Reddito di cittadinanza sospeso: scadenza il 31 ottobre per la presa in carico dei servizi sociali

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Entro il 31 dicembre oltre 240.000 nuclei familiari riceveranno dall'INPS la comunicazione di sospensione del reddito di cittadinanza per via del superamento del limite di fruizione di 7 mensilità. Nel caso di presa in carico da parte dei servizi sociali entro il 31 ottobre, il sussidio sarà erogato fino alla fine dell'anno. Per tutti gli altri, dal 1° settembre sarà disponibile il nuovo supporto per la formazione e il lavoro

Reddito di cittadinanza sospeso: scadenza il 31 ottobre per la presa in carico dei servizi sociali

Ad agosto sono altri 32.850 i nuclei familiari che hanno superato il limite delle 7 mensilità di fruizione del reddito di cittadinanza e stanno ricevendo la comunicazione di sospensione da parte dell’INPS.

Il limite in vigore dal 2023 riguarda i nuclei familiari in cui non sono presenti minori, persone con disabilità oppure con più di 60 anni o che non sono stati presi in carico dai servizi sociali. In questo caso, infatti, il sussidio spetta fino alla fine dell’anno.

L’Istituto ricorda che l’eventuale presa in carico deve essere comunicata necessariamente entro la scadenza ultima del 31 ottobre.

Per tutti i cittadini e le cittadine a cui è stato sospeso il sussidio economico sarà attivo dal 1° settembre il nuovo supporto per la formazione e il lavoro.

Reddito di cittadinanza sospeso: scadenza il 31 ottobre per la presa in carico dei servizi sociali

Come anticipato nella giornata di ieri dal direttore centrale della comunicazione, l’INPS sta comunicando ad ulteriori 32.850 nuclei familiari la sospensione del reddito di cittadinanza.

Questo perché con la mensilità di agosto hanno superato il limite di fruizione previsto per il 2023 dalla Legge di Bilancio, cioè sette mesi.

In questa seconda tornata di SMS, l’INPS è stato decisamente più chiaro nei confronti della platea di interessati, dopo che lo scorso luglio avevano ricevuto una comunicazione fredda e senza alcun dettaglio o spiegazione, il che ha scatenato una serie di proteste in tutta Italia.

Nel comunicato stampa pubblicato il 25 agosto, l’Istituto spiega nel dettaglio le motivazioni che hanno portato alla sospensione e cosa devono fare le persone coinvolte.

Con altri 33.000 nuclei familiari che in questi giorni stanno ricevendo dall’INPS il messaggio con la comunicazione di sospensione del reddito di cittadinanza, l’Istituto ricorda che l’eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali dei beneficiari deve essere comunicata entro la scadenza del 31 ottobre, in modo da poter continuare a ricevere il sussidio fino alla fine dell’anno.

Se infatti il reddito di cittadinanza spetta fino alla fine dell’anno ai nuclei con minori, persone con disabilità o con più di 60 anni, lo stesso vale anche per le persone tra i 18 e i 59 anni che vengono prese in carico dai servizi sociali perché non possono essere avviate ai centri per l’impiego, secondo quanto previsto dal decreto lavoro.

Reddito di cittadinanza: cosa devono fare i beneficiari che ricevono il messaggio di sospensione

Quella della presa in carico da parte dei servizi sociali, però, è un’ipotesi che riguarda solo una platea molto ridotta degli ormai ex beneficiari del reddito di cittadinanza.

Un aspetto che però non era stato messo sufficientemente in chiaro quando a luglio migliaia di persone si sono riversate nei centri sociali per chiedere di essere prese in carico.

Come precisato successivamente, questa eventualità riguarda esclusivamente le persone che si trovano in un particolare stato di bisogni complessi e di difficoltà di inserimento sociale o lavorativo.

Pertanto, non potranno prendere in carico tutte le persone tra i 18 e i 59 anni che possono essere indirizzate proficuamente ai servizi per l’impiego in modo tale da intraprendere percorsi lavorativi.

La scadenza del 31 ottobre riguarda proprio il termine ultimo per la comunicazione all’INPS da parte del centro sociale della presa in carico del soggetto, che potrà così continuare a ricevere il reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre.

Per la maggior parte dei beneficiari, che può essere indirizzata a percorsi di formazione e di inserimento lavorativo, dal 1° settembre sarà attivo il nuovo supporto per la formazione e il lavoro.

Questo prevede un’indennità di 350 euro mensili, erogata per la partecipazione a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro attraverso la piattaforma SIISL.

Per accedervi, le persone in possesso dei requisiti necessari, devono fare domanda all’INPS per poi:

  • sottoscrivere il Patto di attivazione digitale (PAD);
  • contattare almeno tre Agenzie per il Lavoro;
  • sottoscrivere il Patto di servizio personalizzato;
  • avviare un’iniziativa di attivazione al lavoro come indicata nel Patto di servizio.

Le istruzioni operative che consentiranno di fare domanda per il supporto per la Formazione e il lavoro e di accedere alla piattaforma SIISL saranno comunicate a breve dall’INPS. Nel frattempo l’Istituto e il Ministero del Lavoro hanno messo a disposizione sui propri portali istituzionali tutte le informazioni necessarie, una video guida interattiva e le risposte alle domande più frequenti (FAQ).

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