Abolire il regime forfettario, lo chiede il FMI: la flat tax crea distorsioni

Abolire il regime forfettario: per il Fondo Monetario Internazionale la flat tax crea distorsioni e iniquità nel sistema. Il report del 29 maggio messo a confronto con i dati del MEF, che segnano una nuova crescita delle partite IVA agevolate

Abolire il regime forfettario, lo chiede il FMI: la flat tax crea distorsioni

Abolire il regime forfettario. La flat tax crea distorsioni e iniquità nel sistema.

A dirlo è il Fondo Monetario Internazionale, che riaccende la discussione sull’impatto della tassazione agevolata per le partite IVA.

In questi giorni il regime forfettario si trova al centro dell’attenzione, in un contesto caratterizzato da riflessioni internazionali sulla sostenibilità dei sistemi fiscali e da dati nazionali che ne confermano la diffusione crescente.

A pochi giorni di distanza dalla pubblicazione delle statistiche del MEF, che segnano un nuovo balzo delle adesioni al forfettario, il Fondo Monetario Internazionale ha diffuso il documento conclusivo della sua missione annuale in Italia.

Tra i temi che sono stati affrontati, emerge anche una valutazione sul sistema fiscale applicato alle partite IVA, con un focus sul regime agevolato e sulla flat tax. Il Fondo Monetario Internazionale è chiaro: il forfettario deve essere superato.

Partite IVA, per l’FMI il regime forfettario è una misura da abolire

Il regime forfettario per le partite IVA entra tra i temi toccati dal Fondo Monetario Internazionale nella missione annuale 2025 in Italia.

Nel documento conclusivo pubblicato il 29 maggio, il FMI suggerisce di abolire la flat tax per i titolari di redditi da lavoro autonomo, come parte delle misure per razionalizzare il sistema fiscale e ampliare la base imponibile.

Nel dettaglio, si evidenzia che l’eliminazione delle agevolazioni come il regime forfettario potrebbe contribuire a contenere la perdita di gettito e a rafforzare l’equità del sistema.

All’interno del capitolo dedicato alla politica fiscale, il Fondo Monetario sottolinea che alcune agevolazioni andrebbero riviste, tra cui per l’appunto la flat tax per le partite IVA. La misura viene inserita tra quelle che, secondo i tecnici, creano distorsioni e riducono l’efficacia della progressività.

In quest’ottica, l’abolizione del regime forfettario viene inserita in un pacchetto più ampio di interventi, tra cui anche la razionalizzazione delle spese fiscali e l’aggiornamento delle rendite catastali.

Dati MEF: crescono le partite IVA in regime forfettario

Solo pochi giorni fa, il 27 maggio 2025, il MEF ha diffuso le statistiche relative alle dichiarazioni dei redditi delle partite IVA per l’anno d’imposta 2023.

I dati mettono in evidenza l’andamento in crescita delle adesioni al regime forfettario, anche a seguito dell’innalzamento della soglia a 85.000 euro di ricavi, previsto dalla Legge di Bilancio 2023.

Secondo le informazioni pubblicate:

  • le partite IVA forfettarie hanno raggiunto quota 1,9 milioni, pari al 51 per cento del totale;
  • rispetto all’anno precedente, si registra un +6,5 per cento di adesioni al regime agevolato;
  • in aumento anche i redditi medi dichiarati dai forfettari, con un +11,4 per cento rispetto all’anno precedente.

Forfettari in aumento: metà delle partite IVA in regime agevolato

Nel complesso, le partite IVA attive nel 2023 sono state circa 3,8 milioni, in aumento dell’1,6 per cento; di queste, oltre la metà ha scelto di operare in regime forfettario.

L’incremento può essere associato all’innalzamento della soglia di accesso, passato da 65.000 a 85.000 euro, e all’applicazione dell’imposta sostitutiva del 15 per cento (o 5 per cento per le nuove attività).

Alla luce delle proposte contenute nel documento dell’FMI e dei dati MEF diffusi nello stesso periodo, il regime forfettario resta al centro dell’attenzione sia sul piano internazionale che nazionale.

Da un lato, le indicazioni del Fondo Monetario si inseriscono nel dibattito su riforme fiscali strutturali; dall’altro, i numeri più recenti evidenziano un utilizzo crescente del regime agevolato da parte delle partite IVA, con un impatto rilevante anche sul fronte dei redditi dichiarati.

Resta quindi sempre attuale la discussione sull’impatto, non sempre positivo, dell’aumento delle soglie di accesso al regime forfettario. Difficile però che si faccia un passo indietro sulla flat tax, almeno allo stato attuale quando - al contrario - crescono le pressioni per portare la soglia d’accesso e permanenza addirittura a 100.000 euro. Con buona pace degli effetti distorsivi.

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