Rimborso 730/2025, chi rischia di dover aspettare fino al 2026

Anna Maria D’Andrea - Modello 730

Dai bonus di importo più alto fino ai casi di modifiche importanti alla precompilata, il rimborso emerso dal modello 730/2025 rischia di arrivare solo nel 2026 per molti contribuenti

Rimborso 730/2025, chi rischia di dover aspettare fino al 2026

Il rimborso emerso dal modello 730/2025 non seguirà per tutti tempistiche celeri e lineari ma, al contrario, c’è chi rischia di dover aspettare fino al 2026 per riceverlo.

È l’effetto dei controlli preventivi che l’Agenzia delle Entrate può effettuare in specifiche situazioni, come nel caso di chi ha diritto a importi elevati, ad esempio per i bonus edilizi, così come per chi ha modificato in maniera rilevante il modello 730 precompilato.

Rimborso 730/2025, chi rischia di dover aspettare fino al 2026

Dal punto di vista generale uno dei vantaggi principali del modello 730/2025 consiste nel riconoscimento in tempi celeri dei rimborsi fiscali. Di base, i tempi si legano alla data di invio della dichiarazione e, ad esempio, riceveranno gli importi già a luglio coloro che hanno effettuato la trasmissione entro il mese di maggio, mentre ad agosto sarà il turno di chi ha proceduto con l’invio a giugno.

I datori di lavoro effettuano l’accredito dei rimborsi del modello 730 nella prima busta paga utile dopo la ricezione della comunicazione di liquidazione dell’Agenzia delle Entrate. Per gli enti pensionistici invece sono due i mesi a disposizione.

Non sempre però la procedura è lineare e, al contrario, sono diverse le casistiche che possono far slittare i pagamenti fino al 2026.

Si tratta essenzialmente di tutti quei casi in cui l’Agenzia delle Entrate ritiene necessario fare controlli più approfonditi e che interessano sia chi ha diritto a un rimborso di importo molto alto, ma anche chi ha modificato parti rilevanti della dichiarazione precompilata.

Dai rimborsi più alti fino alle modifiche al 730 precompilato, chi rischia di dover aspettare di più

I principali elementi che possono portare a controlli preventivi da parte dell’Agenzia delle Entrate sono:

  • lo scostamento per importi significativi dei dati risultanti nei modelli di versamento, nelle certificazioni uniche e nelle dichiarazioni dell’anno precedente;
  • la presenza di altri elementi di significativa incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o a quelli esposti nelle certificazioni uniche;
  • il diritto a rimborsi IRPEF superiori a 4.000 euro.

In sostanza, chi ha una situazione reddituale molto diversa rispetto allo scorso anno, o chi ha modificato il 730 in maniera importante rispetto a quanto riportato nella dichiarazione precompilata, rischia di essere sottoposto a controlli aggiuntivi da parte del Fisco.

Allo stesso modo, chi ha diritto a rimborsi IRPEF di importo alto, come nel caso dei contribuenti che hanno effettuato lavori importanti ammessi ai bonus casa, potrà trovarsi nella situazione di dover aspettare a lungo prima di ricevere l’importo emerso dal modello 730/2025.

Rimborso IRPEF con pagamento entro marzo 2026

Non più un’attesa minima di uno o due mesi, ma tempistiche ben più lunghe. La diretta conseguenza dei controlli extra dell’Agenzia delle Entrate è il rinvio dei pagamenti.

Nello specifico, il Fisco potrà effettuare le proprie verifiche entro quattro mesi dalla scadenza del modello 730/2025 mentre, sul fronte dei rimborsi, le tempistiche si allungano fino a sei mesi dopo il termine ultimo di invio.

Controlli entro il mese di gennaio, quindi, e pagamenti con rinvio fino a marzo. Una circostanza che fa venir meno il principale vantaggio del modello 730, a tutela degli interessi dell’Erario.

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