Manovra 2026, dalla rottamazione all’IRPEF: scatta l’ora dei correttivi

Alessio Mauro - Imposte

Manovra 2026, cosa può cambiare in Parlamento? Informazione Fiscale prende parte al confronto con i protagonisti della politica: a Largo Chigi su Urania TV un momento di confronto con il Deputato De Bertoldi (Lega) e il Senatore Manca (PD). A condurre l'intervista del 19 novembre il giornalista Paolo Bozzacchi

Manovra 2026, dalla rottamazione all'IRPEF: scatta l'ora dei correttivi

Manovra 2026, scatta l’ora dei correttivi ed è tempo di capire cosa può davvero cambiare.

Dalla rottamazione quinquies al taglio IRPEF, Informazione Fiscale ha preso parte al confronto con due dei protagonisti della discussione parlamentare. Nel corso della trasmissione Largo Chigi del 19 novembre, uno sguardo sullo stato dei lavori con il Deputato Andrea De Bertoldi (Lega) e il Senatore Daniele Manca (Partito Democratico).

A condurre il momento di confronto, andato in onda su Urania TV al canale 260 del digitale terrestre, il giornalista Paolo Bozzacchi, Vice direttore di The Watcher Post.

Manovra 2026, dalla rottamazione all’IRPEF: scatta l’ora dei correttivi

Per il Deputato De Bertoldi è la rottamazione quinquies la misura cardine della Legge di Bilancio 2026, intervento che però è ritenuto poco efficace secondo il Senatore Manca. Opinioni differenti, che rispecchiano la diversa collocazione parlamentare e che si riflettono anche sul fronte delle valutazioni sul taglio IRPEF.

Il confronto condotto dal giornalista Paolo Bozzacchi sui canali di Urania TV il 19 novembre, al quale per Informazione Fiscale ha preso parte la giornalista Anna Maria D’Andrea, ha posto in evidenza la contrapposizione di vedute sull’efficacia della Manovra 2026.

Si tratta di una questione che si riflette anche nel numero di proposte di modifica presentate in Commissione, circa 5.700 emendamenti, dei quali 1.600 arrivano dagli stessi partiti di maggioranza. Entro oggi è attesa una prima scrematura, per arrivare al numero massimo di 414 emendamenti che andranno poi in discussione.

Guardando ai contenuti dei correttivi, ai microfoni di Urania TV il Deputato della Lega De Bertoldi evidenzia che sulla rottamazione si lavora a tre novità in particolare: l’apertura anche a chi è in regola con la rottamazione quater, la riduzione degli interessi dal 4 al 2 per cento e l’estensione anche ai debiti relativi ad accertamenti per irregolarità sulle dichiarazioni dei redditi trasmesse.

L’aver dichiarato resterà il presupposto per l’ammissione alla nuova pace fiscale: la rottamazione, evidenzia De Bertoldi, non è un condono, ma uno strumento pensato per agevolare i contribuenti in difficoltà.

Sguardo critico da parte invece del Senatore Manca, responsabile del PD in Commissione Bilancio del Senato. Per risolvere il problema della riscossione, e in particolare per recuperare quei 1.300 miliardi che affollano il magazzino AdER, non servono “sconti” ma misure strutturali.

Anche sull’IRPEF la Manovra 2026 resta un cantiere aperto

Per quel che riguarda l’IRPEF, è difficile che nel corso dell’iter che porterà all’approvazione della Legge di Bilancio 2026 entro la fine dell’anno vi saranno correttivi.

Restano però al centro della discussione gli effetti dell’intervento: come evidenziato a Largo Chigi, il taglio dell’aliquota dal 35 al 33 per cento porterà a un beneficio medio di 260 euro, meno di un caffè al giorno, e interesserà in particolar modo i contribuenti che appartengono alle fasce di reddito più elevate.

Valutazioni d’impatto che vanno però lette anche considerando il filo rosso che lega le novità al debutto dal prossimo 1° gennaio con quanto già fatto negli ultimi anni, in particolare con la riduzione della prima aliquota IRPEF.

La Manovra prosegue quindi un percorso già avviato, in modo prudente, ma resta un cantiere aperto.

Fringe benefit per le auto aziendali: si riapre la discussione

Nella discussione in corso, che si punta a chiudere entro il 15 dicembre con l’approdo del testo in Aula al Senato per il primo via libera, entra poi il tema dei fringe benefit. Non c’è al momento il raddoppio dei termini di esenzione, ipotizzato in una primissima fase di discussione sui contenuti del disegno di legge.

Tra gli emendamenti al vaglio entra la richiesta di rivedere le regole di tassazione delle auto aziendali, per le quali dal 1° gennaio scorso (con un periodo transitorio fino al mese di giugno) si è passati al criterio che premia gli investimenti in flotte a ridotte emissioni.

C’è chi chiede di ripristinare il sistema vigente fino al 2024, ma anche chi al contrario propone di potenziare le agevolazioni sui veicoli green, eliminando quelle sulle auto alimentate a combustibili fossili.

Due richieste contrapposte che guardano da un lato alla necessità di semplificare il sistema, anche ai fini di rilanciare il settore auto, e dall’altro all’uso della leva fiscale per spingere forme di mobilità sostenibili.

I temi sul tavolo restano molti, e dal lavoro di compromesso che coinvolgerà il Parlamento nelle prossime settimane non si escludono novità.

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