Riforma pensioni 2021, blocco rivalutazioni, Ape Social e Opzione Donna: novità Legge di Bilancio

Alessio Mauro - Pensioni

Riforma pensioni 2021, proroga Ape Social ed Opzione Donna in Legge di Bilancio 2021. Tra le novità, il nuovo calcolo dei requisiti anagrafici per i lavoratori in part-time verticale ciclico. Fa discutere il blocco delle rivalutazione previsto fino al 2022. Ecco cosa prevede la bozza della Manovra.

Riforma pensioni 2021, blocco rivalutazioni, Ape Social e Opzione Donna: novità Legge di Bilancio

Proroga Ape Social ed Opzione Donna, blocco della rivalutazione piena degli assegni per un ulteriore anno: sono queste le novità principali previste dalla Legge di Bilancio 2021 in materia di riforma delle pensioni.

La bozza della Manovra allunga di un anno due delle misure di pensione anticipata, con alcune novità. Per quel che riguarda l’Ape sociale, tra i lavoratori ammessi al beneficio vi sono anche i disoccupati che non hanno beneficiato dell’indennità per mancanza del requisito contributivo e assicurativo.

Fa discutere la misura in materia di blocco di rivalutazione delle pensioni, collegata alla disposizione che adegua il taglio delle pensioni di solidarietà a quanto disposto dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 234 del 2020.

È una mini riforma delle pensioni quella contenuta nella bozza della Legge di Bilancio 2021, con interventi limitati. Tra le novità da considerare, vi è inoltre la modifica al calcolo del requisito anagrafico per i lavoratori in part-time verticale ciclico.

Analizziamo quindi le novità in materia di pensioni previste dalla bozza della Legge di Bilancio 2021.

Riforma pensioni 2021, nella Legge di Bilancio la proroga del blocco alle rivalutazioni degli assegni

Sta facendo particolarmente discutere la disposizione in materia di pensioni prevista dall’articolo 61 della bozza della Legge di Bilancio 2021.

Al centro dell’articolo vi è l’attuazione delle disposizioni contenute nella sentenza della Corte Costituzionale n. 234 del 2020, con la quale è stata sancita la riduzione da 5 a 3 anni del contributo di solidarietà sugli assegni di importo superiore a 130.000 euro.

In parallelo però viene prorogato il blocco della rivalutazione piena delle pensioni, rinnovando per un ulteriore anno il sistema calmierato previsto prima dalla Legge di Bilancio 2019 e poi ulteriormente ritoccato dalla Manovra del 2020.

La proroga prevista dalla bozza della Legge di Bilancio 2021 estende il meccanismo penalizzante di rivalutazione delle pensioni fino al 2022. Soltanto dal 1° gennaio 2023 si torna, stando alle misure attualmente previste, alla perequazione totale.

Il tema sarà sicuramente al centro di aspre discussioni, e non si escludono modifiche dopo l’approdo in Aula della Manovra.

Riforma pensioni, proroga Opzione Donna in Legge di Bilancio 2021

Nella bozza della Legge di Bilancio 2021 vengono prorogate alcune delle misure in materia di riforma delle pensioni introdotte negli ultimi anni.

Potranno accedere alla pensione anticipata con Opzione Donna le lavoratrici che matureranno il requisito anagrafico e contributivo entro il 31 dicembre 2020. La Legge di Bilancio 2021 nella versione in bozza attualmente disponibile proroga di un anno la misura prevista per le lavoratrici dipendenti ed autonome.

Opzione Donna si applica anche nel 2021 alle lavoratrici dipendenti con almeno 58 anni di età (59 anni per le lavoratrici autonome) e 35 anni di anzianità.

Il regime sperimentale, che prevede il calcolo della pensione interamente con metodo contributivo, viene rinnovato per un ulteriore anno, confermando una delle misure centrali degli ultimi interventi in materia di riforma delle pensioni.

Resta il regime delle decorrenze, che prevede il diritto alla pensione con differimento per 12 mesi dalla maturazione del requisito per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome.

Riforma pensioni 2021, proroga e novità per l’Ape Social nella Legge di Bilancio

Come già annunciato nelle scorse settimane, la Legge di Bilancio 2021 punta a prorogare di un ulteriore anno anche l’Ape Social, la pensione anticipata agevolata.

Nella bozza della Manovra viene disposto che anche per il 2021, ed a specifiche condizioni, i lavoratori che hanno maturato il requisito dei 63 anni di età, con almeno 30 anni di contributi e che non siano già titolari di pensione diretta potranno fare domanda per l’Ape sociale.

Si tratta, ricordiamo, di un’indennità di accompagnamento alla pensione, riconosciuta fino al perfezionamento del requisito anagrafico richiesto per la pensione di vecchiaia.

Potranno accedere all’Ape Social i lavoratori invalidi, i caregiver o i disoccupati, così come i lavoratori gravosi con almeno 36 anni di contributi. Proprio per quel che riguarda i soggetti ammessi alla pensione anticipata, la bozza della Legge di Bilancio 2021 prevede che potranno accedervi anche i disoccupati che non hanno beneficiato della Naspi per carenza del requisito assicurativo e contributivo.

Nessuna novità invece per quanto concerne l’importo. Il calcolo sarà effettuato in base alla rata mensile della pensione spettante al momento dell’accesso alla prestazione, se inferiore a 1.500 euro, o sarà pari a 1.500 euro se superiore.

Riforma pensioni 2021, per il part time verticale ciclico novità sul calcolo dei requisiti

L’intera durata dei contratti di lavoro a tempo parziale, che prevedono periodi non interramenti lavorati, è riconosciuta utile ai fini del raggiungimento dei requisiti di anzianità per il diritto alla pensione.

La Legge di Bilancio 2021 riforma le regole sulle pensioni in caso di part time verticale ciclico.

Il numero delle settimane da considerare ai fini pensionistici si determina, stabilisce la bozza della Manovra, rapportando il totale della contribuzione annuale al minimale contributivo settimanale determinato ai sensi dell’articolo 7, comma 1, del decreto legge 12 settembre 1983, n. 463, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 1983, n. 638.

Potranno applicare il nuovo metodo di calcolo anche i lavoratori con contratto part time ciclico esauriti prima del 1° gennaio 2021, a patto di presentare domanda corredata di apposita documentazione.

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