Taglio del cuneo fiscale fino a 3 punti in arrivo

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Il taglio del cuneo fiscale fino a 3 punti è una delle misure inserite nella Legge di Bilancio 2023. Confermato il taglio di due punti in vigore nel 2022 a cui si aggiunge un'ulteriore riduzione dell'1 per cento per chi guadagna fino a 25.000 euro

Taglio del cuneo fiscale fino a 3 punti in arrivo

La Legge di Bilancio 2023, n. 197/2022, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 303, prevede un taglio del cuneo fiscale fino a 3 punti percentuale.

La misura di riduzione della tassazione dei salari è una delle principali inserite nella Manovra. Per i lavoratori che guadagnano fino a 35.000 euro viene confermato il taglio di 2 punti percentuale già in vigore nel 2022.

Come si legge nel testo, inoltre, sarà applicata una ulteriore riduzione dell’uno per cento, per un totale di 3 punti percentuale, in favore dei lavoratori con un reddito inferiore a 25.000 euro lordi l’anno.

Rispetto a quanto previsto inizialmente, viene allargata la platea dei beneficiari del taglio di 3 punti. Durante l’iter parlamentare della Manovra, infatti, la soglia di reddito è passata da 20.000 a 25.000 euro.

La misura ha l’obiettivo di sostenere chi guadagna di meno garantendo un discreto aumento in busta paga. Questa potrebbe variare ancora nel prossimo futuro, come dichiarato dal Governo, infatti, si punta ad un taglio complessivo del cuneo fiscale di almeno 5 punti.

Taglio del cuneo fiscale fino a 3 punti, le novità della Legge di Bilancio 2023

Non solo caro energia e rivalutazione delle pensioni, nella Legge di Bilancio 2023, ci sono novità anche per quanto riguarda un nuovo taglio del cuneo fiscale.

Il testo della legge n. 197/2022 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 29 dicembre.

Sebbene la maggior parte delle risorse a disposizione sarà impegnata per mitigare i rincari dell’energia, nella Manovra del 2023 c’è spazio anche per nuovi interventi in favore dei lavoratori, in particolare di misure che riducono il peso del fisco sul lavoro e aumentano gli stipendi in busta paga.

Come dichiarato dal Presidente del Consiglio nella conferenza stampa di presentazione del disegno della Legge di Bilancio 2023, del 22 novembre, il taglio del cuneo fiscale è la misura più costosa dopo gli interventi contro il caro energia.

Per la riduzione saranno impiegati circa 4 miliardi di euro così da sostenere i redditi più bassi. In Italia, infatti, la pressione fiscale sul lavoro è molto forte. La tassazione sui salari è al 46 per cento, come mostrato dai dati del rapporto Taxing Wages 2021 dell’OCSE, mantiene bassi gli stipendi e ostacola l’occupazione e la competitività delle imprese.

Nella Legge di Bilancio 2023, dunque, il Governo Meloni ha confermato il taglio del cuneo fiscale del 2 per cento attualmente in vigore per i redditi fino a 35.000 euro e ha introdotto un’ulteriore riduzione dell’uno per cento in favore dei lavoratori che guadagnano meno di 20.000 euro.

Un’importante novità è stata annunciata dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante l’intervento del 18 dicembre presso la Commissione Bilancio della Camera.

Un emendamento al testo, infatti, ha innalzato il limite reddituale per accedere al taglio del cuneo fiscale di tre punti. La soglia è passata da 20.000 a 25.000 euro allargando così la platea dei beneficiari della misura.

“passa da 20 a 25 mila euro il tetto dell’importo della retribuzione per il taglio del cosiddetto cuneo contributivo di un ulteriore punto percentuale”

Chi riceve meno di 25.000 euro lordi annui in busta paga, quindi, potrà beneficiare di una riduzione della tassazione totale del 3 per cento, mentre non cambia nulla per chi guadagna tra i 25.000 e i 35.000 euro annui, poiché continueranno beneficiare della riduzione del 2 per cento così come è stato per il 2022.

Il taglio del cuneo fiscale sarà interamente a favore del lavoratore e garantirà aumenti discreti in busta paga, mentre al momento non sono previsti interventi a favore delle imprese.

Riduzione cuneo fiscale: aumenti per chi guadagna meno di 25.000 euro

Il taglio del costo del lavoro, dunque, è una delle misure principali della Legge di Bilancio 2023, ma di quanto aumentano effettivamente gli stipendi dei lavoratori?

Come detto per chi guadagna dai 25.000 ai 35.000 euro non cambierà nulla, o meglio, sarà confermato lo stipendio percepito nella seconda metà del 2022, cioè da quando è stato introdotto il taglio del cuneo fiscale del 2 per cento.

La nuova misura farà la differenza soprattutto per i redditi più bassi, cioè per chi guadagna meno di 25.000 euro. L’aliquota da applicare in questo caso, infatti, scenderà dal 7,19 per cento (risultante dalla riduzione del 2 per cento) al 6,19 per cento.

Se nella Legge di Bilancio 2023 è previsto un taglio del cuneo fiscale fino al 3 per cento, le misure in questo senso potrebbero non esaurirsi qui. Nelle dichiarazioni programmatiche, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ribadito l’intenzione di arrivare in modo graduale ad un taglio di almeno 5 punti.

“L’obiettivo che ci diamo è intervenire gradualmente per arrivare a un taglio di almeno cinque punti del cuneo in favore di imprese e lavoratori per alleggerire il carico fiscale delle prime e aumentare le buste paga dei secondi.”

Per un taglio di 5 punti, in favore di tutti i redditi da lavoro dipendente fino a 35.000 euro, sarebbero serviti circa 16 miliardi di euro.

Una misura simile avrebbe garantito un considerevole aumento nelle buste paga dei lavoratori, ma si tratta di una spesa troppo importante da sostenere in un unico intervento, anche alla luce degli altri provvedimenti necessari inseriti nella Legge di Bilancio 2023. Una simile riduzione potrebbe arrivare ma solamene se effettuata in modo graduale.

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