Sanzioni dichiarazione IVA omessa o tardiva e ravvedimento operoso

Alessio Mauro - Dichiarazione IVA

Dichiarazione IVA 2025 tardiva o omessa: sanzioni e ravvedimento operoso in caso di invio dopo la scadenza

Sanzioni dichiarazione IVA omessa o tardiva e ravvedimento operoso

Quali sanzioni si pagano in caso di dichiarazione IVA tardiva o omessa?

Secondo quanto previsto dagli articoli 2 e 8 del DPR n. 322/1998, la dichiarazione IVA presentata entro il termine di 90 giorni dalla scadenza ordinaria si considera valida, salva l’applicazione delle sanzioni.

La scadenza da rispettare è quindi il 29 luglio 2025, termine che corrisponde ai 90 giorni successivi al termine di invio della dichiarazione IVA 2025, fissato al 30 aprile.

La sanzione ordinaria in caso di omessa presentazione della dichiarazione IVA è pari al 120 per cento delle imposte non versate, con un minimo di 250 euro. La soglia minima di 250 euro è prevista anche in caso di dichiarazione IVA per la quale non risultano dovute imposte.

Dal 2025 debuttano le nuove sanzioni introdotte nell’ambito della riforma fiscale che, tra le modifiche, ha eliminato la forbice compresa tra il 120 e del 240 per cento, prevedendo una percentuale fissa.

Nel caso di invio tardivo della dichiarazione IVA entro 90 giorni, è possibile applicare il ravvedimento operoso sulla sanzione dovuta, che passa quindi all’importo minimo di 25 euro.

Sanzioni dichiarazione IVA 2025 tardiva entro 90 giorni

L’invio tardivo della dichiarazione IVA 2025 entro 90 giorni dalla scadenza del 30 aprile può essere sanato beneficiando della riduzione delle sanzioni con ravvedimento operoso.

La scadenza è fissata al 29 luglio, termine entro il quale si considera validamente presentata la dichiarazione IVA trasmessa tardivamente, entro 90 giorni dalla scadenza ordinaria.

In caso di invio entro 90 giorni dalla scadenza, la sanzione applicata è pari ad un minimo di 250 euro.

La violazione può essere sanata con ravvedimento operoso, e quindi con una sanzione di importo ridotto pari a 25 euro (1/10 della sanzione ordinaria), da versare utilizzando il modello F24 e il codice tributo 8911.

Sanzioni dichiarazione IVA 2025 omessa

Nel caso di invio oltre 90 giorni dalla scadenza la dichiarazione IVA è considerata omessa ma è in ogni caso ritenuta valida per la riscossione dell’imposta che ne risulti dovuta.

Anche su questa tipologia di violazione impattano le novità introdotte dal decreto legislativo n. 87/2024.

In linea generale, la sanzione dovuta ammonta al 120 per cento dell’imposta dovuta, con un minimo di 250 euro.

In base a quanto previsto dall’articolo 5 del D.lgs. n. 471 del 1997, se la dichiarazione omessa è presentata oltre i 90 giorni dalla scadenza, ma prima che il contribuente abbia avuto formale conoscenza di accessi, ispezioni, verifiche o dell’avvio di qualsiasi attività di accertamento, sulle imposte dovute si applica la sanzione del 25 per cento, aumentata del triplo.

Se non sono dovute imposte, si applica la sanzione minima di 250 euro.

Un’ulteriore casistica da tenere a mente riguarda i soggetti che effettuano esclusivamente operazioni per le quali non sono dovute imposte.

In questo caso l’omessa presentazione della dichiarazione IVA è punita con una sanzione da 250 a 2.000 euro. In caso di presentazione dopo i 90 giorni dalla scadenza, prima del termine per le attività di accertamento e comunque prima dell’avvio di controlli e accertamenti, la sanzione dovuta va da 150 a 1.000 euro.

Sanzioni dichiarazione IVA integrativa o correttiva oltre i termini

Dopo la scadenza della dichiarazione annuale, il contribuente può rettificare o integrare i dati trasmessi presentando una nuova dichiarazione IVA integrativa o correttiva oltre i termini compilata in ogni sua parte.

A seguito delle novità introdotte dal decreto legge 193/2016, le dichiarazioni IVA a favore potranno essere integrate con le stesse tempistiche previste per la presentazione della dichiarazione IVA a sfavore: la scadenza prevista per la correzione di errori od omissioni oltre la scadenza segue i termini previsti per l’accertamento.

Pertanto, la dichiarazione IVA integrativa potrà essere presentata entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione originaria.

Secondo la nuova formulazione dell’articolo 5 del decreto legislativo n. 471/1997, contenuta nel comma 4.1, in caso di dichiarazione integrativa che comporta un’imposta inferiore a quella dovuta ovver un’eccedenza detraibile o rimborsabile superiore a quella spettante, si applica la sanzione per omesso versamento aumentata al doppio (50 per cento). In assenza di imposte dovute, si applia la sanzione minima di 150 euro.

Si ricorda che possono presentare la dichiarazione IVA integrativa soltanto coloro che hanno validamente presentato la dichiarazione originaria, comprese le dichiarazioni trasmesse entro 90 giorni dalla scadenza.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network