, legale e fiscale che spesso ostacola l’attività d’impresa, anziché agevolarla”.

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