Reddito di cittadinanza sospeso: che significa «Eventuale presa in carico dei servizi sociali»

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Molti beneficiari del reddito di cittadinanza stanno ricevendo dall'INPS un SMS con l'avviso di sospensione della misura per via del superamento del limite di 7 mensilità nel 2023. La prestazione continuerà ad essere erogata in caso di presa in carico da parte dei servizi sociali

Reddito di cittadinanza sospeso: che significa «Eventuale presa in carico dei servizi sociali»

La misura del reddito di cittadinanza si avvia verso la sua conclusione, prevista dalla Legge di Bilancio alla fine del 2023.

Quello di luglio è stato l’ultimo pagamento del sussidio per chi ha già ricevuto 7 mensilità continuative da gennaio. L’INPS ha comunicato tramite SMS agli interessati che la prestazione è stata sospesa, ma come si legge nel messaggio tale sospensione può essere revocata nell’eventualità della presa in carico dei servizi sociali.

Si ricorda che il reddito di cittadinanza continuerà ad essere concesso regolarmente fino alla fine dell’anno nel caso in cui all’interno del nucleo familiare siano presenti minori, persone disabili o con più di 60 anni.

Reddito di cittadinanza sospeso: che significa «eventuale presa in carico dei servizi sociali»

Sono circa 169.000 i beneficiari del reddito di cittadinanza che nei giorni scorsi hanno ricevuto dall’INPS il messaggio che annuncia la sospensione dei pagamenti. La rata di luglio 2023 è stata l’ultima erogata per tutti coloro che hanno superato il limite di fruizione previsto per l’anno in corso, cioè quello di 7 mensilità, prima dell’abolizione definitiva del sussidio economico a partire dal 2024.

Come previsto dalla Legge di Bilancio 2023, infatti, da gennaio sarà in vigore il nuovo assegno di inclusione, che prenderà il posto del reddito di cittadinanza.

L’Istituto con la circolare n. 61, pubblicata il 12 luglio, ha fornito tutti i dettagli sulla sospensione del sussidio e i requisiti per continuare a riceverlo fino alla fine dell’anno.

Il nuovo limite di 7 mesi, infatti, non si applica ai nuclei familiari in cui sono presenti minori, persone con disabilità o con almeno 60 anni di età, i quali continueranno a ricevere regolarmente la prestazione, fermo restando il limite di fruizione al 31 dicembre 2023.

Per tutti gli altri percettori considerati occupabili, cioè le persone tra i 18 e i 59 anni, la prestazione viene sospesa al superamento di tale limite. Chi ricevere il reddito da gennaio, pertanto, lo ha superato con il pagamento di luglio e ha ricevuto l’SMS da parte dell’INPS.

Come si legge nel messaggio e nel comunicato stampa rilasciato dall’Istituto il 28 luglio, la sospensione dei pagamenti viene revocata nell’eventualità della presa in carico da parte dei servizi sociali.

“Nella sintetica comunicazione, è stato anche ricordato che, nell’eventualità della presa in carico dei servizi sociali, la sospensione sarà revocata.”

Ma cosa significa di preciso? Cosa bisogna fare per continuare a ricevere il reddito di cittadinanza oltre il limite di 7 mensilità?

Reddito di cittadinanza sospeso: chi può richiedere la presa in carico dai servizi sociali

Come previsto dal decreto lavoro (articolo 13, comma 5), il limite di 7 mensilità non si applica ai percettori per i quali viene comunicata all’INPS la presa in carico da parte dei servizi sociali. Pertanto, in questo caso, i beneficiari potranno continuare a ricevere il sussidio fino al 31 dicembre.

Come precisato dall’INPS nel comunicato stampa, questa eventualità riguarda esclusivamente le persone che si trovano in un particolare stato di bisogni complessi e di difficoltà di inserimento sociale o lavorativo.

I servizi sociali, dunque, non potranno prendere in carico tutte le persone tra i 18 e i 59 anni che possono essere indirizzate proficuamente ai servizi per l’impiego in modo tale da intraprendere percorsi lavorativi.

Inoltre, la presa in carico non potrà riguardare tutti i soggetti che dal 1° settembre 2023 potranno accedere al nuovo Supporto per la formazione e il lavoro. Si tratta della misura introdotta dal decreto lavoro insieme all’assegno di inclusione e spetta a chi non ha i requisiti per accedere a quest’ultima.

In mancanza di tale comunicazione l’erogazione del reddito di cittadinanza viene sospesa. Può essere riattivata, con il pagamento degli arretrati relativi alle mensilità sospese, solo dopo l’avvenuta comunicazione da effettuare entro il termine di 7 mesi e comunque non oltre il 31 ottobre 2023.

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