Arriva dal MEF il decreto che individua i nuovi criteri in base ai quali i comuni possono diversificare le aliquote IMU. L’obbligo del prospetto tramite l'apposita piattaforma informativa scatta dal 2025
Definite le nuove fattispecie in materia di IMU in base alle quali i comuni possono diversificare le aliquote.
Il decreto MEF del 6 settembre integra il precedente elenco e fissa l’obbligo di redigere la delibera di approvazione delle aliquote dell’IMU, tramite l’elaborazione del Prospetto, a partire dall’anno di imposta 2025.
Sarà necessario utilizzare l’apposita applicazione informatica sul portale del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
IMU: le nuove regole per diversificare le aliquote nei Comuni nel decreto MEF
Il Ministero dell’Economia con il decreto 6 settembre 2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 settembre, fornisce le nuove regole in base alle quali i comuni possono diversificare le aliquote IMU.
Il provvedimento fa seguito al precedente decreto del 7 luglio 2023, integrandolo e sostituendo interamente l’allegato A, che individua le fattispecie in materia di imposta municipale propria (IMU), in base alle quali i comuni possono diversificare le aliquote.
Il nuovo allegato A, disponibile di seguito assieme al decreto, modifica e integra le condizioni in base alle quali i comuni possono introdurre ulteriori differenziazioni all’interno di ciascuna delle fattispecie già previste in precedenza.
- MEF - decreto del 6 settembre 2024 e allegato A
- Criteri in base ai quali i comuni possono diversificare le aliquote IMU
Come previsto originariamente dalla Legge di Bilancio 2020 e poi attuato con il citato decreto del 7 luglio 2023, i comuni possono diversificare le aliquote IMU applicate alle singole fattispecie, pubblicandole in un prospetto da trasmettere telematicamente al Dipartimento delle Finanze.
Si tratta di un servizio rivolto ai comuni, ma utile anche per i contribuenti che si troveranno a dover visionare le eventuali diversificazioni delle aliquote IMU approvate dall’ente di riferimento.
I comuni che effettuano la diversificazione devono in ogni caso rispettare i criteri generali di ragionevolezza, adeguatezza, proporzionalità e non discriminazione.
IMU: prospetto delle aliquote dal 2025 su piattaforma
Come previsto all’articolo 2 del decreto 6 settembre 2024, dal 1° gennaio i comuni dovranno utilizzare l’apposita piattaforma informatica, disponibile sul Portale federalismo fiscale, per elaborare e trasmettere al Dipartimento delle finanze del MEF il Prospetto.
Dall’anno di imposta 2025, dunque, scatta l’obbligo di redigere la delibera di approvazione delle aliquote dell’IMU tramite l’elaborazione del Prospetto, utilizzando la suddetta piattaforma.
Qui dovranno essere indicati i valori diversificati dell’imposta sulla base delle fattispecie individuate dal nuovo decreto. Di seguito le principali:
- abitazione principale di categoria catastale a/1, A/8 e A/9);
- fabbricati rurali ad uso strumentale;
- fabbricati appartenenti al gruppo catastale D;
- terreni agricoli;
- aree fabbricabili;
- altri fabbricati.
Le aliquote rimodulate dai comuni dovranno in ogni caso rispettare i valori massimi previsti dai commi da 748 a 755, articolo 1 della Legge di Bilancio 2020.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: IMU: le nuove regole per diversificare le aliquote nei Comuni