Rottamazione quinquies 2026, dai limiti ISEE alle rate: le modifiche presentate (e poi ritirate) in Senato

La rottamazione quinquies prende forma anche con le proposte di modifica presentate in Commissione Finanze del Senato. Negli emendamenti delle opposizioni spiccano le proposte di un limite ISEE così come il ridimensionamento delle rate

Rottamazione quinquies 2026, dai limiti ISEE alle rate: le modifiche presentate (e poi ritirate) in Senato

Rottamazione quinquies con limiti ISEE, con un piano di rate ristretto, ma anche con obblighi di tracciabilità dei pagamenti per chi sceglie di aderirvi.

Sulla nuova pace fiscale attesa con la Manovra 2026 arriva la voce delle opposizioni, che con gli emendamenti presentati in Commissione Finanze del Senato propongono correttivi per restringerne la portata.

Sono 114 i correttivi richiesti, dei quali sono uno arriva dalla Maggioranza. Nella seduta della Commissione del 23 settembre è stato annunciato il ritiro di tutti gli emendamenti presentati dai gruppi del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico, alla luce della volontà palesata dal Ministero dell’Economia di rivedere il testo in discussione.

Nonostante il passo indietro, è interessante soffermarsi sulle proposte di riscrittura depositate in Senato, che si inseriscono nella discussione in corso sui limiti necessari per rendere più sostenibile la nuova pace fiscale attesa con la Legge di Bilancio 2026.

Chance rottamazione quinquies solo per i contribuenti in difficoltà: l’ISEE entra in campo come parametro d’accesso

La presentazione degli emendamenti sulla proposta di legge relativa alla rottamazione quinquies è il passaggio che segna l’avvio della discussione parlamentare e politica su una delle misure cardine attese con la Manovra 2026.

Promossa dalla Lega, e al centro di un confronto acceso tra gli stessi partiti di Maggioranza, sulla rottamazione c’è il sì del Ministro Giorgetti, che preferisce parlare di “pace fiscale”. Un sì condizionato alla tenuta del bilancio, e che conferma i lavori in corso sulla definizione di limiti e condizioni per restringere le maglie di una proposta che ad oggi costerebbe circa 5 miliardi nel 2026.

Ed è nel percorso di “limatura” che si inseriscono gli emendamenti presentati in Commissione Finanze del Senato, sede in cui dal mese di febbraio è in discussione il testo della proposta di rateizzazione lunga dei carichi fiscali e contributivi.

Come detto in apertura, nella seduta del 23 settembre sono stati annunciati i 114 emendamenti presentati, 113 dei quali arrivano dalle opposizioni.

Il M5S e il PD hanno fatto un passo indietro, con il ritiro di tutte le proposte a propria firma. Come evidenziato dalla Capogruppo PD in Commissione, Cristina Tajani, si attende un “testo vero su cui discutere” e gli emendamenti potranno essere ripresentati dopo che la maggioranza “avrà trovato una quadra sulle coperture e sulle priorità”.

La linea proposta dalle opposizioni è in ogni caso chiara, e non si discosta molto dai correttivi ai quali starebbe lavorando il MEF. L’aspetto chiave è limare in primis la platea dei beneficiari, guardando esclusivamente ai contribuenti in difficoltà.

Secondo la linea dettata dal PD, la rottamazione quinquies dovrà guardare ai contribuenti in situazione di obiettiva difficoltà economica, sulla base dei criteri già ad oggi adottati per la rateizzazione delle cartelle esattoriali. Per quel che riguarda le persone fisiche si guarda quindi all’ISEE, mentre per i soggetti diversi si guarda al valore dell’indice di liquidità.

Per il M5S invece l’accesso alla rottamazione deve essere riservato ai nuclei con ISEE fino a un massimo di 30.000 euro. Una pace fiscale solo per le persone fisiche quindi, con un veto generale d’accesso per i soggetti diversi.

Stop alla rottamazione quinquies per i decaduti dalla pace fiscale. Obbligo di e-fattura e tracciabilità

In un altro emendamento sempre a firma M5S arriva la chiusura per i “recidivi” della rottamazione.

La proposta depositata (e poi ritirata) in Commissione Finanze del Senato prevede lo stop alla nuova pace fiscale per i soggetti che rientrano in una delle seguenti condizioni:

  • abbiano aderito a due o più provvedimenti di definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione, ovvero di rottamazione o pace fiscale, nel periodo tra il 1° gennaio 2016 e il 31 dicembre 2025;
  • siano decaduti per inadempimento da almeno una delle definizioni agevolate di cui alla lettera a), a prescindere dal numero complessivo di adesioni.

Aderire alla rottamazione dovrebbe inoltre prevedere alcuni obblighi successivi.

Per le partite IVA aderenti, un emendamento del M5S chiede che per l’intero periodo della definizione agevolata si applichi l’obbligo di fatturazione elettronica, ove non ancora previsto, così come l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti ricevuti.

Vincoli che un ulteriore emendamento limita ai piani di pagamento superiori a 30 rate mensili, prevedendo in aggiunta l’obbligo di piena regolarità tributaria e contributiva e, per i soggetti diversi dalle persone fisiche, il divieto di deliberare la distribuzione di utili o acconti sui dividendi, effettuare acquisti di azioni proprie, riduzioni di capitale con rimborso, distribuzioni di riserve o erogazioni straordinarie di compensi variabili agli amministratori e agli organi di controllo.

Meno rate e decadenza lampo, la versione della pace fiscale 2026 chiesta dalle opposizioni

Del totale di 113 emendamenti delle opposizioni, molti riguardano la struttura complessiva della rateazione concedibile.

Nella visione del PD, è necessario passare dalle 120 rate mensili previste attualmente a un massimo di 18 rate con scadenza trimestrale. Il M5S propone invece diverse rimodulazioni: 18 rate, ma anche 24, 36, 48, 60 o 72.

Per quel che riguarda la decadenza invece, spunta la proposta di cancellare il beneficio del massimo di 8 rate non pagate, anche se non consecutive, ritornando alla regola che anche un solo versamento tardivo (dopo i 5 giorni di tolleranza) fa venir meno il beneficio concesso.

Rottamazione quinquies con monitoraggio costante, pignoramenti sprint

I risultati della rottamazione quinquies devono essere comunicati in maniera chiara e costante.

Tra gli emendamenti, si segnala la proposta di messa a punto di un report trimestrale da parte dell’AdER e del MEF relativo alle domande presentate, accolte e respinte, agli importi complessivi dovuti e riscossi, così come ai piani in corso, al tasso di decadenza e alla distribuzione per zona geografica e tipologia di carico.

Una proposta alla quale si affianca la richiesta di potenziare l’attività dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, con l’accesso ai dati dei rapporti finanziari dei debitori per consentire il pignoramento delle somme disponibili nell’ambito del recupero ordinario dei debiti tributari.

Vale la pena evidenziare, ancora una volta, che si tratta di emendamenti al momento ritirati, in attesa di una versione aggiornata della proposta di rottamazione da parte della Maggioranza. L’ossatura delle richieste delle opposizioni anticipa in ogni caso le “direttrici” della discussione che animerà la stagione di Bilancio 2026.

Commissione Finanze e Tesoro del Senato - seduta del 23 settembre 2025
Scarica il report con gli emendamenti sulla rottamazione quinquies

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