Taglio del cuneo fiscale, le osservazioni dell’INT e di Confassociazioni

Tommaso Gavi - Imposte

Taglio del cuneo fiscale, INT e Confassociazioni depositano le loro osservazioni presso la VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato e lo rendono noto con il comunicato del 21 febbraio 2020. I firmatari Riccardo Alemanno e Giuseppe Zambon fanno il punto sulle problematicità della misura e sulla necessità della riforma dell'Irpef.

Taglio del cuneo fiscale, le osservazioni dell'INT e di Confassociazioni

Taglio del cuneo fiscale, l’Istituto Nazionale Tributaristi e l’Osservatorio nazionale sulla fiscalità di Confassociazioni, hanno depositato le loro riflessioni presso la VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato.

A renderlo noto è il comunicato del 21 febbraio 2020.

INT e Confassociazioni sottolineano che le ripercussioni della misura cambieranno gli equilibri del mondo del lavoro.

A sottoscrivere il documento sono il presidente dell’INT e dell’Osservatorio di Confassociazioni,Riccardo Alemanno, e il consigliere nazionale INT e Segretario generale dell’Osservatorio di Confassociazioni Giuseppe Zambon.

I firmatari sottolineano l’importanza di una riforma dell’Irpef che parta dai redditi medio-bassi e non faccia distinzione tra lavoro dipendente ed autonomo.

Ulteriori osservazioni si soffermano sui limiti di reddito per il diritto ai bonus.

Taglio del cuneo fiscale, le osservazioni INT e Confassociazioni: la necessaria riforma dell’Irpef

Sul taglio del cuneo fiscale prendono parola l’Istituto Nazionale Tributaristi e l’Osservatorio nazionale sulla fiscalità di Confassociazioni.

Con il comunicato del 21 febbraio 2020 rendono noto di aver depositato presso la VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato un documento dal titolo “Osservazioni sul D.L. 5 febbraio 2020, n. 3 (Atto Senato n. 1698), recante misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente”.

Uno dei punti su cui si concentrano le riflessioni è la riforma dell’Irpef.

Il presidente dell’INT e dell’Osservatorio di Confassociazioni, Riccardo Alemanno, e il consigliere nazionale INT e Segretario generale dell’Osservatorio di Confassociazioni Giuseppe Zambon, sottolineano:

“Se da un lato non possiamo che condividere la necessità di dare maggiore peso alle buste paghe dei lavoratori dipendenti, attraverso la riduzione del cuneo fiscale, dall’altro dobbiamo evidenziare che sarebbe stato più equo affrontare la riduzione della pressione fiscale iniziando da subito con la revisione dell’IRPEF, magari per fasce di reddito ed ovviamente iniziando da quelli medio-bassi, senza distinzioni per tipologia. Così si eviterebbe di creare disparità tra redditi da lavoro e dando a quello prodotto dai lavoratori autonomi la stessa importanza di quello derivante dal lavoro dipendente.”

Secondo i firmatari, e i soggetti che rappresentano, una rimodulazione generale dell’Irpef avrebbe prodotto effetti positivi per i lavoratori dipendenti, per le famiglie e, in senso lato, per i lavoratori autonomi, ad un livello generale.

Taglio del cuneo fiscale, le osservazioni INT e Confassociazioni: limiti di reddito per il diritto ai bonus

Il comunicato del 21 febbraio 2020 spiega i punti delle osservazioni INT e Confassociazioni sul taglio del cuneo fiscale.

Tra le questioni in esame c’è quello dei limiti di reddito per il diritto ai bonus.

A riguardo Riccardo Alemanno e Giuseppe Zambon, rispettivamente il presidente dell’INT e dell’Osservatorio di Confassociazioni e il consigliere nazionale INT e Segretario generale dell’Osservatorio di Confassociazioni fanno sapere che:

“Tra gli effetti collaterali del taglio al cuneo fiscale, infatti, vi è il rischio di una “penalizzazione fiscale” nel caso di aumento del reddito percepito che riguarda tutti i lavoratori che, teoricamente, rientrano tra i beneficiari del taglio al cuneo fiscale, considerando che fino a 28.000 euro il bonus è pari a 100 euro; dai 28.001 euro di reddito in su il bonus (detrazione) passa da 100 ad 80 euro; dai 35.001 euro a 40.000 euro l’ulteriore detrazione si riduce, fino ad azzerarsi.”

I firmatari delle osservazioni sottolineano che una misura nata per alleggerire le buste paga dei lavoratori potrebbe in realtà trasformarsi in un ulteriore carico fiscale.

“il rischio di penalizzare aumenti di reddito, avanzamenti di carriera, ore straordinarie e, in sostanza, tassare paradossalmente di più il lavoro, per i soggetti vicini ai limiti di fascia è un dato di fatto che scoraggerà i dipendenti

Oltre a questi soggetti, un’altra fascia di lavoratori che rischia di subire un effetto boomerang è quella di chi rimarrà nella no-tax area, con redditi bassi sotto soglia.

Tra questi, il comunicato evidenzia alcune precise categorie che potrebbero essere penalizzate dalla misura:

“I lavoratori assunti a tempo determinato, a part-time e quelli che si assentano per malattia o maternità, infatti, saranno i veri dipendenti penalizzati dal taglio al cuneo fiscale qualora, dopo aver percepito nel corso dell’anno il bonus di 100 euro, in sede di conguaglio si ritrovino con un reddito inferiore ad euro 8.174 e, quindi, considerati incapienti.”

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