Contagi Covid sul lavoro, più di 156.000 denunce INAIL: sanitari e donne più colpiti

Eleonora Capizzi - Lavoro

Contagi Covid sul lavoro: sono più di 156.000 i lavoratori che hanno contratto il virus. I dati INAIL aggiornati al 28 febbraio 2021 mostrano un'incidenza maggiore di casi tra donne (69,6 per cento) e un picco tra sanitari ed assistenti sociali (68,4 per cento) rispetto al complesso di denunce pervenute dall'inizio della pandemia.

Contagi Covid sul lavoro, più di 156.000 denunce INAIL: sanitari e donne più colpiti

Contagi Covid sul lavoro: al 28 febbraio 2021 si è giunti a quota 156.766 denunce per infezioni da Sars-CoV-2 dall’inizio della pandemia.

Continuano ad ammalarsi di più le donne degli uomini mentre, per quanto riguarda i settori più colpiti, in testa ci sono sempre le professioni sanitarie e gli assistenti sociali.

Questi, fra gli altri, sono i dati riportati dall’INAIL nel report pubblicato il 24 febbraio 2021 che registra 8.891 denunce in più rispetto al precedente monitoraggio aggiornato al 31 gennaio 2021.

Un quadro che mostra sempre più lavoratrici contagiate a cui, però si contrappone un maggior numero di decessi tra gli uomini, che ammontano all’83 per cento dei decessi complessivi.

Contagi Covid sul lavoro, dai dati INAIL sono più di 156.000: sanitari e donne più colpiti

Il report nazionale sugli infortuni sul lavoro da Covid- 19 con dati aggiornati al 28 febbraio 2021 e diffuso dall’INAIL il 24 marzo 2021, conferma il maggiore impatto della seconda ondata della pandemia anche in ambito lavorativo.

Il periodo ottobre 2020-febbraio 2021 incide, infatti, per il 64,4 per cento sul totale delle denunce di infortunio da Covid-19, esattamente il doppio rispetto al 32,2 per cento del trimestre marzo-maggio 2020.

Ad essere maggiormente coinvolte dal virus sono sempre le lavoratrici in tutte le regioni di Italia a eccezione di Sicilia e Campania: la quota femminile sulle denunce complessive da gennaio 2020, infatti, è pari al 69,6 per cento sul totale a fronte del 30,4 per cento di segnalazioni provenienti dai lavoratori uomini.

Il numero delle lavoratrici che si sono ammalate supera quello dei lavoratori uomini in tutte le regioni, tranne nel Sud Italia, dove l’incidenza del virus sul genere femminile nel complesso delle infezioni di origine professionale è, rispettivamente, del 47 per cento in Sicilia e del 45,3 per cento in Campania.

Insomma, le donne si contagiano di più sul lavoro rispetto agli uomini ma in modo meno grave, dal momento che la stragrande maggioranza guarisce.

Il trend della maggior incidenza femminile nel contagio ma con alta percentuale di ripresa è rimasto costante per tutta la durata dell’emergenza sanitaria.

La prevalenza di lavoratrici contagiate, secondo gli esperti, trova la sua ragione nelle professioni svolte solitamente dalla donne, che implicano maggior contatto personale e quindi comportano un rischio maggiore.

Contagi sul lavoro, i dati INAIL: i sanitari sempre i più colpiti

Nessuna sorpresa neppure sulla diffusione del contagio in base alle professioni svolte, visto che i nuovi dati INAIL confermano l’andamento precedente: le attività più coinvolte dalla pandemia rimangono quelle riferite al settore della sanità e dell’assistenza sociale.

Per chi lavora in ospedali, case di cura e di riposo, in istituti, in cliniche o residenze per anziani e disabili si registra una percentuale del 68,4 di denunce su tutte quelle pervenute all’Ispettorato.

Tuttavia, ripartendo l’intero periodo di osservazione in tre intervalli, fase di “lockdown” (fino a maggio 2020 compreso), fase “post lockdown” (da giugno a settembre 2020) e fase di “seconda ondata” di contagi (ottobre 2020-febbraio 2021) il monitoraggio registra delle significative oscillazioni nei contagi tra i sanitari.

Gennaio- maggio 2020Giugno-settembre 2020Ottobre-febbraio 2021
Tecnici della salute 39,2 per cento 23,5 per cento 39,5 per cento
Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali 20,3 per cento 15,5 per cento 19 per cento
Medici 10 per cento 5,5 per cento 8,6 per cento
Professioni qualificate nel servizi personali 9 per cento 6,6 per cento 6,4 per cento
Personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari 4,8 per cento 3,1 per cento 4,9 per cento
Impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali 3,5 per cento 4,4 per cento 4,3 per cento
Altri 13,1 per cento 43,4 per cento 17,3 per cento
Totale 80,3 per cento 54,4 per cento 77,2 per cento

Dai dati soprariportati emerge, quindi, un aumento rispetto all’estate nell’ultima fase dell’incidenza delle infezioni nel settore sanitario ma che, comunque, è sempre più contenuto rispetto alla prima e che sta gradualmente scendendo anche alla luce della campagna vaccinale in atto.

INAIL. dati contagi aggiornati al 28 febbraio 2021 pubblicati il 24 marzo 2021
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