Retribuzioni convenzionali lavoratori all’estero 2020: tabelle di riferimento

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Retribuzioni convenzionali lavoratori all'estero 2020: con il decreto dell'11 dicembre 2019, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l'8 gennaio, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali stabilisce gli importi utili per determinare contributi dovuti e imposte sul reddito da lavoratore dipendente. Le tabelle di riferimento per ogni categoria e settore.

Retribuzioni convenzionali lavoratori all'estero 2020: tabelle di riferimento

Retribuzioni convenzionali lavoratori all’estero 2020: aggiornate le tabelle con gli importi di riferimento dal 1° gennaio e fino al 31 dicembre per determinare contributi dovuti e imposte sul reddito da lavoratore dipendente da versare.

A stabilire i nuovi valori di cui tener conto è il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali datato 11 dicembre e pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 gennaio.

Come stabilito dal Decreto Legge numero 317 del 1987, vige l’obbligatorietà delle assicurazioni sociali per i lavoratori italiani che operano all’estero per datori di lavoro italiani e stranieri, in paesi extracomunitari con i quali non sono in vigore accordi di sicurezza sociale.

Per calcolare i contributi dovuti è necessario basarsi sulle retribuzioni convenzionali, fissate ogni anno con un decreto ministeriale, in misura non inferiore ai contratti collettivi nazionali, a cui fanno riferimento.

Gli importi stabiliti non sono un riferimento utile solo in campo previdenziale, ma anche ai fini fiscali per calcolare le imposte sul reddito da lavoro dipendente, come previsto dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi.

Le tabelle 2020 riportano le retribuzioni convenzionali di operai e impiegati, quadri, dirigenti e giornalisti.

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Decreto dell’11 dicembre 2019
Scarica il Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dell’11 dicembre 2019 pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 gennaio 2020.

Retribuzioni convenzionali lavoratori all’estero 2020: le tabelle in Gazzetta Ufficiale

Le tabelle, divise per settore, delle retribuzioni convenzionali per i lavoratori all’estero 2020 devono essere utilizzate per i calcoli di contributi e imposte per tutto il 2020.

Nel testo del Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali dell’11 dicembre 2019 all’articolo 1 si legge:

“A decorrere dal periodo di paga in corso dal 1° gennaio 2020 e fino a tutto il periodo di paga in corso al 31 dicembre 2020, le retribuzioni convenzionali da prendere a base per il calcolo dei contributi dovuti per le assicurazioni obbligatorie dei lavoratori italiani operanti all’estero ai sensi del decreto-legge 31 luglio 1987, n. 317, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 ottobre 1987, n. 398, nonché per il calcolo delle imposte sul reddito da lavoro dipendente, ai sensi dell’art. 51, comma 8-bis, del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, sono stabilite nella misura risultante, per ciascun settore, dalle unite tabelle, che costituiscono parte integrante del presente decreto”.

Gli altri tre articoli del testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 gennaio 2020 mettono in chiaro altre regole utili per i lavoratori all’estero:

  • fasce di retribuzione, nei casi in cui per i lavoratori sono previste fasce di retribuzione, la retribuzione convenzionale imponibile si determina sulla base del raffronto con la fascia di retribuzione nazionale corrispondente;
  • frazionabilità delle retribuzioni, per assunzioni, risoluzioni del rapporto di lavoro, trasferimenti da o per l’estero, nel corso del mese, i valori sono divisibili in ragione di ventisei giornate;
  • trattamento di disoccupazione per i lavoratori rimpatriati: si stabilisce che va liquidato il trattamento ordinario di disoccupazione sulle retribuzioni convenzionali contenute nelle tabelle di riferimento.

Retribuzioni convenzionali lavoratori all’estero 2020: le tabelle per categorie e settori

I valori di cui tener conto per il calcolo dei contributi dovuti e delle imposte da versare sono contenuti in un unico documento allegato al testo del Decreto. Le tabelle 2020 sono divise per categorie:

  • operai e impiegati;
  • quadri;
  • dirigenti;
  • giornalisti, con cinque diverse fasce di riferimento.

Ad eccezione dell’ultima voce, c’è un’ulteriore differenziazione all’interno delle categorie: il settore di appartenenza.

Partendo dagli operai e dagli impiegati, le tabelle delle retribuzioni convenzionali 2020 riportano i dettagli, divisi per qualifiche e fascia, dei settori che seguono:

  • industria;
  • industria edile;
  • autotrasporto e spedizione merci;
  • credito;
  • assicurazioni;
  • commercio;
  • trasporto aereo;
  • agricoltura;
  • industria cinematografica;
  • spettacolo;
  • artigianato.

Divise solo per fasce, le retribuzioni dei quadri sono riportate per i seguenti settori:

  • industria;
  • industria edile;
  • autotrasporto e spedizione merci;
  • credito;
  • agricoltura;
  • assicurazioni;
  • commercio;
  • trasporto aereo.

Sullo stesso modello, le retribuzioni dei dirigenti sono classificate per settore:

  • industria;
  • industria edile;
  • autotrasporto e spedizione merci;
  • credito;
  • agricoltura;
  • assicurazioni;
  • commercio;
  • trasporto aereo.
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Tabelle delle retribuzioni convenzionali 2020
Scarica le tabelle delle retribuzioni convenzionali 2020 allegate al Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dell’11 dicembre 2019.

Retribuzioni convenzionali lavoratori all’estero 2020: le tabelle per il calcolo delle imposte

Le tabelle delle retribuzioni convenzionali per i lavoratori all’estero 2020 devono essere prese in considerazione non solo per il calcolo dei contributi dovuti alle assicurazioni sociali, ma anche ai fini fiscali. A stabilirlo è il Testo Unico delle Imposte sui Redditi.

Lo stesso Decreto Ministeriale dell’11 dicembre 2019 fa riferimento al comma 8 bis dell’articolo 51:

“In deroga alle disposizioni dei commi da 1 a 8, il reddito di lavoro dipendente, prestato all’estero in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto da dipendenti che nell’arco di dodici mesi soggiornano nello Stato estero per un periodo superiore a 183 giorni, è determinato sulla base delle retribuzioni convenzionali definite annualmente con il decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 31 luglio 1987, n. 317, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 ottobre 1987, n. 398”.

Ad approfondire le disposizioni del TUIR la circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze numero 207 del 2000.

Nel documento si fa chiarezza sulle condizioni da considerare per applicare correttamente la norma:

  • specifico contratto che prevede l’esecuzione della prestazione esclusivamente all’estero e che il dipendente sia collocato in uno speciale ruolo estero.

E si specificano due aspetti interessanti:

  • i benefit riconosciuti dal datore di lavoro al proprio dipendente non subiscono una tassazione autonoma perché il loro valore viene considerato forfettariamente nella retribuzione convenzionale;
  • il 183 giorni, soglia minima per stabilire l’effettiva permanenza del lavoratore all’estero, devono essere calcolati tenendo conto anche del periodo di ferie, delle festività, dei riposi settimanali e degli altri giorni non lavorativi. Le giornate non devono essere necessariamente continuative e si considerano nell’arco dei dodici mesi e non sulla base del periodo di imposta.

Nello stesso testo si specifica che dall’applicazione del comma 8-bis restano esclusi:

  • i contribuenti che lavorano in uno Stato con il quale l’Italia ha stipulato un accordo per evitare le doppie imposizioni che prevede, per il reddito di lavoro dipendente, la tassazione esclusivamente nel Paese estero (in questo caso, infatti, la convenzione prevale sulle disposizioni fiscali interne);
  • i dipendenti in trasferta, in quanto manca il requisito della continuità ed esclusività dell’attività lavorativa all’estero.

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