Cassa integrazione: le novità del decreto legge a tutela delle imprese in crisi

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Arrivano maggiori tutele per i lavoratori e le lavoratrici delle imprese di carattere strategico in crisi. Dopo l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, il nuovo decreto legge per tutelare la continuità produttiva e occupazionale è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Cassa integrazione: le novità del decreto legge a tutela delle imprese in crisi

È stato pubblicato a tempo record sulla Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto legge approvato in Consiglio dei Ministri il 16 gennaio.

Il provvedimento garantisce la cassa integrazione straordinaria durante l’eventuale amministrazione straordinaria delle imprese strategiche in crisi.

L’obiettivo è quello di tutelare la continuità produttiva e occupazionale delle aziende grazie al rafforzamento di alcune delle misure già presenti nell’ordinamento.

Sono esclusi dalla CIG i lavoratori e le lavoratrici impegnate nella sicurezza e nella manutenzione degli impianti, per consentire che restino operativi.

Cassa integrazione: le novità del decreto legge a tutela delle imprese in crisi

Il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 16 gennaio 2024, ha approvato un nuovo decreto legge che introduce disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico in crisi.

Il nuovo DL n. 4/2024, proposto dalla Premier Meloni e dal Ministro delle imprese e del Made in Italy, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 14 del 18 gennaio.

Il provvedimento prevede il rafforzamento di alcune delle misure già presenti nell’ordinamento con l’obiettivo di tutelare la continuità produttiva e occupazionale delle imprese che gestiscono uno stabilimento industriale di interesse strategico.

Inoltre, dispone nuove garanzie di cassa integrazione straordinaria in favore dei lavoratori e delle lavoratrici occupate presso tali aziende.

Come si legge anche nella nota di palazzo Chigi rilasciata a margine della riunione, sono esclusi dalla cassa integrazione tutti i dipendenti che risultano impegnati nella sicurezza e nella manutenzione degli impianti, così da consentire che restino operativi.

Ad ogni modo, non ci sono cambiamenti per quanto riguarda le disposizioni già inserite nell’ordinamento e relative alla tutela delle piccole e medie imprese creditrici.

Un provvedimento che interessa direttamente anche l’ex Ilva di Taranto. In particolare, l’articolo 1 introduce disposizioni sull’utilizzo delle risorse di cui all’articolo 1 del decreto legge n. 142/2019.

Nello specifico, si aggiunge il comma 1-sexies con la previsione che per supportare le esigenze di continuità aziendale indifferibili e urgenti, nel caso in cui le società che gestiscono gli impianti siano ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria, possono essere concessi dal MEF uno o più finanziamenti a titolo oneroso di massimo 5 anni e nel limite massimo di 320 milioni di euro per il 2024.

Infine, si introducono anche disposizioni per velocizzare per la chiusura della fase liquidatoria delle procedure di amministrazione straordinaria.

Cassa integrazione: le novità per il 2024 nella circolare INPS

La novità in materia di cassa integrazione si aggiungerebbe a quelle già in vigore per il 2024.

A fornire il consueto riepilogo delle novità previste per il nuovo anno, è stato l’INPS, che con la circolare dello scorso 4 gennaio ha delineato una panoramica di tutte le principali misure in materia di ammortizzatori sociali e di sostegno al reddito e alle famiglie.

Si segnala, in particolare, la novità relativa all’ISCRO, l’indennità riconosciuta ai liberi professionisti, che dopo il triennio di sperimentazione viene resa strutturale.

Tra i diversi interventi si conta anche la proroga al 2024 per il trattamento di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti dalle imprese del settore dei call center e dei lavoratori dipendenti da imprese operanti in aree di crisi industriale complessa.

Particolarmente importante, poi, la novità in materia di congedo parentale con l’introduzione un ulteriore mese di congedo retribuito all’80 per cento.

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