Banca d’Italia: aiuti alle imprese più selettivi dopo il Covid

Eleonora Capizzi - Incentivi alle imprese

Banca d'Italia: è giusto continuare con gli aiuti alle imprese nel breve periodo, ma usciti dalla crisi Covid è necessaria una maggior selezione nell'allocare le risorse. Lo ha affermato Alessio De Vincenzo, Capo del servizio stabilità finanziaria di Bankitalia, all'audizione presso la Commissione Finanze della Camera del 18 marzo 2021.

Banca d'Italia: aiuti alle imprese più selettivi dopo il Covid

La Banca d’Italia dice la sua sulla politica di aiuti di Stato alle imprese in tempo di Covid: le misure a supporto delle aziende italiane, ad oggi, risultano ancora indispensabili, ma nel breve periodo il loro utilizzo andrà reso maggiormente selettivo.

Questo è uno dei punti trattati dal Dottor Alessio De Vincenzo, Capo del servizio stabilità finanziaria della Banca d’Italia, in occasione dell’audizione tenutasi presso la Commissione Finanze della Camera il 18 marzo 2021.

De Vincenzo ritiene infatti ancora necessari gli interventi a sostegno dell’imprenditorialità, quali la moratoria sui prestiti e gli schemi di garanzia pubblici che nel 2020 hanno contribuito a mantenere una stabilità finanziaria generale.

Tuttavia, in una prospettiva futura più lontana dall’emergenza sanitaria, il rappresentante di Banca d’Italia consiglia di limitare gli aiuti, evidenziando che:

l’utilizzo delle misure andrà reso maggiormente selettivo, così da limitare il rischio di destinare risorse a imprese prive di prospettive di rilancio, con ricadute negative sulla crescita dell’economia”.

Banca d’Italia su aiuti alle imprese: dopo il Covid uso delle risorse più selettivo

Il Dottor De Vincenzo si è detto d’accordo sull’adozione e la proroga delle misure messe in campo dal Governo italiano a supporto delle imprese. Al contempo, però, ha offerto una visione maggiormente prospettica, riferita al momento di remissione della crisi.

Man mano che l’incertezza sul panorama economico andrà a ridursi - ha affermato De Vincenzo - l’allocazione di tutte le risorse statali dovrà avvenire seguendo una rigida selezione, così da limitare il rischio di destinare aiuti a imprese che resteranno nel mercato, ma semplicemente perché supportate dal sostegno pubblico. Imprese che, in realtà, risultano prive di prospettive di rilancio .

A riguardo il rappresentante della Banca d’Italia offre alcune linee guida per individuare le aziende “più meritevoli” attivando dei meccanismi in grado di incentivare la selezione e l’auto-selezione. In particolare De Vincenzo consiglia i seguenti accorgimenti:

  • Modificare le condizioni di accesso alla garanzia statale con rimodulazione del costo a carico delle imprese e la percentuale di copertura del rischio di credito;
  • indirizzare i fondi pubblici verso le aziende con buone prospettive ma considerate più colpite dalla crisi, come quelle con un calo del fatturato superiore a una certa soglia;
  • decidere se mantenere o estendere l’accesso ai prestiti garantiti dopo la scadenza della moratoria ex lege - per ora fissata al 30 giugno 2021 - per le imprese che vi avevano aderito. Una particolare attenzione dovrebbe essere riservata all’erogazione dei prestiti alle imprese più piccole, che di solito incontrano maggiori difficoltà nell’accesso al credito.

Banca d’Italia su aiuti alle imprese: ritiro graduale delle misure a sostegno

Il Dottor De Vincenzo ritiene indispensabile una revisione graduale delle misure che possa consentire ad aziende con temporanei problemi finanziari, ma con prospettive di rilancio, di continuare a operare sul mercato e scongiurando fallimenti a catena.

La scelta del Governo di prorogare a giugno di quest’anno alcuni dei provvedimenti, tra cui la moratoria e gli schemi di garanzia pubblici, è condivisibile. Essa ha evitato che l’uscita dalle misure durante una congiuntura ancora debole danneggiasse imprese fondamentalmente sane, con effetti negativi sui tempi della ripresa e distruzione di capacità produttiva”.

Ecco quindi che una revisione prima del tempo delle due principali misure di sostegno al credito, la moratoria sui finanziamenti e il rafforzamento dei programmi di garanzia pubblica sui prestiti, potrebbe avere un gravissimo impatto sull’economia.

Da una parte, la cessazione della moratoria - ad oggi prorogata dalla Legge di Bilancio 2021 al 30 giugno 2021 - si rifletterebbe sui flussi di cassa delle imprese che dovranno riprendere a versare i rimborsi delle rate sui debiti.

Dall’altra, un troppo repentino ritorno agli schemi di garanzia alle condizioni previste prima della crisi potrebbe diminuire l’offerta di prestiti bancari, attraverso la concessione di finanziamenti a condizioni meno favorevoli, ad esempio con tassi di interesse più elevati. Le imprese, a quel punto, sarebbero schiacciate dalla morsa dell’eccessivo indebitamento.

Banca di Italia - memoria audizione del 18 marzo 2021
Scarica memoria su audizione sulle tematiche relative allo squilibrio della struttura finanziaria delle imprese italiane che rischia di essere determinato dalla pandemia da Covid-19

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