Stop al limite di 6 mesi per il risarcimento dopo un licenziamento illegittimo nelle PMI: è incostituzionale. A stabilirlo è la Corte Costituzionale

Il tetto massimo di 6 mensilità per il risarcimento da licenziamento illegittimo nelle PMI è costituzionalmente illegittimo.
Questa la pronuncia della Corte Costituzionale nella sentenza pubblicata il 21 luglio.
Si tratta di un limite che, secondo la Consulta, è incompatibile con i principi di equità, adeguatezza e personalizzazione del risarcimento e che impedisce al giudice di misurare l’indennità alle specificità del singolo caso.
Licenziamenti illegittimi nelle PMI: la Consulta boccia il tetto ai risarcimenti
Il Jobs Act torna protagonista a poco più di un mese dal referendum: la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il tetto massimo di 6 mensilità per l’indennità di risarcimento che spetta al lavoratore di una PMI in caso di licenziamento illegittimo.
Proprio tale limite massimo era stato oggetto del secondo quesito referendario (bloccato per il mancato raggiungimento del quorum) che ne proponeva l’abrogazione, lasciando quindi al giudice la piena autonomia nel decidere l’ammontare del risarcimento.
In sostanza, per la Consulta, nelle imprese con meno di 15 dipendenti i 6 mesi di retribuzione a titolo di risarcimento in caso di licenziamento illegittimo sono troppo pochi.
Secondo quanto sancito dalla Corte nella sentenza n. 118, imporre un simile limite massimo, fisso e insuperabile, a prescindere dalla gravità del vizio del licenziamento (a cui bisogna anche aggiungere l’eventuale dimezzamento degli importi indicati agli articoli 3, comma 1, 4, comma 1, e 6, comma 1, del Dlgs n. 23 del 2015), fa sì che:
“l’ammontare dell’indennità sia circoscritto entro una forbice così esigua da non consentire al giudice di rispettare i criteri di personalizzazione, adeguatezza e congruità del risarcimento del danno sofferto dal lavoratore illegittimamente licenziato, né da assicurare la funzione deterrente della stessa indennità nei confronti del datore di lavoro.”
In pratica il limite compromette la personalizzazione del risarcimento in quanto il giudice non ha modo di calibrare l’importo dell’indennità in base ai diversi criteri (vizio del licenziamento, anzianità ecc.)
Si perde quindi la congruità e l’adeguatezza dell’indennizzo che essendo ridotto può non risultare commisurato al danno effettivamente subito dal dipendente.
Infine, come specificato dalla Corte, si perde anche l’effetto deterrente dell’indennità nei confronti dei datori di lavoro, soprattutto nelle PMI con elevata capacità economica.
Cosa comporta la pronuncia della Corte?
L’effetto concreto è, come detto, l’eliminazione del tetto di 6 mesi all’indennità per licenziamento illegittimo nelle PMI.
Per le grandi imprese, ricordiamo, in caso di licenziamento illegittimo sanzionato con indennizzo, il risarcimento può variare da un minimo di 6 a un massimo di 36 mensilità.
Per le imprese fino a 15 dipendenti, considerando sempre la regola del dimezzamento delle mensilità, dal precedente range di 3-6 mensilità, si passa ad un risarcimento dalle 3 alle 18 mensilità. Starà al giudice decidere l’entità dell’indennizzo.
Nella sentenza la Consulta si rivolge quindi direttamente alla politica con:
“l’auspicio di un intervento legislativo sul tema dei licenziamenti di dipendenti di imprese sotto soglia, in considerazione del fatto che, nella legislazione europea e in quella nazionale, sia pur inerente ad altri settori (come ad esempio la crisi dell’impresa), il criterio del numero dei dipendenti non costituisce l’esclusivo indice rivelatore della forza economica dell’impresa e quindi della sostenibilità dei costi connessi ai licenziamenti illegittimi.”
La sentenza, infatti, richiama alla precedente decisione (n. 183 del 2022) nella quale la Consulta aveva già evidenziato tali questioni sollecitando un intervento correttivo da parte del legislatore. Correttivo che però non è mai arrivato e ha portato all’intervento da parte della Corte.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Licenziamenti illegittimi nelle PMI: la Consulta boccia il tetto ai risarcimenti