Riduzione dei contributi per i dipendenti: le novità nel DL Lavoro ai microfoni di Giornale Radio

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Nuovo appuntamento per Informazione Fiscale ai microfoni di Giornale Radio. La giornalista Rosy D'Elia è intervenuta nella trasmissione 120 minuti del 4 maggio con le ultime novità sul nuovo decreto lavoro 2023, in particolare sul taglio del cuneo fiscale per i lavoratori

Riduzione dei contributi per i dipendenti: le novità nel DL Lavoro ai microfoni di Giornale Radio

Il nuovo decreto lavoro 2023 è il focus dell’appuntamento radiofonico di Informazione Fiscale con il programma 120 Minuti, di Vicky Mangone.

Nella puntata in onda su Giornale Radio oggi, giovedì 4 maggio, la giornalista Rosy D’Elia ha riepilogato in pochi minuti le principali novità sulle misure previste, in particolare la riduzione del cuneo contributivo e i relativi cambiamenti nelle buste paga dei lavoratori.

Nel decreto approvato il 1° maggio si prevede un nuovo taglio per una riduzione complessiva di 6 punti percentuali per chi ha redditi fino a 35.000 euro e di 7 punti percentuali per i redditi più bassi, fino a 25.000 euro.

Riduzione dei contributi per i dipendenti: le novità nel DL Lavoro ai microfoni di Giornale Radio

Nell’ultimo appuntamento di Informazione Fiscale ai microfoni di Giornale Radio si parla del decreto lavoro 2023.

Nella puntata di “120 Minuti”, la trasmissione condotta da Vicky Mangone in onda nella mattinata del 4 maggio, la giornalista Rosy D’Elia ha fatto il punto sulle ultime novità relative al taglio del cuneo fiscale.

In linea con quanto annunciato nelle scorse settimane, infatti, il decreto lavoro, approvato dal Consiglio dei Ministri nella data simbolica del 1° maggio, porta una nuova riduzione del cuneo contributivo.

Cambia ancora una volta, dunque, la busta paga dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti, che già beneficiano dell’esonero contributivo previsto dall’ultima Legge di Bilancio per tutto l’anno.

“Per cuneo fiscale si intende l’insieme di imposte e contributi dovute sulla retribuzione sia dal datore di lavoro che dal lavoratore o dalla lavoratrice.”

Il valore determina da un lato il costo del lavoro per l’impresa e dall’altro l’importo effettivo che entra nelle tasche dei dipendenti.

“Questa differenza in Italia è molto ampia, perché il cuneo fiscale è molto alto, la pressione arriva al 45,9 per cento secondo gli ultimi dati OCSE, uno dei valori più alti tra i Paesi analizzati.”

Proprio per questo motivo il tema è sempre al centro del dibattito sulle misure di fisco e lavoro.

“La necessità di intervenire per alleggerire questo carico, sia per i datori di lavoro sia per i dipendenti, è sempre attuale.”

Il Governo Meloni, sulla scia degli interventi introdotti nel 2022 dall’esecutivo guidato da Draghi, con la Legge di Bilancio 2023 ha effettuato un primo taglio del cuneo fiscale per quest’anno.

In particolare, è stato introdotto un esonero contributivo che riguarda la quota dovuta dai lavoratori e dalle lavoratrici dipendenti.

“Questo taglio è pari al 2 per cento in caso di retribuzione imponibile non superiore ai 2.692 euro al mese, quindi 35.000 euro annui, ed è pari al 3 per cento per chi resta sotto la soglia dei 1.923 euro mensili, cioè 25.000 euro l’anno.”

Con il nuovo decreto lavoro si prevede un ulteriore taglio di 4 punti percentuali che si aggiunge a quello già in vigore.

Con il DL lavoro taglio del cuneo fiscale fino a 7 punti percentuali

Il nuovo taglio del cuneo fiscale sarebbe in vigore per i periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre di quest’anno. Resta esclusa solamente la tredicesima mensilità.

“Si arriva, in questo modo, ad un taglio del cuneo fiscale pari a 6 e 7 punti percentuali.”

La riduzione di 6 punti è destinata a chi ha una retribuzione annua non superiore a 35.000 euro, mentre i 7 punti, quindi un taglio maggiore, a coloro che non superano la soglia dei 25.000 euro annui.

La Premier, Giorgia Meloni, si è detta molto soddisfatta per questa misura appena approvata, parlando nel videomessaggio del 1° maggio di aumenti che possono arrivare anche a 100 euro al mese per i lavoratori con i redditi più bassi.

“Bisogna però fare una precisazione. È bene chiarire che la somma a cui fa riferimento Giorgia Meloni comprende entrambi gli interventi sul cuneo fiscale, quindi sia quello della Legge di Bilancio che quello del decreto lavoro.”

Le ultime novità, quindi, portano un ulteriore aumento medio in busta paga di circa 50 euro e hanno effetto solamente nella seconda parte dell’anno.

Il nuovo intervento, secondo le prime anticipazioni, sarebbe dovuto partire da maggio, mentre dovrebbe essere operativo da luglio.

“Gli effetti del nuovo taglio del cuneo fiscale, quindi, saranno visibili a partire dal periodo di paga di luglio e nella maggior parte dei casi con lo stipendio che si riceve ad agosto.”

La novità, dunque, permette ai lavoratori e alle lavoratrici di tirare un breve respiro sollievo per la seconda parte dell’anno, ma il tema del cuneo fiscale per il 2024 resta un nodo da sciogliere.

La Ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha già dichiarato che il Governo sta pensando ad interventi strutturali, che però non saranno semplici dato il costo molto elevato.

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