Proroga scadenza imposte al 30 settembre: alcuni aspetti critici

Diego Denora - Imposte

Proroga scadenza imposte che derivano dalla dichiarazione dei redditi 2020, oltre ad essere probabile, è inevitabile. Il temine, previsto attualmente al 30 giugno, potrebbe essere spostato in avanti. Ma la procedura non è semplice dal punto di vista formale. Necessario un intervento sull'iter di conversione in legge del Decreto Rilancio che ha già rivisto il calendario fiscale su altri fronti.

Proroga scadenza imposte al 30 settembre: alcuni aspetti critici

Proroga scadenza imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi 2020, probabile? Più che altro inevitabile. Ma dalla teoria alla pratica potrebbero esserci tempi di attesa molto lunghi.

La scadenza prevista dall’attuale calendario fiscale è fissata al prossimo 30 giugno, data che appare inverosimile mantenere per tanti motivi.

Secondo fonti parlamentari, i termini più ampi per il saldo e il primo acconto delle somme dovute potrebbero trovare spazio in un emendamento ad hoc durante l’iter di conversione in legge del Decreto Rilancio.

Il rinvio dei termini per i versamenti delle imposte sui redditi è stato il grande assente nel testo del provvedimento, che ha potuto concedere un po’ di respiro solo per l’IRAP (per la quale non vi è stata una sospensione ma un vero e proprio taglio, quantomeno per la parte relativa al saldo 2019 ed al primo acconto 2020).

La situazione, sul piano puramente tecnico, potrebbe essere molto simile a quella dell’anno scorso, il Decreto Rilancio, infatti, prevede anche una rimodulazione del sistema di calcolo degli ISA.

Scadenza Irpef, Ires ed Irap del prossimo 30 giugno 2020: possibile proroga per i versamenti delle imposte sui redditi al 30 settembre

Secondo fonti dell’attuale maggioranza parlamentare sarebbe all’orizzonte una proroga della scadenza delle imposte sui redditi fissata al 30 giugno: il rinvio, però, potrebbe non essere del tutto tempestivo.

Su fondamenta molto simili a quelle dello scorso anno, potrebbe trovare le basi una proroga al 30 settembre dei termini per i versamenti delle imposte sui redditi.

Stando alle novità introdotte dal Decreto Rilancio sugli ISA, all’articolo 148, potrebbero non esserci i tempi tecnici per un adeguamento in linea con la tabella di marcia ordinaria, e quindi entro la scadenza prevista per il pagamento di Irpef, Ires ed Irap del prossimo 30 giugno.

L’Agenzia delle Entrate stessa potrebbe non essere in grado di agire tempestivamente sulle nuove indicazioni che riguardano gli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale.

Una situazione che, nella forma, è molto simile a quella dell’anno scorso.

Se da un lato la proroga appare molto probabile, dall’altro appare improbabile che questa possa arrivare in tempi brevi.

La via di un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, DPCM, o di un Decreto Ministeriale non è percorribile, è necessario quindi agire con un emendamento sul testo del DL n. 34/2020.

Ma l’iter del Decreto Rilancio deve essere concluso entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 19 maggio, e dunque appare improbabile che possa concludersi prima della fine di giugno.

Anche se ci fosse una conversione in legge molto veloce, bisognerebbe sempre aspettare anche un intervento ad hoc del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Per i versamenti delle imposte sui redditi 2020, dunque, si potrebbe avere una riedizione dell’odiosa proroga postuma, ovvero un rinvio dei termini che arriverebbe comunque oltre la scadenza, mettendo anche questa volta in seria difficoltà professionisti ed aziende.

A questo proposito, si auspica ovviamente un rapido intervento delle istituzioni affinché si eviti questo scenario, soprattutto in un momento complicato per tutti come quello che stiamo vivendo.

Proroga scadenza imposte al 30 settembre, un nuovo tassello ai rinvii già previsti per ritenute, contributi e pace fiscale

La proroga delle imposte, attualmente previste al 30 giugno 2020, potrebbe aggiungersi, quindi, in sede di conversione in legge del testo al pacchetto di rinvii già previsto.

16 settembre per ritenute, contributi, avvisi bonari e 10 dicembre per quanto riguarda la pace fiscale sono le due date cardine per la ripresa dei versamenti.

In tabella una sintesi del calendario fiscale stabilito dal Decreto Rilancio.

Articolo Decreto RilancioVersamenti interessatiData di scadenza
Articolo 126 Versamento di ritenute e contributi marzo, aprile e maggio 2020 16 settembre 2020
Articolo 144 Versamenti degli importi richiesti a seguito del controllo automatizzato e formale delle dichiarazioni 16 settembre 2020
Articolo 149 Versamenti delle somme dovute a seguito di atti di accertamento con adesione, conciliazione, rettifica e liquidazione e di recupero dei crediti d’imposta 16 settembre 2020
Articolo 154 Rottamazione ter e saldo e stralcio, rate 2020 10 dicembre 2020

Per quanto riguarda gli impegni previsti per il 16 settembre i contribuenti possono procedere con il pagamento, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 16 settembre 2020 o mediante rateizzazione, fino ad un massimo di quattro rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 settembre 2020.

Mentre per gli impegni previsti dalla pace fiscale, rottamazione ter e saldo stralcio, si prevede la possibilità di pagare entro il 10 dicembre quanto dovuto per rate in scadenza nel 2020, una data che però è tassativa dal momento che non è possibile beneficiare del periodo di tolleranza 5 giorni solitamente previsto.

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