Legge di Bilancio 2024, il testo del DDL lunedì in Parlamento

Tommaso Gavi - Fisco

Il disegno di Legge di Bilancio 2024, il cui testo è in arrivo in Parlamento lunedì, e il decreto Semplificazioni Adempimenti sono stati protagonisti della settimana che sta per concludersi. Moltissime le novità fiscali in vista dell'apertura dell'iter parlamentare della Manovra

Legge di Bilancio 2024, il testo del DDL lunedì in Parlamento

Lunedì 30 ottobre 2023 il testo del disegno di Legge di Bilancio 2024 arriverà in Parlamento.

Le anticipazione della Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, chiudono una settimana in cui la Manovra è stata al centro delle discussioni.

Tante le misure messe a punto dall’Esecutivo nel testo che dovrà essere il punto di partenza per l’iter parlamentare: dalle novità in tema di pensioni a quelle che riguarderanno gli aumenti dell’IVA, passando per gli ultimi ritocchi agli interventi sulle plusvalenze per chi vende casa dopo i lavori del superbonus.

Un altro pacchetto di novità arriverà invece dal cosiddetto decreto Semplificazione Adempimenti, che contiene un pieno di modifiche al calendario della dichiarazione dei redditi e delle scadenze fiscali, oltre a diverse misure con l’obiettivo della semplificazione.

Nella settimana compresa tra il 23 e il 29 ottobre hanno continuato a susseguirsi anticipazioni e conferme ma l’ufficialità è ancora nettamente lontana.

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Legge di Bilancio 2024, il testo del DDL lunedì in Parlamento: novità, conferme e passi indietro

La Legge di Bilancio 2024 è in procinto di muovere i primi passi: la premier Giorgia Meloni ha fatto sapere che il testo del disegno di legge di bilancio sarà in Parlamento lunedì.

Dalla prossima settimana inizierà quindi l’iter vero e proprio della Manovra 2024, che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre.

Il DDL di Bilancio è stato protagonista delle notizie di Fisco e Lavoro della settimana compresa tra il 23 e il 29 ottobre 2023, soprattutto per le misure contenute nelle bozze in circolazione.

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Oltre alle conferme di diverse misure tra le quali il taglio del cuneo fiscale, che però non comprenderà la tredicesima, ci sono anche quelle sull’innalzamento dell’IVA per alcuni beni di prima necessità:

Il testo, se confermato al termine dell’iter parlamentare della Legge di Bilancio eliminerà l’IVA agevolata sui prodotti che possono essere considerati “indispensabili”. La decisione, che era già stata anticipata dalla Presidente del Consiglio Giorgia, Meloni, porterà a un ulteriore aumento dei prezzi a discapito di chi è “obbligato” ad acquistare tali beni.

L’eliminazione dell’agevolazione sarebbe legata ai mancati effetti di riduzione dei prezzi, in quanto la riduzione dell’aliquota per l’anno in corso sarebbe stata neutralizzata dall’aumento dei prezzi.

Tuttavia, occorre sottolineare che con un aumento dell’aliquota l’aumento del costo dei beni sarà raddoppiato. Per effetto dell’inflazione, infatti, l’aumento dei prezzi determina in automatico anche un aumento delle imposte indirette incassate dallo Stato.

Con l’aumento dell’aliquota questa maggiorazione sarà doppia a discapito, esclusivamente, degli acquirenti.

Le misure potrebbero dunque incidere maggiormente sui redditi medio-bassi, riducendo o neutralizzando l’effetto di altre misure pensate proprio per le stesse fasce di reddito dei contribuenti.

Si tratta senza dubbio di misure che hanno un impatto marginale nel complesso della Manovra a livello economico, ma non a livello sociale.

C’è ancora molta strada da fare. Per l’approvazione della Legge di Bilancio 2024.

Decreto semplificazione adempimenti: alla ricerca di una vera semplificazione

Oltre alle novità relative alla Manovra, protagoniste della settimana sono state anche quelle inserite nel cosiddetto decreto Semplificazione Adempimenti e nel decreto che contiene le modifiche allo Statuto del Contribuente.

Il primo dlgs contiene moltissime misure che incidono principalmente sul calendario fiscale.

Oltre alle semplificazioni relative al modello 730 per i lavoratori dipendenti e i pensionati, che verrà esteso a tutti i non titolari di partita IVA, c’è l’accorpamento del termine per l’invio di tutte le dichiarazioni dei redditi, compreso il Modello redditi: la scadenza passerà al 30 settembre.

Verrà inoltre eliminata la certificazione unica per i contribuenti minimi e per i forfettari e sarà prevista una sospensione degli adempimenti nei mesi di agosto e di dicembre.

Novità arriveranno anche in tema di versamenti di saldo e acconto delle imposte sui redditi. Si aggiungerà una nuova rata prevista per il 16 dicembre. Il 16 di ciascun mese sarà il giorno in cui verranno accomunati i termini per i versamenti di tutti i contribuenti.

Rimane ancora da capire il destino della scadenza del 30 novembre per il versamento della seconda rata di acconto: qualora rimanesse fissata in calendario si otterrebbe l’effetto paradossale di dover versare prima la seconda data di acconto delle imposte e poi l’ultima rata relativa al versamento di saldo e primo acconto. Molto probabilmente la risposta sarà contenuta nel testo del dlgs.

Altre misure di semplificazione riguardano l’addebito in conto delle scadenze future e il pagamento con modello F24 così come la delega unica per l’accesso ai servizi dell’Agenzia delle Entrate e le novità per i soggetti ISA.

Un pacchetto di semplificazioni molto ricco, i cui effetti dovranno essere valutati dopo l’applicazione operativa delle singole misure. Si tratta in ogni caso di misure che non dovrebbero comportare oneri a carico dello Stato.

Per dirla in altre parole, sulle semplificazioni c’è più margine di manovra rispetto a quello disponibile per la Legge di Bilancio 2024.

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