Partite IVA, stretta alle compensazioni dal 2026: le novità della Legge di Bilancio

Venuto meno il divieto di compensazione dei crediti agevolativi, nella Legge di Bilancio 2026 resta la stretta per le partite IVA con debiti fiscali. Cosa cambia dal 1° gennaio

Partite IVA, stretta alle compensazioni dal 2026: le novità della Legge di Bilancio

Le compensazioni fiscali non escono del tutto indenni dal lungo e tortuoso percorso per l’approvazione della Legge di Bilancio 2026.

Lo stop al divieto per le partite IVA di compensare i crediti agevolativi per il versamento dei contributi INPS e INAIL non allenta del tutto le maglie.

Nel testo della Manovra pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre è prevista una nuova stretta in caso di debiti con il Fisco. Si dimezza la soglia che fa scattare il divieto di compensazione orizzontale, con decorrenza immediata già dal 1° gennaio.

Partite IVA, compensazioni F24: dal 2026 scende a 50.000 euro la soglia dei debiti che blocca l’uso dei crediti

Il comma 116 dell’articolo 1 della legge n. 199/2025, la Legge di Bilancio 2026, prevede con il fine di dare attuazione alla riforma 1.12 « Riforma dell’amministrazione fiscale » del PNRR, la riduzione da 100.000 a 50.000 euro della soglia prevista dall’articolo 37, comma 49-quinquies, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, e all’articolo 5, comma 7, del testo unico in materia di versamenti e di riscossione, di cui al decreto legislativo 24 marzo 2025, n. 33.

Le due norme sopra citate prevedono in particolare il divieto di compensazione dei crediti mediante il modello F24 in caso di debiti iscritti a ruolo per imposte erariali e relativi accessori per un valore che dal 2026 viene fissato a 50.000 euro.

Lo stop all’uso dei crediti maturati in compensazione orizzontale, ovvero tra imposte di natura diversa, lascia fuori solo le cartelle oggetto di piani di rateizzazione, così come i casi di procedure concorsuali.

L’obiettivo è chiaro: contrastare l’uso di crediti da parte di contribuenti con pendenze di importo rilevante, e la Legge di Bilancio 2026 prevede già dal mese di gennaio l’entrata in vigore di una stretta rafforzata, dimezzando la soglia fissata a 100.000 euro fino al 31 dicembre 2025.

Salta lo stop alla compensazione dei crediti per il versamento di contributi INPS e premi INAIL. Arriva la ritenuta per le partite IVA

La versione definitiva della Legge di Bilancio 2026 cancella, invece, il divieto di compensazione dei crediti agevolativi con i debiti relativi a contributi previdenziali e premi INAIL, già previsto per banche e altri intermediari finanziari e ai bonus edilizi.

Questa una delle norme più contese previste nel testo del DdL di Bilancio presentato dal Governo, che all’articolo 26 prevedeva l’avvio delle nuove limitazioni dal 1° luglio 2026.

Dai commercialisti alle associazioni imprenditoriali è stata unanime la richiesta di un passo indietro da parte del Governo, che è stato concretizzato nel corso dell’esame della Manovra in Senato, con una sorpresa però non gradita.

Al posto del divieto di compensazione è stata prevista una misura ancor più controversa: dal 1° gennaio 2028 scatterà una ritenuta dello 0,5 per cento sulle fatture B2B, destinata a salire all’1 per cento nel 2029.

Ad esserne esclusi saranno solo i titolari di partita IVA che aderiranno al concordato preventivo biennale o al regime dell’adempimento collaborativo, già ritenuti “affidabili” agli occhi del Fisco.

In tutti gli altri casi, la ritenuta d’acconto - seppur di importo minimo - rischia di creare un’ulteriore complicazione nei rapporti commerciali tra imprese e professionisti.

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