Rottamazione cartelle, maxi scadenza il 30 novembre per le rate del 2022: cosa farà il nuovo Governo?

La rottamazione delle cartelle è destinata a entrare nel dossier delle urgenze fiscali per il nuovo Governo: il 30 novembre 2022 è fissata la maxi scadenza con le rate dovute per l'anno in corso, e a fronte della crisi economica, dell'inflazione e del caro bollette non si escludono interventi.

Rottamazione cartelle, maxi scadenza il 30 novembre per le rate del 2022: cosa farà il nuovo Governo?

Rottamazione delle cartelle, non è proprio dietro l’angolo ma inizia a far sentire il suo peso la prossima scadenza del 30 novembre 2022 per il pagamento delle rate.

Dopo i numerosi interventi adottati con il fine di evitare la decadenza di massa dalla definizione agevolata, è ora tempo di fare i conti e valutare l’importo dovuto alla fine del prossimo mese.

Il 30 novembre, data già impegnativa in quanto è l’appuntamento con il secondo acconto delle imposte sui redditi, sarà il termine ultimo per pagare le rate della rottamazione ter delle cartelle dovute nel 2022. Ben quattro versamenti in scadenza in un’unica giornata, che rischiano di mettere in difficoltà famiglie e imprese.

La pace fiscale ancora in corso si appresta quindi ad entrare nel dossier delle urgenze da affrontare per il nuovo Governo guidato dalla Leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, e i tempi stringono.

Rottamazione cartelle, maxi scadenza il 30 novembre per le rate del 2022: cosa farà il nuovo Governo?

Se la prossima Legge di Bilancio è il veicolo normativo più adeguato per accogliere la possibile nuova pace fiscale, bisognerà agire in tempi più stretti per disinnescare la mina della scadenza del 30 novembre della rottamazione ter.

L’ultimo intervento normativo in merito è arrivato dal Decreto Sostegni ter, con il quale sono state ridefinite le scadenze della rottamazione in relazione alle rate dovute originariamente nel 2020, nel 2021 e quelle del 2022.

Per il pacchetto delle somme relative allo scorso biennio, le scadenze da tenere a mente erano fissate al 30 aprile e al 31 luglio scorsi e in ambedue i casi l’appuntamento ha accorpato tutte le rate dovute nell’anno. Ben quattro versamenti che si sono quindi accavallati, e la situazione si ripeterà alla fine del mese di novembre.

Entro mercoledì 30 novembre sarà quindi necessario effettuare il pagamento delle rate della rottamazione ter delle cartelle dovute per il 2022. Si tratta nello specifico delle somme in scadenza il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e a fine novembre, per le quali sarà possibile fruire della tolleranza di cinque giorni e non decadere in caso di pagamento entro il 5 dicembre 2022.

Difficile però che il termine di tolleranza di cinque giorni riesca ad agevolare famiglie e imprese in difficoltà: la crisi energetica, l’inflazione e il caro bollette portano alla necessità di correttivi.

Ad oggi però non sono state avanzate proposte. Il primo banco di prova per una possibile proroga con rimodulazione dei termini di versamento è rappresentato dall’avvio dei lavori per la conversione del Decreto Aiuti ter.

Rottamazione delle cartelle, nel Decreto Aiuti ter possibile rinvio della scadenza del 30 novembre 2022

Approvato dal Governo Draghi e in vigore dal 24 settembre, è il Decreto Aiuti ter il primo provvedimento che vedrà impegnato il nuovo Parlamento e il Governo Meloni.

I lavori per la conversione in legge del provvedimento non si apriranno in tempi brevissimi, considerando i lavori ancora in corso per la nomina dei ministri e, tra le altre cose, per la definizione delle commissioni parlamentari.

Calendario alla mano però i tempi stringono, ed è già trascorso quasi un mese di tempo per la discussione delle modifiche da far approdare nella legge di conversione del Decreto Aiuti ter.

Questo appare per il momento lo strumento più idoneo ad accogliere anche una possibile proroga della scadenza del 30 novembre per le rate della rottamazione delle cartelle 2022 ma, come detto, di definito al momento non c’è nulla.

Sarà quindi fondamentale attendere e valutare quali saranno le scelte del nuovo Governo in merito. L’unica cosa certa è la situazione di difficoltà economica che colpisce famiglie e imprese, accanto ad un calendario fiscale che a novembre si presenta particolarmente oneroso.

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