Pagamento reddito di cittadinanza novembre 2023: accredito dal 27, novità sulle attività di inclusione

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

In arrivo il penultimo pagamento del reddito di cittadinanza prima dell'abolizione. Chi ne ha diritto riceverà l'accredito sulla propria carta dal 27 novembre 2023. Chi si è visto sospendere il sostegno può completare le misure di inclusione sociale programmate, lo ha chiarito il Ministero del Lavoro

Pagamento reddito di cittadinanza novembre 2023: accredito dal 27, novità sulle attività di inclusione

Il pagamento del reddito di cittadinanza di novembre 2023 arriverà dal 27 del mese. I cittadini e le cittadine che hanno presentato la richiesta e risultano in possesso di tutti i requisiti necessari per la fruizione otterranno l’accredito da questa data.

Chi invece accede per la prima volta alla misura ha già ottenuto il sussidio dal 15 del mese, in quanto viene precaricato direttamente sulla carta che si riceve da Poste Italiane.

Come noto, la prestazione spetta fino al 31 dicembre 2023 alle famiglie con minori, persone disabili o con più di 60 anni, mentre in tutti gli altri casi vige il limite di fruizione di 7 mensilità.

Chi ha perso il diritto alla fruizione per via del superamento di tale limite e risulta in possesso dei requisiti necessari, può fare domanda per il supporto per la formazione e il lavoro.

Inoltre, queste persone possono proseguire gli interventi di inclusione sociale previsti dal patto di inclusione anche dopo la sospensione del sussidio. Le relative spese saranno a carico della Quota Servizi del Fondo Povertà, come chiarito dal Ministero del Lavoro nella nota del 14 novembre 2023.

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Pagamento reddito di cittadinanza novembre 2023: accredito dal 27, novità sulle attività di inclusione

Anche per quanto riguarda il penultimo accredito del reddito di cittadinanza, quello di novembre 2023, i beneficiari della prestazione devono tenere a mente due date precise, il 15 e il 27 del mese.

La prima interessa tutti i beneficiari che accedono alla misura per la prima volta, cioè chi ha presentato una nuova domanda a ottobre e riceve la prima mensilità del sussidio.

Per il primo pagamento, infatti, l’accredito viene precaricato sulla carta reddito di cittadinanza (cRdC) che si riceve da Poste Italiane, il giorno 15 del mese successivo a quello di domanda.

Il 27 novembre, invece, riceveranno il pagamento del reddito di cittadinanza tutti gli altri beneficiari che hanno già ottenuto almeno una mensilità del sostegno economico e che non hanno ancora superato il limite di fruizione di 7 mensilità oppure se all’interno del nucleo familiare sono presenti minori, persone disabili o con più di 60 anni.

Questa data interessa anche tutte le famiglie che ricevono l’assegno unico per i figli a carico. Come chiarito dall’INPS, infatti, fino all’invio di una nuova domanda autonoma per la prestazione, entrambe le prestazioni sono erogate direttamente sulla carta reddito di cittadinanza.

Questo perché, con la fine del RdC, che sia al termine dei 7 mesi o al 31 dicembre, chi ha diritto all’assegno unico dovrà presentare una nuova domanda autonoma per continuare a riceverlo.

Anche per quanto riguarda il pagamento del reddito di cittadinanza di novembre 2023 non ci sono cambiamenti in merito all’importo del sussidio. La somma erogata resta quella usuale, massimo 780 euro mensili, i quali variano a seconda della scala di equivalenza, della composizione del nucleo familiare e del reddito dello stesso.

Pagamento reddito di cittadinanza novembre 2023: come funziona la carta di Poste Italiane

Come di consueto, i cittadini e le cittadine che hanno diritto alla mensilità del reddito di cittadinanza di novembre 2023 otterranno l’accredito sull’apposita carta.

La cRdC funziona come una normale carta di debito fatta eccezione per alcune specifiche limitazioni, relative in particolar modo ai beni acquistabili e ai bonifici che si possono fare, ad esempio non è possibile comprare prodotti legati al gioco d’azzardo o fare acquisti online.

Come controllare il saldo della carta?

I beneficiari possono procedere in diversi modi:

  • dal sito del Ministero del Lavoro, “redditodicittadinanza.gov.it”, accedendo con le proprie credenziali SPID;
  • presso gli ATM o gli sportelli di Poste Italiane;
  • tramite il servizio di lettura telefonica disponibile al numero verde 800.666.888 gratuito da telefono fisso e mobile.

La carta reddito di cittadinanza, inoltre, deve essere usata esclusivamente dal titolare e non può essere ceduta o utilizzata da terzi.

In caso di sospensione si possono continuare le attività di inclusione avviate

Dal 1° settembre, le persone che hanno perso il reddito di cittadinanza per via del superamento del limite massimo di fruizione di 7 mensilità previsto per il 2023, e risultano in possesso dei requisiti previsti, possono accedere al supporto per la formazione e il lavoro (SFL), lo strumento che garantisce il diritto ad una indennità mensile di 350 euro per la partecipazione a progetti di formazione e accompagnamento al lavoro, da svolgere tramite l’apposita piattaforma SIISL (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa).

Inoltre, come chiarito dal Ministero del Lavoro nella nota n. 15471 del 14 novembre 2023, gli ex percettori del reddito di cittadinanza hanno la possibilità di proseguire gli interventi di inclusione sociale previsti dal patto di inclusione anche dopo la sospensione del sussidio.

La prosecuzione degli interventi, infatti, è ammessa fino alla fine dell’anno se questi sono già previsti oppure se rappresentano una naturale continuazione del Patto di inclusione sociale già stipulato. La durata del progetto personalizzato, infatti, sottolinea il Ministero, può superare quella del beneficio economico.

In questi casi, la relativa spesa sarà a carico Quota Servizi del Fondo Povertà.

Per quanto riguarda i progetti utili alla collettività (PUC), poi, le risorse del Fondo Povertà possono finanziare i progetti a titolarità dei Comuni previsti nell’ambito dei Patti per l’inclusione sociale, nei Patti per il lavoro e quelli ai quali parteciperanno:

  • le persone a cui è stato sospeso il RdC nel 2023 e che, volontariamente, intendono svolgere i PUC per massimo 6 mesi;
  • i beneficiari del Supporto per la formazione e il lavoro, che richiedono di partecipare su base volontaria ai PUC.

Gli ex percettori del RdC e i beneficiari del SFL che partecipano volontariamente ai PUC, inoltre, beneficiano delle coperture assicurative INAIL.

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