Sono oltre 660.000 gli statali nella fascia 55-59 anni e che nel prossimi 10 anni si avvieranno verso la pensione. La macchina dei concorsi segue a ruota: sono 439.000 le nuove assunzioni negli ultimi due anni
In Italia il totale dei dipendenti pubblici ha raggiunto quota 3,7 milioni nel 2024. Un terzo di loro, però, è destinato alla pensione nei prossimi 10 anni.
Come evidenziato dall’INPS nel rapporto pubblicato ieri, oltre il 17 per cento di loro è nella fascia d’età 55-59 anni, il che significa che sono prossimi al pensionamento.
Nell’arco di massimo 10 anni, quindi, circa un terzo dei dipendenti pubblici transiterà alla pensione, lasciandosi dietro un vuoto che dovrà essere colmato.
La macchina dei concorsi pubblici è partita e il processo di ricambio generazionale è cominciato, ma la strada è ancora lunga.
Statali: uno su tre in pensione nei prossimi 10 anni
Non si arresta il processo di invecchiamento della pubblica amministrazione. Il blocco del turnover disposto negli anni passati ha fatto innalzare drasticamente l’età media di lavoratori e lavoratrici del pubblico impiego.
Uno su tre andrà in pensione nell’arco dei prossimi 10 anni: questo l’allarme lanciato ieri dall’INPS con la pubblicazione dell’Osservatorio lavoratori pubblici con i dati statistici sui lavoratori del settore nel periodo 2014-2024.
Nel 2024, i lavoratori pubblici con almeno una giornata retribuita nell’anno sono stati 3,7 milioni, con il 39,6 per cento occupato da lavoratori e lavoratrici del settore scuola. Seguono il servizio sanitario, le amministrazioni locali (regioni, province, comuni) e le forze armate.
Come evidenziato dall’INPS, il 76,6 per cento dei dipendenti pubblici ha un’età uguale o maggiore di 40 anni, con la classe d’età compresa tra i 55 e i 59 anni che include con 661.919 persone, il 17,7 per cento sul totale.
Questo significa che, tenendo conto dell’età per la pensione fissata a 67 anni (salirà a 67 anni e 1 mese dal 2027) si può stimare che nell’arco di dieci anni al massimo circa un terzo di loro andrà in pensione.
Il meccanismo di ricambio generazione è già stato innestato. Negli ultimi due anni (2023/2024) attraverso procedure di concorso pubblico, circa 15.000, sono stati assunti circa 439.000 nuovi dipendenti, dalle amministrazioni centrali alle forze di polizia.
Resta la questione dell’attrattività verso i più giovani, soprattutto da parte dei settori meno bramati e spesso con retribuzioni più basse rispetto al privato, come il sistema sanitario o gli enti locali.
Statali: il dato sulla retribuzione media
Quanto si guadagna nella pubblica amministrazione?
Ovviamente il dato varia, e anche di molto, a seconda del settore e del livello di inquadramento contrattuale.
Come evidenziato dall’INPS nel rapporto, nel 2024 la retribuzione media annua per lavoratori e lavoratrici della pubblica amministrazione è stata pari a 35.350 euro e “risulta molto differenziata sia per età sia per genere”.
In particolare, spiega l’Istituto, la retribuzione aumenta al crescere dell’età fino a stabilizzarsi, dai 50 anni in poi, ed è costantemente più alta per il genere maschile (41.117 euro contro 31.679 euro per le donne nel totale).
Più in dettaglio, osservando la distribuzione dei lavoratori pubblici per classi di retribuzione annua emerge che oltre il 60 per cento dei lavoratori nel 2024 è rimasto al di sotto dei 35.000 euro.
Il 27,2 per cento dei lavoratori pubblici presenta retribuzioni medie tra 35.000 e 50.000 euro, mentre il restante 12,6 per cento registra retribuzioni oltre i 50.000 euro.
La maggior parte dei lavoratori e delle lavoratrici, 652.914 pari al 17,5 per cento, è concentrata nella classe 25.000 - 29.999 euro.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Statali: uno su tre in pensione nei prossimi 10 anni