IRPEF, scadenza a due vie per saldo e acconto 2025: il calendario per dipendenti e partite IVA

IRPEF 2025, scadenza a due vie per saldo e primo acconto. Il calendario si differenzia per dipendenti, pensionati e partite IVA, dopo la proroga prevista dal DL Fiscale approvato il 12 giugno

IRPEF, scadenza a due vie per saldo e acconto 2025: il calendario per dipendenti e partite IVA

IRPEF, saldo e primo acconto 2025 con scadenza doppia.

L’appuntamento canonico del 30 giugno lascia fuori, anche per l’anno in corso, i titolari di partita IVA e interesserà esclusivamente i lavoratori dipendenti e i pensionati.

È l’effetto della proroga prevista dal DL Fiscale approvato in Consiglio dei Ministri il 12 giugno scorso, che conferma una tendenza consolidatasi negli anni: il calendario delle scadenze cambia in relazione alla tipologia di contribuente interessato dall’appuntamento con l’IRPEF, così come con le altre imposte emerse dalla dichiarazione dei redditi 2025.

IRPEF, scadenza a due vie per saldo e acconto 2025

Non più un provvedimento straordinario, ma una regola che si ripete di anno in anno e il 2025 non fa eccezione. La scadenza dei versamenti relativi alla dichiarazione dei redditi 2025 si allunga per le partite IVA che applicano gli ISA e per i forfettari.

Per il saldo e l’acconto IRPEF 2025, così come per le ulteriori imposte dovute, la scadenza del 30 giugno interesserà esclusivamente i lavoratori dipendenti e i pensionati.

Il decreto Fiscale approvato il 12 giugno in Consiglio dei Ministri proroga la scadenza per le partite IVA al 20 luglio, termine che cadendo di domenica slitta a sua volta al 21 luglio.

Il rinvio interessa anche il differimento ai trenta giorni successivi, applicando la maggiorazione dello 0,40 per cento. Se per dipendenti e pensionati l’appuntamento è fissato al 30 luglio, per le partite IVA si passa al 20 agosto.

Saldo 2024 e acconto IRPEF 2025: il calendario delle scadenze per dipendenti, pensionati e partite IVA

Il saldo e il primo acconto 2025 dell’IRPEF, così come per le altre imposte emerse dalla dichiarazione dei redditi, possono essere versati in un’unica soluzione o mediante rateizzazione.

Per il versamento del saldo e della prima rata di acconto IRPEF è ammessa la rateizzazione fino a un massimo di 7 rate, da completare entro il mese di dicembre.

Tutti i contribuenti possono versare in rate mensili le somme dovute a titolo di saldo e acconto delle imposte sui redditi, compresi i contributi risultanti dal quadro RR sulla quota di reddito eccedente il minimale.

L’unica scadenza non rateizzabile è quella del 30 novembre, relativa al secondo acconto delle imposte e dei contributi.

In caso di rateizzazione delle imposte sui redditi è necessario aggiungere all’importo dovuto gli interessi del 4 per cento annuo, a partire dal giorno successivo alla scadenza della prima rata e fino a quella successiva.

La scadenza ordinaria può inoltre essere differita di 30 giorni.

Dipendenti e pensionati possono quindi pagare entro il 30 luglio 2025, previa maggiorazione delle somme dovute dello 0,40 per cento a titolo di interesse corrispettivo. Per le partite IVA il differimento arriva fino al 20 agosto, per effetto della proroga al 20 luglio del termine ordinario.

Si riporta quindi di seguito il calendario aggiornato delle scadenze di saldo e acconto IRPEF 2025, in caso di rateizzazione e di differimento:

Partite IVA beneficiarie della proroga al 21 luglio 2025:

RATAVERSAMENTOINTERESSI %VERSAMENTO (*)INTERESSI %
21 Luglio 0,00 20 agosto 0,00
20 agosto 0,18 16 settembre 0,18
16 settembre 0,51 16 ottobre 0,51
16 ottobre 0,84 17 novembre 0,84
17 novembre 1,17 16 dicembre 1,17
16 dicembre 1,50

(*) In questo caso l’importo da rateizzare deve essere preventivamente maggiorato dello 0,40 per cento

Dipendenti e pensionati (ed esclusi dalla proroga)

RATAVERSAMENTOINTERESSI %VERSAMENTO (*)INTERESSI %
30 giugno 0,00 30 luglio 0,00
16 luglio 0,18 20 agosto 0,18
20 agosto 0,51 16 settembre 0,51
16 settembre 0,84 16 ottobre 0,84
16 ottobre 1,17 17 novembre 1,17
17 novembre 1,50 16 dicembre 1,50
16 dicembre 1,83

(*) In questo caso l’importo da rateizzare deve essere preventivamente maggiorato dello 0,40 per cento

IRPEF 2025: chi paga l’acconto

Analizziamo di seguito le regole generali per capire chi è chiamato a versare l’acconto IRPEF.

Sono chiamati alla cassa tutti i contribuenti che sulla base di quanto indicato nella dichiarazione dei redditi 2025 sono titolari di un’imposta superiore a 51,65 euro, al netto di detrazioni, crediti d’imposta, ritenute ed eccedenze.

L’acconto IRPEF è pari al 100 per cento dell’imposta dovuta, e si paga secondo le seguenti scadenze:

  • unico versamento entro il 30 novembre se l’acconto è inferiore a 257,52 euro;
  • due rate, se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro; la prima è pari al 40 per cento e va versata insieme al saldo dell’anno precedente, la seconda è pari al restante 60 per cento e va versata entro il 30 novembre. I soggetti che applicano gli ISA, compresi i forfettari, pagano due rate uguali pari al 50 per cento dell’importo dovuto.

IRPEF 2025, calcolo storico o previsionale per l’acconto

Due i metodi per calcolare l’importo dell’acconto IRPEF dovuto, quello storico e il previsionale.

Con il metodo storico l’imposta dovuta è calcolata sulla base delle somme versate nel corso del periodo d’imposta precedente.

L’utilizzo del metodo previsionale per il calcolo dell’IRPEF consente invece di calibrare l’imposta da versare tenuto conto del reddito che si prevede di conseguire nel corso dell’anno.

Il metodo previsionale è particolarmente indicato nel caso in cui si prevede di incassare nel corso del periodo d’imposta un reddito inferiore rispetto all’anno precedente, al fine di versare un acconto di importo inferiore.

Il metodo previsionale di calcolo dell’acconto IRPEF 2025 deve però essere utilizzato facendo particolare attenzione: se a consuntivo dovesse risultare un calcolo errato - nel senso che il reddito conseguito sia, a posteriori, maggiore di quello atteso - allora l’Agenzia delle Entrate avrebbe titolo per contestare l’insufficiente versamento, pari al 30 per cento delle somme dovute.

IRPEF 2025, come pagare saldo e acconto con modello F24

Per i contribuenti con sostituto d’imposta l’IRPEF è addebitata sullo stipendio o sulla pensione.

In tutti gli altri casi, così come per i titolari di partita IVA, saldo e primo acconto 2025 dovranno essere versati utilizzando il modello F24, indicandovi i seguenti dati:

  • codice fiscale;
  • dati anagrafici;
  • domicilio fiscale;
  • anno d’imposta per il quale si versa il saldo o l’acconto;
  • codice tributo per imputare correttamente le somme versate.

I codici tributo IRPEF da indicare nel modello F24 sono i seguenti:

  • 4001: IRPEF - Saldo
  • 4033: IRPEF - Acconto prima rata
  • 4034: IRPEF - Acconto seconda rata o unica soluzione
  • 1668: Interessi pagamento dilazionato. Importi rateizzabili Sez. Erario

In merito alle istruzioni per la compilazione del modello F24, si ricorda che gli interessi relativi agli importi a debito rateizzati di ciascuna sezione dovranno essere esposti cumulativamente in un unico rigo all’interno della stessa sezione, utilizzando l’apposito codice tributo.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network