Assegno sociale 2022: requisiti, novità e importo

Vanda Soranna - Pensioni

Assegno sociale 2022, dai requisiti all'importo, di seguito l'analisi delle novità e delle istruzioni per fare domanda per l'ex pensione sociale, prestazione economica di natura assistenziale erogata dall'INPS.

Assegno sociale 2022: requisiti, novità e importo

L’assegno sociale, introdotto con la riforma Dini del 1995 (legge 335 del 8 agosto 1995) ha sostituito, a partire dal 1° gennaio 1996 la vecchia pensione sociale.

È una prestazione economica di natura assistenziale erogata a tutti coloro che si trovano in condizioni economiche disagiate, anche se privi di contribuzione.

I dati dell’ultimo monitoraggio sulle pensioni negli anni 2020-2021 diffusi dall’INPS ci mostrano un aumento significativo degli assegni sociali pari al 6 per cento, nonostante il calo generale delle pensioni erogate che ha riguardato anche quelle di invalidità e del settore pubblico.

Nel 2021 sono stati pagati 4.224 assegni sociali in più rispetto all’anno precedente, con un importo medio di 420 euro. Tra i beneficiari soprattutto le donne.

Vediamo dunque di cosa si tratta, chi può richiederlo e quali sono gli importi e le novità relative all’assegno sociale 2022.

Assegno sociale 2022: requisiti, novità e importo

L’assegno sociale può essere richiesto da tutti i cittadini coniugati e non coniugati che hanno compiuto i 67 anni di età e che hanno redditi non superiori alle soglie annualmente previste dalla legge.

Ancora oggi continuano ad essere erogate le pensioni sociali liquidate per la prima volta prima del 1995, che vengono comunque maggiorate o ridotte sulla base dei redditi aggiornati dei destinatari.

La circolare INPS n. 197 del 23 dicembre 2021 ha recepito il decreto 17 novembre 2021 del Ministro dell’Economia e delle Finanze in materia di perequazione delle pensioni, fissando la rivalutazione degli assegni sociali per il 2022 sulla base della percentuale di variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo, pari al +1,7 per cento.

L’assegno sociale 2022 ha dunque un importo di 468,10 euro e viene erogato per 13 mensilità.

Il beneficio spetta in misura intera a tutti i disoccupati non coniugati con reddito personale pari a 0, e ai disoccupati coniugati con reddito familiare inferiore a 6.085,30 euro.

Per coloro che hanno un reddito ma inferiore alle soglie previste dalla legge, l’importo viene ridotto in base al reddito del richiedente o del nucleo familiare.

I soggetti coniugati avranno diritto ad un assegno:

  • in misura piena se il reddito familiare è inferiore all’ammontare annuo del beneficio (6.085,30 euro nel 2022);
  • in misura ridotta se il reddito familiare è compreso tra l’ammontare annuo dell’assegno e il suo doppio (12.170,60 euro nel 2022).

L’importo dell’assegno si può facilmente calcolare sottraendo il reddito annuo personale o familiare alla soglia limite fissata dalla legge (6.085,30 euro all’anno e 12.170,60 euro) e dividendo il risultato per 13 mensilità.

Assegno sociale 2022: i requisiti di cittadinanza e residenza

Altri requisiti per richiedere il beneficio economico sono:

  • essere cittadini italiani o cittadini di uno Stato dell’Unione Europea iscritti all’anagrafe del Comune di residenza,
  • essere cittadini extracomunitari familiari di un cittadino comunitario o titolari di permesso di soggiorno UE di lungo periodo,
  • essere cittadini stranieri o apolidi titolari dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria,
  • possedere almeno 10 anni di residenza effettiva e continuativa in Italia certificati dal Comune di residenza.

L’assegno sociale non è soggetto a trattenute IRPEF e poiché strettamente legato alla residenza in Italia non può essere esportato all’estero e non è reversibile ai superstiti in caso di morte.

Se il beneficiario soggiorna all’estero per più di ventinove giorni, subisce la sospensione dell’assegno e l’interruzione definitiva del pagamento dopo 60 giorni.

Il beneficio economico è erogato su richiesta dell’interessato dal primo giorno del mese successivo a quello della domanda.

È una misura di natura temporanea: l’INPS provvede infatti ogni anno a verificare i requisiti socioeconomici e di residenza degli aventi diritto e sospende i pagamenti nel caso di superamento dei limiti di reddito o variazioni della residenza.

Assegno sociale 2022: come fare domanda

La domanda per l’assegno sociale 2022 deve essere presentata:

  • accedendo all’area riservata del sito INPS (www.inps.it) con SPID di secondo livello, CIE o CNS, nella sezione “Servizi per il cittadino”;
  • in alternativa è possibile contattare il contact center o rivolgersi al patronato.

È necessario trasmettere l’autocertificazione dei dati personali, la dichiarazione della situazione reddituale e la dichiarazione di responsabilità su eventuali ricoveri presso strutture sanitarie con retta a carico dello Stato.

In quest’ultimo caso si determina una riduzione dell’assegno del 25 per cento se la retta versata dal beneficiario o dai familiari è di importo inferiore alla metà dell’assegno sociale.

Attraverso il modello ACCAS/PS, è necessario accertare lo stato di eventuale ricovero e i requisiti di residenza effettiva in Italia.

Assegno sociale 2022: quali redditi devono essere dichiarati

Per avere diritto all’assegno sociale i redditi da dichiarare sono:

  • redditi imponibili ai fini IRPEF, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva,
  • redditi esenti da imposta e redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta (come vincite da gioco o concorsi a premi),
  • redditi soggetti a imposta sostitutiva (come interessi postali e bancari, interessi di CCT o altri titoli di stato, interessi o premi derivanti da obbligazioni o i titoli similari emessi da banche e società per azioni),
  • redditi da terreni e fabbricati, pensioni di guerra e rendite vitalizie INAIL,
  • pensioni erogate da stati esteri e pensioni erogate ad invalidi civili, ciechi civili e sordi e assegni alimentari.

Sono invece esclusi:

  • i redditi da Trattamento di fine rapporto e le sue anticipazioni,
  • il reddito dell’abitazione principale,
  • le competenze arretrate soggette a tassazione separata,
  • le indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi e indennità di comunicazione per sordi,
  • il vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra 1915-1918 e gli arretrati da lavoro dipendente all’estero.

Viene infine valutata parzialmente, ai fini del superamento della soglia di reddito per l’assegno sociale, la pensione erogata con calcolo contributivo da enti previdenziali pubblici o privati che gestiscono forme di previdenza obbligatoria.

Il trattamento calcolato col sistema contributivo è infatti escluso dalla somma dei redditi in misura pari ad un terzo e non oltre un terzo dell’assegno sociale.

Le maggiorazioni sociali dell’assegno

Alcune norme ancora in vigore prevedono la possibilità di incrementare gli importi dell’assegno sociale.

La legge 388/2000 (art.70, comma 1) prevede infatti una maggiorazione, non soggetta a perequazione, pari a 12,92 euro al mese, per coloro che hanno un reddito annuo inferiore a 6.145,75 euro all’anno, anche se la maggiorazione piena spetta solo a chi ha un reddito annuo inferiore a 5.983,64 euro.

I coniugati hanno diritto alla maggiorazione soltanto se il reddito familiare non supera i 12.854,14 euro o i 12.686,18 per la maggiorazione in misura piena.

Dal 2002 (legge 448/2001) inoltre, al compimento dei 70 anni di età, il titolare di assegno sociale può richiedere il cosiddetto “incremento al milione”, ossia un aumento di 191,74 euro che spetta in misura piena ai pensionati non coniugati con reddito pari a 0 e in misura parziale ai pensionati coniugati, con redditi non superiori a 8.476,26 euro annui.

Compatibilità dell’assegno sociale con la pensione di cittadinanza

L’assegno sociale è uno dei pochi benefici economici per i quali non è richiesta la presentazione di ISEE o di altri indicatori della Dichiarazione Sostitutiva Unica.

Chi, tuttavia, ha un ISEE non superiore a 9.360 euro annui ed è in possesso degli altri requisiti previsti dal decreto-legge n.4 del 2019 può richiedere l’integrazione del beneficio con la pensione di cittadinanza.

La pensione di cittadinanza, il cui importo massimo è pari a 780 euro al mese nel caso di reddito pari a 0, è dunque compatibile con l’assegno sociale ed integra quest’ultimo fino ad un massimo di 780 euro al mese.

Casi di perdita dell’assegno sociale

Il diritto all’erogazione dell’assegno sociale può venir meno nel caso di perdita dei requisiti previsti dalla legge: può verificarsi che il beneficiario raggiunga dopo i 67 anni i 20 anni di contributi richiesti per la pensione di vecchiaia oppure opti per il calcolo contributivo.

Possono inoltre verificarsi variazioni della situazione reddituale che devono essere comunicate ogni anno all’Inps tramite l’invio del modello RED.

Nel caso in cui il beneficiario dell’assegno ometta di comunicare i dati aggiornati, l’assegno viene prima sospeso e poi interrotto definitivamente dopo 60 giorni.

L’assegno sociale incassato senza diritto per mancanza dei requisiti richiesti dovrà infine essere restituito, salvo il caso di buona fede del beneficiario.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network