Regime forfettario, nel DL Fiscale 2025 spuntano due emendamenti per modificare criteri di esclusione e regole d'accesso. Nuova spinta all'estensione della flat tax a soci di società e associazioni professionali

Regime forfettario in revisione, con due novità all’esame della Commissione Finanze della Camera nell’ambito dei lavori per la conversione in legge del DL Fiscale 2025.
Nella seduta del 15 luglio è stato presentato un emendamento del Relatore che punta a modificare i criteri di esclusione dal regime forfettario per i soci di società semplici. L’obiettivo è allentare la stretta dall’applicazione della flat tax per le partite IVA.
Una proposta che si affianca ad un ulteriore emendamento in discussione che punta ad estendere il regime forfettario anche agli associati di associazioni professionali.
Regime forfettario, nel DL Fiscale 2025 possibile modifica all’esclusione per le partite IVA con partecipazioni in società
Non c’è solo la proposta di limitare i poteri di controllo del Fisco tra le proposte emendative del Relatore presentate il 15 luglio in Commissione Finanze della Camera.
Tra i correttivi al DL Fiscale 2025 che entrano in discussione c’è anche una modifica ai criteri di esclusione dal regime forfettario per le partite IVA che partecipano a società semplici.
L’emendamento chiede di rivedere la stretta prevista dal comma 57, lettera d) della legge n. 190/2014 che attualmente inibisce l’applicazione della flat tax a imprese e professionisti con partecipazioni in società di persone, associazioni e imprese familiari.
La causa ostativa si applicherebbe solo in caso di esercizio, da parte delle società e delle associazioni, di:
“attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d’impresa, arti o professioni e allorquando il soggetto aderente al regime forfetario produca, con le predette partecipazioni, redditi appartenenti alla stessa categoria, d’impresa o di lavoro autonomo”.
Un alleggerimento dei vincoli che quindi andrebbe a limitare la causa ostativa solo in caso di effettivo parallelismo tra l’attività autonoma e quella della società, anche sul fronte dei redditi prodotti.
Regime forfettario anche agli associati di associazioni professionali
Nel lavoro di revisione continua al regime forfettario per le partite IVA si segnala anche l’emendamento a firma Alifano, Gubitosa, Raffa (M5S) che punta ad estendere la flat tax anche agli associati di associazioni professionali.
In questo caso la modifica proposta è duplice.
In primis, sul fronte dei requisiti d’accesso previsti dal comma 54, articolo 1 della legge n. 190/2014, si propone di prevedere come condizione l’aver:
“conseguito redditi derivanti dall’applicazione del regime di cui al presente comma, nonché ai commi da 55 a 89, e redditi derivanti dalla partecipazione ad associazioni di cui all’articolo 5, comma 3, lettera c) del Testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, formate da un massimo di 5 associati, per un totale non superiore a euro 70.000,00”.
L’emendamento propone quindi sia un limite reddituale (70.000 euro) che dimensionale (massimo di cinque associati) per poter aderire al regime fiscale agevolato.
La stessa soglia massima di cinque associati verrebbe inserita al comma 57 che disciplina le cause ostative, prevedendo di fatto il venir meno della condizione che preclude l’accesso alla flat tax per le associazioni di dimensioni più contenute.
Ad ogni buon fine, per capire cosa rientrerà o meno nella legge di conversione del DL Fiscale 2025 si rende necessario attendere.
Il voto sugli emendamenti è atteso nelle prossime ore e in ogni caso il testo, dopo l’ok della Camera, dovrà passare in Senato per il via libera definitivo. La chiusura dei lavori è attesa prima della pausa estiva dei lavori parlamentari.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Regime forfettario, nuovo restyling nel DL Fiscale 2025