Welfare index PMI 2019: 1 impresa su 2 è attiva sul benessere aziendale

Alessio Mauro - Lavoro

Welfare index PMI 2019: 1 impresa su 2 è attiva sul benessere aziendale. Nei dati del rapporto, condotto da Generali su 4561 aziende, i fattori determinanti e i progressi rispetto agli ultimi anni.

Welfare index PMI 2019: 1 impresa su 2 è attiva sul benessere aziendale

Welfare index PMI 2019: un’impresa su due è attiva su almeno quattro aree del benessere aziendale. Il rapporto, condotto da Generali in collaborazione con Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni su 4561 aziende rappresentative dei diversi settori produttivi, fotografa il panorama italiano, inquadrando le diverse aree di intervento.

Il welfare aziendale fa crescere l’impresa e fa bene al Paese. A questa conclusione arriva l’indagine presentata il 26 marzo a Roma. Si innesca un circolo virtuoso in cui tutti hanno un vantaggio: oltre all’imprenditore e ai lavoratori, anche lo Stato e le istituzioni locali, responsabili del welfare dei cittadini.

Dallo smart working per le mamme e i papà alle app “salvatempo” per la lavanderia e la spesa, fino all’arredamento dell’ufficio secondo le regole orientali feng-shui, passando per la promozione della cultura, la formazione, la sicurezza sul lavoro: gli strumenti per migliorare la vita dei lavoratori sono tanti. E le imprese italiane li utilizzano: a dimostrarlo le esperienze delle 68 aziende Welfare Champion, indicate nel report come promotrici di buone pratiche.

Welfare Index PMI 2019
Scarica il Welfare Index PMI 2019 elaborato da Generali in collaborazione con Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni.

Welfare index PMI 2019: 1 impresa su 2 è attiva sul benessere aziendale

Nel sistema italiano imprenditori e lavoratori, dal 2016 ad oggi, hanno fatto dei buoni passi avanti verso il raggiungimento di un buon livello di benessere aziendale: emerge dai dati del welfare index PMI 2019.

Lo studio, alla quarta edizione, parte da un confronto con gli anni precedenti: le imprese attive, cioè con iniziative in almeno 4 aree, nel 2016 erano il 25,5%; in soli tre anni sono raddoppiate, raggiungendo il 45,9%.

Un segnale ancora più incoraggiante è la crescita delle imprese molto attive, ovvero impegnate in progetti di welfare che abbracciano almeno 6 aree di intervento: sono passate dal 7,2% del 2016 al 19,6% nel 2019.

Con un vero e proprio balzo in avanti dell’ultimo anno, che in questo senso ha registrato una crescita del 36%.

Al benessere, fuori e dentro l’azienda, contribuiscono diversi fattori: dalla sicurezza alle opportunità di crescita e formazione. E infatti, per fotografare il panorama italiano delle piccole e medie imprese, il rapporto considera diverse aree di welfare sia nell’analisi delle singole aziende che nella visione complessiva.

La sicurezza sul lavoro e la prevenzione degli incidenti è in cima alle preoccupazioni degli imprenditori, mentre ancora poca importanza viene data a iniziative di cultura e al tempo libero e a programmi che promuovono l’istruzione dei figli dei dipendenti.

Nel grafico le aree del welfare aziendale e i tassi di iniziativa:

Welfare index PMI 2019: da Nord a Sud, il benessere paga

Nella fotografia, che il Welfare index PMI scatta sul panorama del benessere aziendale, l’attenzione alle esigenze dei lavoratori è più alta al Nord, ma nel complesso non risultano grossi divari da colmare.

La percentuale di imprese attive, con iniziative in almeno quattro delle 12 aree di welfare, è superiore al Nord, con il 51,2% nel Nord-Est e il 45,9% del Nord Ovest, mentre al Centro Sud si attesta sotto il 40%.

Se si considera, però, la percentuale delle imprese molto attive, che si distinguono per un impegno ad ampio raggio, il rapporto registra nell’ultimo anno una crescita omogenea nelle 4 macro aree individuate.

Da Nord a Sud, investire in politiche di welfare aziendale paga. Ascolto, produttività e impatto sociale sono le tre parole chiave alla base di un buon progetto. Questa è la ricetta che seguono le imprese molto attive: il 71,2% degli imprenditori intervistati coinvolge direttamente i lavoratori per identificare le loro esigenze, quelle delle famiglie e quelle delle comunità in cui operano.

E il 63,9% conferma che i dipendenti sono più produttivi, se operano in condizioni di lavoro favorevoli. Per chi mette in atto iniziative di welfare non c’è dubbio: benessere sociale e risultati di business crescono di pari passo.

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