Pensioni 2024: ipotesi staffetta generazionale con scivolo di 2 anni e incentivi

Francesco Rodorigo - Pensioni

In vista della prossima Legge di Bilancio spunta nel capitolo prevenzione l'ipotesi di una staffetta generazionale. Uno scivolo pensionistico di due anni che permetterebbe di lavorare part time formando un giovane assunto in sostituzione

Pensioni 2024: ipotesi staffetta generazionale con scivolo di 2 anni e incentivi

Nella prossima Legge di Bilancio potrebbe entrare anche un’altra novità nel pacchetto di misure dedicate alla prevenzione.

Si tratta di una sorta di staffetta generazionale che permetterebbe al lavoratore prossimo alla pensione di lavorare part time affiancando un giovane subentrato in sostituzione e assunto a tempo indeterminato tramite agevolazioni.

La novità potrebbe aggiungersi al probabile rinnovo delle misure in vigore quest’anno, cioè Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna.

Pensioni 2024: ipotesi staffetta generazionale con scivolo di 2 anni e incentivi

Nuove ipotesi per le pensioni in vista della prossima Legge di Bilancio. Alla proroga delle misure in vigore nel 2023, Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna, potrebbe affiancarsi anche una sorta di staffetta generazionale incentivata.

A sottolinearlo è stato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che come riportato da ANSA, ha fatto sapere che la novità potrebbe entrare nella Manovra 2024.

Si tratta della norma sul turnover che sarebbe dovuta entrare nel DDL sul Made in Italy e che però è rimasta fuori per problemi di coperture.

Nella sua bozza iniziale, infatti, il decreto prevedeva la possibilità per i lavoratori in pensione da non più di due anni di svolgere attività di formazione nei confronti di giovani con meno di 35 anni, assunti con contratto a tempo indeterminato. Questa prima versione, prevedeva che le aziende, attive in specifici settori legati al made in Italy, dovessero impiegare almeno 50 dipendenti.

Una restrizione che però potrebbe scomparire per rendere la norma generalizzata e valida per tutti.

Secondo quanto anticipato dal Messaggero, tale norma potrebbe anche essere modificata per arrivare ad una sorta di part time per i lavoratori prossimi alla pensione.

Nello specifico, nei due anni precedenti il pensionamento, i lavoratori dimezzerebbero l’orario di lavoro per consentire l’assunzione agevolata di un giovane, senza quindi alcun aumento dei costi per l’impresa.

Il lavoratore più anziano poi affiancherebbe il nuovo per trasmettergli le competenze necessarie.

Pensioni 2024: le ipotesi in vista della Manovra 2024

La novità, quindi, potrebbe trovare spazio vicino al probabile rinnovo delle misure già in vigore nel 2023, cioè Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna, con queste ultime due aperte ad una platea di beneficiari più larga.

Per quest’ultima, una delle ipotesi è quella di eliminare il cosiddetto paletto dei figli per le lavoratrici, lasciando invariate le categorie di possibile beneficiarie della misura, cioè caregiver, persone disabili e licenziate o lavoratrici di aziende in crisi.

Un intervento che permetterebbe loro di anticipare la pensione a 58 anni anche senza avere uno o due figli.

Per l’Ape Sociale, invece, si valuta un’estensione dell’elenco delle misure gravose e usuranti. Quota 103, poi, dovrebbe restare invariata con i requisiti di accesso fermi a 62 anni d’età e 41 di contributi.

Tutto da vedere ancora, dati i pochi fondi a disposizione per la Manovra. Per avere un quadro più chiaro della situazione sarà necessario attendere almeno fine settembre, quando è prevista la presentazione della NADEF.

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